• Sectumsempra ~ Harry Potter Gdr }

OPEN YEAR - ballo di inizio anno

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astoria .
view post Posted on 1/9/2011, 11:23




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Ventitre, ventiquattro, venticinque. Smisi di contare nella mia testa e facendo forza con le braccia mi sedetti nella vasca da bagno. Mi piaceva stare con la testa sott'acqua, sentire le bollicine fare il solletico sul mio viso. Era una gara di apnea che facevo sempre, per vedere fin dove arrivavano i miei limiti...
Raccolsi con entrambe le mani un pò di schiuma colorata e la strofinai sulle braccia. Aveva un profumo di rose grazie ai petali rosso sangue che galleggiavano accanto a me. Mi concentrai un attimo sul Marchio Nero.
Quella sera la fortuna era dalla mia parte. Era invisibile, o almeno, io lo sentivo ma agli occhi degli altri sarebbe inesistito: avevo trovato un buon incantesimo che riuscisse a toglierlo all'apparenza, quindi non dovevo preoccuparmi più di mettere maglie a maniche lungne anche d'estate.
Per sicurezza avevo scelto comunque un abito con le maniche lunghe ma trasparenti. Più che scelto, avevo osato con un abito che avrebbe definito la mia condanna: tutti avrebbero posato lo sguardo su di me e avrebbero visto chi mi accompagnava al ballo.
E poi, a dirla tutta, era un pò osè anche per provocare il mio Corvonero, per vedere fin dove arrivavano i suoi limiti. Era stata una scelta ardua, quella del vestito. Mi ero fatta scarrozzare da mio cugino Morten per mezza Londra ma poi era da Madama McClain che l'avevo acquistato: incredibile era l'assortimento di abiti di quella Strega...
Nel frattempo ero uscita dalla vasca da bagno e mi ero avvolta in un grosso asciugamano verde e argento.
Mi avvicinai al grande specchio dalla cornice dorata e tolsi via dai capelli bagnati un petalo di rosa. A proposito di capelli bagnati... Mi ricordavano un certo incontro nei corridoi e una caccabomba dall'odore non proprio piacevole. Scossi la testa, afferrando la bacchetta e asciugando in qualche secondo la lunga chioma dorata. Odiavo gli strumenti babbani...
Erano così lenti e rumorosi... Cercai di aggiustarli al naturale: solo qualche boccoletto alle punte e via. Poi mi voltai, ritrovandomi faccia a faccia con il mio abito nero. Vi passai l'indice destro sopra. Aveva delle rifinizioni con delle perline luminose e due aperture molto ampie ai lati delle gambe. A Beauxbatons al ballo di inizio d'anno era d'obbligo l'abito lungo, ad Hogwarts non ne avevo idea ma pazienza, io avevo una sorta di via di mezzo.
Lo tolsi via dalla gruccia e, in un atto di coraggio disperato lo infilai su dalla testa. Era una piacevole sensazione sentire quella stoffa così leggera e fresca sulla pelle.
Mi misi di tre quarto davanti alla superficie riflettente, in modo che potessi osservare la schiena: era del tutto scoperto, fatta eccezione per alcuni nastrini di seta nera incrociati di tanto in tanto. Occhei, andava più che bene.
Ero carina e lo sapevo, avrei fatto sicuramente un figurone quella sera. Lasciai scivolare i piedini nelle scarpe altissime dello stesso colore del vestito: a dire il vero l'intrecciatura assomigliava molto a quella della schiena. Mi diressi quindi in camera, sedendomi davanti il beauty che mi ero portata dietro da casa. Aprii il porta gioie e presi solo un anellino con una pietrina nera, perchè già il vestito era di per sè tutto sbrilluccicoso e non volevo di certo assomigliare ad un lampadario.
Trucco? Semplice, solo un pò di mascara babbano e un rossettino chiaro. 'Il rossetto velenoso', pensai, con un sorrisino stampato sulle labbra. Mi accorsi che ero in ritardo di già quindici minuti, e in effetti se si prestava attenzione si poteva già sentire la musica forte provenire dalla Sala Grande. Ma una ragazza deve farsi attendere, specialmente ad un ballo...
O no? E poi perdonatemi, ma tra cerimonia dello Smistamento e cenone serale non c'era stato tantissimo tempo per prepararsi. Mi alzai quindi recuperando la bacchetta dal bagno e infilandola in una tasca interna alla spaccatura dell'abito. Madama McClain aveva davvero pensato a tutto.
Camminai a passo lento fino all'entrata del Dormitorio, salutando alcuni compagni di casata che non andavano al ballo o perchè non avevano un accompagnatore o perchè erano stanchi del viaggio Londra-Hogwarts appena affrontato.
Appena uscita dal passaggio segreto degli Slyth mi ritrovai faccia a faccia con un Tassorosso che era trenta volte più grande di me -sì, l'altezza non era il mio forte- sia di lunghezza che larghezza.

