• Sectumsempra ~ Harry Potter Gdr }

Gea Katherine Harrison

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Gea ;
view post Posted on 2/9/2011, 18:47




Nome: Mi chiamo Gea, è un nome di origine greca che significa terra. Apparteneva ad uno dei titani che appunto rappresentava la Terra. Purtroppo i miei ebbero la grandiosa idea di affibbiarmene un'altro, come se un nome solo non bastasse: Katherine, ma in realtà praticamente nessuno mi chiama con questo nome.

Cognome: Harrison, un nome comune in quei di Liverpool tanto quanto nel mondo magico: mio padre faceva parte di una setta di Mangiamorte e ciò ha macchiato il buon nome della sua famiglia, probabilmente anche il mio.

Età + Anno Scolastico Frequentato [per gli studenti]: Ho 16 anni e frequento il VI anno ad Hogwarts.

Data di Nascita: 11 Ottobre.

Provenienza: Liverpool.

Allineazione: Solitamente basterebbe una risposta netta ma, nel mio caso, bisogna fare qualche accorgimento. E' una storia lunga ma diciamo che in alcuni momenti sono Neutrale ed in altri Negativa.

Storia PG: La mia non è una storia facile da digerire neanche per il più impavido delle persone.
Sono nata una notte di sedici anni fa in quei di Liverpool. Nessuno mi ha mai raccontato niente di quella notte, forse perchè anche solo parlarne rievoca dolori malcelati da tanto tempo. So soltanto che mia madre Prudence morì dandomi alla luce e, da quel momento, l'animo di mio padre mutò irrimediabilmente.
Gli Harrison sono stati sempre ricordati come una centenaria famiglia purosangue la cui unica pecca fu la sua pecora nera: mio padre Carl. Fu il primo a spezzare la purezza del sangue sposando una nata babbana atto reputato al pari di uno scempio per quanto sia un atteggiamento da pensiero medievale ma posso affermare con certezza che quella fu solo la punta dell'icebarg: Carl ne aveva combinate di peggiori per buttar fango sul proprio nome. Difatti, il caro Carl faceva parte di una setta di Mangiamorte particolarmente radicata all'interno del Ministero da quando finì Hogwarts. Non so bene come sia finito insieme a mia madre ma mio nonno Horatio qualche volta mi ha accennato l'effetto benefico che la presenza di Prudence aveva prodotto in Carl, era diventato quasi un uomo con un'anima vera e mancava poco che decidesse di allontanarsi da quella vita fatta di bugie, male, dolore e solitudine. Era a tanto così quando la sua vita venne spezzata da me che dà dono agognato mi ero trasformata, ai suoi occhi, come ennesima ragione del suo dolore.
Non riuscì però ad abbandonarmi, appena incrociò il mio sguardo riconobbe gli stessi occhi chiari di Prudence e decise dunque di continuare con una delle solite farse: non voleva che la figlia di Prudence diventasse una stupida ragazzina nata babbana.
Crebbi dunque con lui, in un clima di totale ipocrisia e circondata per la maggior parte del tempo da un padre assente, sempre troppo impegnato con faccende misteriose e di cui nessuno sapeva nulla ma ero soltanto una bambina e cercavo di farmi bastare almeno quelle piccole dimostrazioni d'affetto che si concretizzavano in regali e pensieri dei più svariati ma qualsiasi tipo di contatto umano era assolutamente fuori questione, riusciva a malapena a guardarmi negli occhi per una manciata di secondi.
La lettera di Hogwarts fu quasi un porta di fuga, non so per quanto ancora sarei riuscita a fingere di tenere a lui o di sentirmi a casa in quelle mura vuote di qualsiasi affetto. I miei primi anni al castello furono una sorta di toccasana per me, la sua indifferenza non era riuscita a sopire il mio animo e qui finalmente ero riuscita a rinascere. Mi ero fatta degli amici, tutti mi conoscevano come una ragazza allegra e con il sorriso sulle labbra, una tipa alquanto esuberante. Nessuno poteva immaginare l'aridità del posto da cui provenivo.
Ma neanche per me la fortuna aveva in serbo una vita normale. Mi riferisco ad una notte di inizio estate di un anno fa, io ero da poco ritornata da Hogwarts per le vacanze estive ed avevo deciso di fermarmi a casa a Liverpool per qualche tempo e magari organizzarmi per qualche viaggetto fuori città per svagarmi un pò. Mio padre era poco presente a casa come sempre e talvolta non tornava neanche a dormire a casa. Quella notte del 20 Giugno ero tornata qualche ora prima da una serata in un pub babbano fingendomi una ragazza in vacanza ed ero tornata praticamente distrutta, accasciandomi dopo una breve doccia nel letto, caduta ormai in un sonno profondo. Mio padre rincasò appena un'ora dopo di me, praticamente zuppo di sangue con il marchio nero che gli bruciava e così in evidenza da non riuscire a nasconderlo, si rifugiò immediatamente nella sua stanza; cercava di ricordare qualche incantesimo curativo quando le porte di casa si spalancarono ed una figura ricoperta da un lungo mantello nero si fece largo, procedendo a passi pesanti verso la mia camera. Ne spalancò poi la porta e con voce grave puntò la bacchetta verso di me pronunciando: Crucio.

