| Le feste di Hogwarts sapevano sempre come chiudere in bellezza! Non ce n'era stata una che fosse finita tranquillamente. Neanche il ballo in maschera sul lago di quella sera... Mentre aspettavo spiegazioni da Chris la nostra attenzione fu catturata dalla gente che si dirigeva in un'unica direzione. E sebbene la maschera non mi dava una visuale perfetta, capii che ciò che attirò tutta quella folla fu una rissa. Tipico ormai. Roba ordinaria in quella scuola. In qualità di prefetto avevo messo fine a molte di esse.. ma non fatevi strane idee, avevo sempre usato la bacchetta per separare i ragazzi. Ma non è questo il punto ora.. Bensì, bene, non lo sapevo più neanche io dato che mi ritrovai a seguire Chris lungo il sentiero che riportava al castello. Era accaduto tutto così in fretta che non me ne ero resa conto, beh, ma ora ero scesa dalle nuvole e tenevo la mano di Chris. Ma tranquilli che non fu una passeggiata noiosa, avvolta da un silenzio imbarazzante e con il rumore dei miei tacchi come sottofondo, no, per nulla. Chris cacciò tante di quelle parole che feci quasi fatica a seguirlo, senza aver possibilità di risposta, finiva una domanda, ne aveva già un'altra. Ok, era imbarazzato, lo sapevo. Quando era così cominciava con la parlantina che a stento capiva lui, come in quel momento. *Non sai quanto mi sei mancato tu...* Pensai salendo le ultime scale e arrivare al settimo piano, come in risposta al flusso delle sue parole... Eh sì, conoscevo quel corridoio. Ormai tutti sapevano cosa c'era dietro una certa parete. Guardavo quella parete e poi Chris, piegato in due dal fiatone, E ci credo, parlare senza respirare mentre si cammina beh, era da suicidio, già.. Come? Lui aveva già pronunciato duemila parole ed io neanche una. Esattamente così. Non so che cavolo mi era preso, durante il tragitto lago-scuola pensavo a dove cavolo mi stesse portando. Ad essere sincera credevo di trovarmi ad un certo punto la signora grassa di fronte, ma ebbi poi la risposta che non saremmo ritornati in sala comune. Quanto avrei voluto leggergli nel pensiero! Magari anche per vedere se pensava a quello che diceva xD Perchè ricominciò a parlare ed io cercavo di seguirlo. L'unica risposta... una risatina.
Oh, Chris, Chris!
Sospirai come rassegnata... ma in positivo. Lui era fatto così, non poteva certo cambiare, ma andava bennissimo com'era. Sì, anche se a volte sparava delle minc*iate assurde, a me piaceva così com'era. E dicevo poco prima... eravamo su quel piano, dinnanzi a quella parete.. Adesso cominciava ad essermi chiara qualcosa.. Aspettai che facesse i soliti passi come da regolamento e puff, comparve una porta. Ah sì, ovvio, era la stanza delle necessità. Ok, ero agitata. No, non agitata, agitata era esagerato. Ero.. non lo so come mi sentivo. Il cuore prese a battermi, ma sinceramente, non capivo perchè.. Che motivo c'era, insomma. Sì, che ero scema si sapeva.
Sorrisi dolcemente a Chris, tum tum tum, il cuore martellava ancora nel petto abbastanza forte. Voleva passare del tempo con me.. da soli. Mi sarebbero usciti gli occhi a cuoricino, se fosse stato possibile. Perchè è così che mi veniva da guardare Chris, con quell'aria da.. innamorata? Sì, ma senza esagerare.. Che ne potevo capire io di queste cose.... Mi feci avanti, oltrepassando la porta e ritrovarmi in quella stanza così...intima. Illuminata da una luce soffusa proveniente dalle candele, a terra tutti cuscini, tende che cadevano dal soffitto. La porta scomparve e, come disse Chris, era intrappolata con lui. Un sorrisetto sbieco comparve sul mio volto.
Uuh, adesso sì che ho paura..
Bisbigliai con tono leggermente ironico, prima di sentirlo alle mie spalle. Mi sfilò la maschera, quasi mi ero dimenticata di averla. Tum, tum...silenzio. Adesso il cuore si era lentamente fermato. Così come il mio respiro. Sentivo il suo fiato sul collo, questo mi provocò dei brividi leggere lungo la schiena. Chissà se aveva percepito i fremiti. Mi voltai, fissai i miei occhi nei suoi.
Mi sei mancato anche tu, Chris, e tanto..
La pura e semplice verità che uscì dalle mia labbra tranquillamente. E mi appoggiai al suo petto, come una bambina che cerca protezione. Forse ero proprio così io, una bimba che aveva solo bisogno di qualcuno che le dedicasse attenzione.
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