Ho fatto una scommessa con i miei amici... Se verresti al ballo con me vincerei io...

Lo guardai proprio come si guarda la propria scarpa dopo aver pestato qualcosa di spiacevole. Assunsi una finta aria dispiaciuta. Mi avvicinai al suo orecchio mettendo a coppa una mano vicino alla mia guancia per farmi sentire meglio.

Tu e i tuoi amici potete mettervi la vostra scommessa in un bel posto.


Annuii tirandomi indietro e dandogli le spalle. Non le capivo certe persone. Perchè dovevano farsi del male, perchè dovevano essere così masochiste? Vabbè... Arrivai davanti il portone della Sala Grande con ben ventisette minuti di ritardo. Benjamin si sarebbe incazzato - o almeno speravo- e l'idea mi allettava parecchio.
Ci rimasi però di sasso quando mi accorsi che... era lui a non essere ancora arrivato. Sbuffai, restando davanti al portone e osservando la festa da lì fuori. Se non arrivava entro dieci minuti sarei andata via. Anzi, no, avrei trovato un altro accompagnatore, così avrebbe imparato ad arrivare in orario.
Osservai per un attimo le lucine che provenivano dalla Sala riflettersi sulle perline scure del mio abito e ciò mi sollevò decisamente di morale. Era proprio l'effetto che desideravo.
Come alla festa di fine anno, le lunghe tavolate erano state tolte e alle candele sul soffitto si erano aggiunte delle lucine verdi, rosse, gialle e blu: i colori delle quattro Casate.
Intravidi sul lato destro un grande buffet e al posto del tavolo dei professori c’era un gruppo che suonava. E c’era gente, eccome se ce n’era… O era la mia impressione ma i primini erano molti di più quest’anno.
Uffa, ero ansiosa di partecipare a quel ballo e invece per il momento potevo soltanto osservarlo dall’esterno. Forse perchè era la prima volta che ci andavo con un ragazzo, forse perchè mi piaceva da morire quella canzone-lento che risuonava in quel momento nella Sala Grande.
O forse perchè non vedevo l'ora di ballarla con Benjamin Alek Petrov.
 
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lex fucking cole.
view post Posted on 1/9/2011, 16:56





