|
|
pitch-black winter nights live in my bones
- Group:
- serpeverde
- Posts:
- 6,787
- Status:
- Anonymes!
| |
| Richard Mcconaughey. « Spostati, levati dalle palle, arrivederci e grazie, volatilizzati, grazie e altrettanto! » Si faceva strada tra la folla del corridoio sotterraneo che precedeva l'entrata dell'aula di pozioni senza guardare nessuno in faccia, con la solita espressione altezzosa stampata in volto e il tipico passo sicuro e deciso. Il suo gruppetto di amici sembrava essersi disperso nel nulla quel giorno, probabilmente i (fortunati) componenti erano già all'interno dell'aula ad aspettarlo; fu esattamente lì che li trovò. Non appena varcò la soglia dell'aula, gli si avvicinarono lasciando i propri averi sulla superficie lignea del banco. Il professore aveva proibito a tutti loro di sedersi accanto a Richard, perchè ogni possibile unione con quest'ultimo avrebbe generato puro e indomabile caos. Sbuffò e si andò a sedere su una sedia di un banco posto all'incirca in fondo all'aula, poggiando la propria tracolla nera e verde sul legno. Si sistemò la cravatta e la campanella suonò; l'aula iniziò a riempirsi di studenti, eppure il posto accanto a lui restava vuoto. Il professore aveva proibito forse a tutti di sedergli accanto? Il diretto interessato entrò, con passo fiero e sicuro, gettando uno sguardo trionfante su Richard. « Come mai in anticipo oggi, McConaughey? Non è da lei. » Domandò, con tono superbo e derisorio. Fece spallucce, Richard, senza accennare a scomporsi dalla sua comoda posizione. « Il mio amico immaginario, qui, è molto mattiniero. » Rispose a tono, andando subito al dunque: sapeva esattamente dove voleva andare a parare il professore. La sua intenzione era solo sottolineare la sua (apparente) vittoria, nient'altro. Il silenzio nell'aula fu rotto dalla risata di qualche studente e la tensione spezzata da un sorriso compiaciuto del professore, il quale tornò serio non appena una studentessa in ritardo fece il suo ingresso nell'aula. Attirò naturalmente l'attenzione di tutti: nel suo piccolo - perchè sì, la sua statura lasciava a desiderare - faceva la sua bella figura; capelli lunghi e corvini, occhi di ghiaccio, uniforme stravagante, originale e soprattutto provocatoria. Si sedette proprio accanto all'esule, poiché era l'unico posto disponibile. « McConaughey, non si azzardi a fare conversazione. » Precedette le sue intenzioni, il professore, lanciandogli un'occhiata di intesa. Ghignò, Richard, mordendosi appena il labbro inferiore in un gesto di sfida. « Ai suoi ordini, capo. » Gli regalò un ironico saluto militare, sogghignando subito dopo. Il professore scosse la testa e ordinò di aprire i libri a pagina cento, al che Richard si voltò verso la compagna e la osservò, di profilo, aspettando che estraesse il libro dalla tracolla. « Non ho il libro, dolcezza, condividi. » Suonò come un ordine addolcito da quell'appellativo sicuramente inadatto a lei, ma accentuato dal disinteresse con cui lo pronunciò: come se fosse qualcosa di scontato, qualcosa di già accaduto. Si avvicinò a lei con lo sgabello, mentre parlava e rideva a bassa voce con uno dei suoi amici, così da poter leggere meglio. Inutile dire che si aspettava un sì, era alquanto scontato. Terribilmente arrogante. E presuntuoso.
|
| |