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Il mio corpo, inerme, non riuscì neanche a reagire e mi ritrovai totalmente sveglia in preda di dolori lancinanti ed una forza che mi sollevava dal letto strapazzandomi a mezz'aria. Non so dirvi di preciso quanto durò quella tortura, sicuramente troppo per la mia sopportazione. Svenni dopo non so quanto, non riuscendo più a reggere quei pugni lancinanti. Quando provai a risvegliarmi era quasi l'alba, non avevo neanche la forza di spalancare le palpebre e di muovere un muscolo era fuori questione ma sentivo dei borbottii, credo fosse una sorta di formula magica e a mala pena riuscivo a riconoscere la figura di mio padre che mi guardava dall'alto a pochi centimetri da me, era stato torturato anche lui e il sangue che gli colava dalla tempia dimostrava che aveva ricevuto un trattamento ben più truce del mio. Quando smise quel suo borbottio si accasciò a terra di fianco a me ormai privo di vita e, qualche istante dopo una densa nuvola nera penetrò prepotentemente dentro di me, rinvigorendomi e dandomi nuove forze. Certe volte penso che Carl si sia sacrificato per me, che mi abbia donato le ultime forze vitali che possedeva per farmi sopravvivero e privandosene fatalmente. La realtà è ben diversa e vanta diverse interpretazioni: è stupido pensare ad un atto di totale generosità da parte sua, il lato negativo c'era eccome dovevo solo scoprirlo.
Dovetti attendere solo qualche giorno, venni portata d'urgenza al San Mungo dove cercarono di rimettermi a posto e controllare l'identita dei danni riportati. Una mattina mi sentii particolarmente in forze, azzardavo a credere d'essere ormai guarita fisicamente e decisi di alzarmi, sgranchirmi gli arti e darmi un'occhiata. Mi diressi dunque verso lo specchietto presente in camera: avevo qualche graffio sulla guancia sinistra e l'ombra di un livido sul lato destro della nuca; percepii improvvisamente un lungo brivido che mi percorreva l'intera colonna vertebrare ed un attimo dopo il colore dei miei occhi mutò repentinamente, si tinsero di un profondo nero pece.

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Mi ritrovai un paio di ore più tardi nell'ala opposta del San Mungo, senza avere la più pallida idea di come ci fossi arrivata nè alcun ricordo di ciò che avevo fatto.
Casata di Appartenenza o Incarico Assunto: Corvonero :Corvonero:

Carattere: Beh, i medici del San Mungo dicono che le torture subite mi abbiano prodotto una serie di danni psicologici uno dei quali viene chiamato disturbo bipolare dai Babbani. In realtà non è esattamente ciò che mi capita ma volendo dargli un nome scientifico è quello che gli si avvicina maggiormente.
Sono di natura una persona allegra, con il sorriso stampato sulle labbra e il sarcasmo nelle vene. Molti mi considerano come una ragazza esuberante e senza peli sulla lingua, talvolta alquanto brutale ma che preferisce sempre una pungente verità all'ipocrisia. Non amo le persone bugiarde, mi sono praticamente repellenti e preferisco non averci alcunchè a che fare. Odio le persone indifferenti, proprio non le concepisco. Sono un tipo alquanto testardo ma talvolta non disdegno seguire qualche consiglio, ovviamente a patto che abbia passato positivamente il mio esame. Non riesco a fidarmi facilmente delle persone ma ciò non mi frena dal fare conoscenza poichè odio la solitudine.
Diciamo pure che tutti gli aspetti che compongono il mio carattere mutano nel loro opposto quando i miei occhi si tingono di nero, non so spiegarvi con quali modalità ciò accada, è una cosa che non so controllare. So solo che succede, la maggior parte delle volte quando sono particolarmente agitata. In quei momenti mi trasformo in una persona cinica ed egoista che mima quasi il mio carattere ma che lascia intravedere la punta di aridità insida in quella persona. Meglio starmi alla larga in quei frangenti, credo che sarei pronta a fare di tutto.

Aspetto Fisico: Ho un fisico estremamente longilineo e sono abbastanza alta per la mia età, supero il metro e sessantacinque centimetri cosa rara in una ragazza di sedici anni. Ho gambe lunghe e dalla bella forma, curve al punto giusto ed un seno appena accennato. Un volto dalla forma appuntita è circondato da una cascata di capelli biondi che incorniciano un paio d'occhi dalla forma allungata e da un colore definibile a metà tra un azzurrino e verdognolo. I lineamenti del viso sono alquanto armoniosi e le labbra carnose formano un invidiabile sorriso dalla dentatura perlacea.

Interessi: - studiare
- le feste
- i misteri
- la musica babbana
- stare in compagnia
- la lettura

Incantesimi Conosciuti: Tutti quelli appresi fino al sesto anno ad Hogwarts.

Animali Posseduti: Ho un gatto nero di 4 anni, si chiama Syd.

Oggetti di Proprietà: Bacchetta con cuore di crine di Thestral, 11 pollici molto flessibile.

Nome Attore/Attrice utilizzato/a: Katie Cassidy.

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favole ginevra potter
view post Posted on 2/9/2011, 19:16




SCHEDA APPROVATA

 
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1 replies since 2/9/2011, 18:47   46 views
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