1 settembre 2011, settimo anno ad hogwarts. oh my fucking god, era già trascorso così tanto tempo? io nemmeno mi ero reso conto dei mesi, degli anni che passavano… ero stato così preso a fare stronzate con il mio man, a correre dietro a keira, che hogwarts con i suoi casini, le lezioni e tutto il resto mi era passato completamente di mente. ma non preoccupatevi, perché quella mattina ci aveva pensato un sudicio elfo domestico dalla bocca larga a ricordarmi di alzare il culo dal mio lettone a baldacchino. mi aveva spalancato di scatto le tende verde-argento e si era messo ad urlare che ero in ritardo per la mia prima lezione di pozioni dell'anno. a me nemmeno piaceva pozioni a dire la verità; era inutile, banale e scontata come materia. preferivo di gran lunga antiche rune, ebbene si, ci avreste mai creduto? aveva un non so che di misterioso… comunque, tornando a noi. avevo imprecato contro quell'elfo per una buona mezz'ora o forse più. il fatto è che se mi svegliavano male erano veramente cazzi per tutti. il mio umore era già nero di per se a causa degli ultimi eventi estivi. ecco appunto, parliamo dell'estate. avanti, parliamone! doveva essere di sicuro la stagione più bella e spensierata della vita di ogni studente, ma non per me. per me le cose dovevano sempre andare diversamente: ma partiamo dal principio. alla festa al lago a giugno avevo confessato alla lestrange la mia vera natura andando contro alla maledizione senza perdono che quella scema della boleyn mi aveva inflitto. era stato un madornale errore, ve lo dico io, perché poi mi andò in pappa il cervello e non riuscii più a controllare la situazione. ero scappato da keira, avevo così tanta voglia di vederla perché mi mancava da morire, poi avevo fatto di nuovo marcia indietro ed ero scomparso non facendomi più vedere nè sentire. bree lestrange mi aveva punito a dovere ma poi mi aveva lasciato andare perché si era stancata del suo giocattolo preferito. purtroppo, anche se aveva sciolto la maledizione imperius, come ogni buon incantesimo di magia nera che si rispetti quella aveva lasciato i segni e continuava a tormentarmi, di notte, quando ero sotto pressione… quando ero triste, incazzato… amplificava le mie emozioni rendendomi seriamente insopportabile, tanto che anche il mio man una sera mi aveva tirato una cioccorana in fronte per farmi smettere. ma non era mica finita qui… se, magari. ad hogwarts avevano anche avuto la brillante idea di organizzare la 6milionesima edizione del ballo di inizio anno che io schifavo con tutto me stesso se non fosse per il fatto che ci si poteva ubriacare senza farsi vedere dai professori che erano già sbronzi di loro ad inizio party. e mi ero fatto una specie di filmino in testa nel quale invitavo keira, le rivolgevo uno sguardo dolce, facevamo la pace e tutti vissero felici e contenti. sbagliato! ero passato di sfuggita vicino al dormitorio femminile delle slyth e per "puro caso" avevo sentito keiruccia incollata a quel coso babbano di nome -felepono- che chiedeva con un tono super smielato al suo dolce amico nott diggory dei tasso-coglioni di andare al ballo con lei. no vabbè, stavo per entrare nella sua stanza e farle un cazzo di fottuto applauso per il tempismo perfetto che dimostrava di avere ogni volta, ma mi ero trattenuto. avevo stretto i pugni, mi ero sfasciato la bocca a fuori di morsi ed ero andato avanti, dritto per la mia strada. peccato che dentro al mio petto si era insinuata quella velenosa consapevolezza… era finita. the end, stop, concluso. capito? un anno passato con keira era stato bellissimo, ma adesso dovevo farmene una ragione, capire che forse non le ero mai interessato così tanto dato che mi trattava come se fossi ancora una delle sue stupide e inquietanti bambole di porcellana. mi sa che non aveva capito che io non ero quel frocio di anthony stonem, o come diavolo si chiamava, e non ero nemmeno il suo amico nott dalla testa leccata da un ippogrifo in calore. ero semplicemente innamorato di lei… perché sembrava non capirlo? comunque avevo deciso di lasciar perdere. se mi conosceva almeno un pò sapeva benissimo che non ero il tipo da starle dietro a pregarla in ginocchio. se lei era testarda, io lo ero di più; era questo il problema fra di noi. avevo accettato più o meno bene il fatto di essere di nuovo single, anche perché pure l'amore della mia vita lo era grazie a quella zoccolina della splotty che lo aveva finalmente lasciato in pace, solo che lui riusciva a scopare allegramente in giro come se nulla fosse, io no. avevo un blocco porca la puttana, come in quel momento. mi stavo fissando da un buon quarto d'ora davanti allo specchio della mia stanza e sentivo gli occhi di jaques che mi perforavano la schiena. lui era pronto da due ore, io non ne volevo sapere di scollarmi di lì. continuavo a sistemarmi i capelli, mi ero rasato in basso e avevo lasciato una crestina sopra… continuavo a sistemarmi la camicia nera che avevo indossato allargando il collo perché non mi faceva respirare. alla fine, dopo che il mio man si era schiarito la gola parecchie volte perché aveva la cortezza di non mettermi fretta, mi ero voltato e gli ero passato davanti mormorando solamente un: -let's go.- lugubre. non andava bene, non andava affatto bene… salimmo le grandi scalinate in marmo notando parecchie persone correre di qua e di là: hogwarts si era finalmente ripopolata. sentivo già la musichina fastidiosa dei violini e del pianoforte che proveniva dalla sala grande. stavo per fare dietro-front, i swear, ma poi mi ricordai di avere in tasca la mia fidata fiaschetta di vodka alla menta piperita e così me ne scolai tre o quattro sorsi tutti in una volta prima di fare il mio teatrale ingresso a braccetto con jaques.

-my love, ti direi: è meglio che ci mettiamo in un angolo altrimenti la tua accompagnatrice ci vede e mi fa sfumare tutto il divertimento.-

non è che fossi tanto felice del fatto che favole ginevra poter dovesse stare con noi, ma boh, era la sua "sorellina". lo condussi vicino ad una parete e piazzai gli occhi azzurri un pò dappertutto per rendermi conto della situazione in cui ci stavamo cacciando. una marea di studentelli che si accingevano a fare il baciamano alle ragazze.

-cristo, si fa sul serio.-

mi venne da esclamare, non tanto sicuro che jaques mi stesse seriamente ascoltando. il corpo docenti se ne stava addossato al muro in fondo alla sala e chiacchieravano amabilmente tenendo a mezz'aria strani calici dal contenuto blu notte. quasi non mi ero accorto della presenza di due personcine proprio là vicino… in realtà diciamo che "avevo fatto finta" di non aver visto un cazzo, ma mi sa che i miei occhi mi stavano tradendo già dall'inizio della serata. nott diggory, un rispettabile tassorosso tutto fronzoli portava a spasso la mia ragaz… cioè, keira. no vabbè… calmati mi dicevo nella testa, stai calmo. è solo keira. appunto. era vestita con un abito stupendo che le stava d'incanto. aveva legato i capelli e questo non poteva far altro che spezzarmi il cuore perché i suoi occhi erano messi in bella mostra più che mai. istintivamente mi portai una mano sul petto come a sentire se quello batteva ancora.

-man, ammazzami.-

dissi in tono melodrammatico, ma poi presi di nuovo la fiaschetta e, voltandomi di spalle per non farmi vedere dai prof. ne bevvi un lungo e sentito sorso.
 
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keira trix lestrange
view post Posted on 1/9/2011, 17:27




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Ballo d'inizio anno. L'ultimo ballo di inizio anno della mia vita. Ero già arrivata al settimo e ancora non riuscivo a capacitarmene. Se solo provavo a volgere la testa indietro mi ritrovavo avvolta in uno scorrere frenetico di eventi senza capo e piede. Non avevo mai avuto una vita normale, non ero mai stata Keira e basta. Ero sempre e solo stata "Lestrange". Forse, se avessi avuto un cognome banale come Brown, Cooper, King, sarei stata un'adolescente qualsiasi che vive le sue prime cotte e che è sempre coccolata dalla sua famiglia. Ma io avevo sempre creduto di essere orfana e purtroppo i ragazzi scappavano da me. Ero una minaccia per chiunque. Si, ne avevo sofferto ma ormai ci avevo fatto l'abitudine. Ero fatta così, prendere o accettare. Ero legata al male per natura e seppure provassi a girargli le spalle non avrei resistito a lungo. Lo sapevo , lo sapevo fin troppo bene dentro di me. Per questo motivo ormai avevo smesso di resistergli. Volevo affrontare i miei problemi giorno per giorno e nel caso ci riuscivo superare gli ostacoli. Bella scelta, no ?
Tirai la testa indietro e cercai di afferrare tutti i capelli color cioccolato in una coda perfetta. Alcune ciocche, però, scivolarono inevitabilmente in basso , ma non le aggiustai. Le fissai dall'altra parte dello specchio e mi parvero carine in quella posizione. Erano della stessa lunghezza dei miei orecchini . Si, erano una sorta di lampadari in miniatura , ma la mia elfa domestica Snow aveva così insistito che li mettessi , che alla fine avevo accettato. Favole, invece, mi fissava piuttosto indecisa. Era nella stanza della necessità, adibita a saloon, con me, per un restauro dell'ultimo minuto. I suoi capelli erano gonfi, sotto incantesimo. Li voleva un pò anni 30 e l'avevo accontentata, o almeno speravo che le piacessero così. Però, al momento , erano ancora in fase di mutazione. Camminai di alcuni passi e immersi i piedi in un piccolo cerchio nero. Mi chinai e lo tirai su con le mani. Era il mio abito e si, fino a qualche minuto prima ero in biancheria. Lo sistemai con cura sulla spalla e lo massaggiai con le mani, per timore che fosse sporco di polvere. Non era niente di che, nulla di speciale. Solo una tunica che avevo acquistato in grecia durante le vacanze estive. Era stretta sul petto e larga a partire dai fianchi verso il basso. Era la prima volta, in realtà, che indossavo un indumento del genere, ma era anche la prima volta che non mi preparavo per qualcuno. Non che Nott non fosse nessuno, ma nessuno che amavo .
No, vi prego, non avevo voglia di mettere l'argomento Lex Cassius Cole in mezzo, anche se il solo nominare il suo nome mi metteva i brividi. Quel ragazzo mi aveva sconvolto la vita in tutti i sensi e nonostante le varie delusioni non riuscivo a dimenticarlo. Era più forte di me. Con Nott avevo inventato un giochino spicologico, ovvero quello di sopprimere tutti i ricordi dentro il mio cuore. Ci sarei riuscita ? Bè, la festa sarebbe stata un 'occasione per scoprirlo. Il problema era solo la resistenza.
Mi chinai sull'anca in cerca di qualcosa e quando lo individuai indossai le scarpe con il tacco nere, che erano posizionate ai bordi del letto. Chinai gli occhi sulla figura di Favole che muoveva le gambe a penzoloni e le gettai tra le braccia la mia collana con la pietra della resurrezione.

dato che la mia bacchetta è impegnata con i tuoi soffici capelli mi trasfiguri la pietra della resurrezione in un bel bracciale ?

Feci una giravolta su me stessa e tornai davanti allo specchio , illuminato da alcuni faretti babbani. Afferrai l'astuccio con il trucco e mi colorai di marroncino gli occhi , forzando un pò con il kejal nero. Poi intinsi il pennello nel fard e dipinsi le guancia di bianco. Odiavo i colori scuri, la mia pelle doveva rimanere ovattata. Inarcai le labbra e le divennero rosa pallido. Era un lucidalabbra che Clarissa aveva regalato sia a me che a Favole. A lei un pò più scuro, a me più chiaro. Entrambi però sapevano di pesca.
Rimisi tutto in ordine e poi infilai l'anello con i diamantini trasparenti : vecchio cimelio di famiglia.

Sai perchè ho scelto questo vestito, Favole ? Perchè ci sono i serpenti ... e sai cosa sono i serpenti ? Migliori dei grifoni ....

Voltai la testa alle mie spalle e le lanciai una linguaccia. Un meraviglioso bracciale nero con al centro una pietra era posizionato sul letto e la mia bacchetta continuava a volteggiare su di lei. Sbattetti le mani tra di loro e quest'ultima tornò automaticamente dalla padrona.

Lavoro compiuto ... Vieni qui a vederti principessa ... Penso di aver esagerato un pò con il trucco, ma mi sembri perfetta ...

Il problema è che avevo impiegato così tanto tempo per rendere Favole perfetta, che mi ero vestita di tutta fretta io, ma non mi importava. Lei aveva qualcuno da cui farsi notare ... il suo principe sarebbe stato lì . La aiutai a posizionarsi davanti al vetro, senza accorgermi del velo di tristezza sul mio volto, ma non appena alzai le palpebre , come se nulla fossa allargai le labbra .Sei fossi stata lesbica, Favole Ginevra Potter, non sarebbe più uscita da quella stanza. Avete presente quelle espressioni da orgasmo ? Ecco, ce l'aveva .... Basta solo questo.
Sapevo che sarebbe dovuta venire al ballo con Jac. Già, e con Jac ci sarebbe stato Cole ? Cioè, era il suo migliore amico era ovvio che fossi così. Stavolta, però, non mi sarei comportata di nuovo come al lago nero, non avrei evitato i miei amici. Gli sarei andata incontro sorridente. Se avessi incrociato il mio ex sarebbe stato come un tempo. Saremmo stati di nuovo come quella volta in Sala Grande l'anno precedente. Giusto ? Cercavo di autoconvincermi da sola, perchè era l'unica cosa che potessi fare.
Il pendolo scoccò le 8 e mi raddrizzai con la schiena per farmi forza. Lasciai per un attimo Favole ancora allo specchio e mi infilai il bracciale che mi aveva appena fabbricato, poi l'avvisai che iniziavo a scendere, perchè Nott mi aspettava all'ingresso. Era una faticata rifarsi tutti e sette i piani, ma quando giungevo a terra finalmente mi sentivo a casa. Mi feci largo tra alcuni studenti del primo anno di Corvonero che salivano a posare i bagagli nelle loro stanze e alcune ragazzine fecero anche dei commenti sul mio abito. Bene, almeno su di loro aveva fatto effetto.
L'ingresso era stracolmo di persone. Studenti di tutte le età e dagli abiti più stravaganti. I colori sembravano mescolarsi tra di loro all'impazzata. Per fortuna il mio cavaliere aveva scelto un abito che andava sul classico , ma allo stesso tempo era sportivo. Lo intravidi immediatamente e gli scivolai accanto silenziosamente per poi afferrargli il braccio di scatto.

Voglio il tuo sangue, Diggory ....

Era uno stupido gioco che mi ero inventata qualche sera prima, in cui fingevo di essere una vampira oscura. Nott mi aveva preso in giro per ore e alla fine non aveva nemmeno ceduto. Gli girai attorno e lo fissai per bene.

wow ... il signorino è molto elegante questa sera ... ma chi è la sua fortunata dama ?

Finsi di guardarmi attorno alla ricerca di una bella ragazza e alla fine incrociando le labbra , lo tirai verso la sala grande con me.

Dato che nessuno è così bella quanto me, ti accompagno io ....

Scoppiai a ridere e gli diedi una leggera spinta con l'anca . Con Nott mi usciva facile essere me stessa, perchè era altolocato come me e mi sembrava di rispecchiarmi in un mio doppio. La stanza era addobbata a pennello. Lucine con i colori delle quattro casate e i soliti tavoli scomparsi per dar vita ad un enorme sala da ballo. In fondo c'era anche un palchetto con un gruppo musicale , che stava provando gli strumenti.

Nonostante tutto Hogwarts è sempre la stessa ... Un pò mi dispiace che sia tutto finito ...

Non potevo crederci. Stavo quasi per cacciare qualche lacrima, ma mi feci coraggio e continuai a camminare verso il centro della pista. Mentre Nott fu fermato da altri Tassorosso che mi salutarono allegramente come se fossi la loro nuova amica e a cui risposi con un'occhiataccia, iniziai a guardarmi attorno .
Non dovevo farlo, non avrei mai e poi mai dovuto compiere quella mossa, perchè trovai ciò che in realtà cercavo prima del dovuto. Incrociai lo sguardo di Jac che fissava dalla mia parte e sollevai la mano per salutarlo, ma proprio dietro la sua schiena si nascondeva Cole, che sembrava impegnato a bere qualcosa. Shhh, non ditelo in giro, ma il cuore prese a battermi all'impazzata. Fu come un flashback. Per un attimo mi rividi al suo fianco. Per un attimo mi rividi incastrata in quell'albero , o su quel divano o ancora in quella stanza a Grimmauld Place. Mi feci sicuramente rossa e fu per quel motivo che diedi loro le spalle per prendere aria e per chiedere al mio accompagnatore un favore.

Ci spostiamo vicino alla finestra, per piacere ?

Si chiamavano farfalle, lo sapevo bene. Ma non credevo ne esistessero alcune così forti.
 
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favole ginevra potter
view post Posted on 1/9/2011, 17:51





' I was broken, for a long time, but it's over now. '

E' un bel modo per cominciare a raccontare questa storia, perché si, c'è davvero qualcosa da raccontare. Non so da dove tutto ebbe inizio, forse da quando lasciai Jaques solo per la paura terribile che avevo avuto. Solo perché mi ero resa conto di non poter affrontare un simile impegno con lui. Non avrei mai voluto farlo soffrire; ogni volta che ci pensavo mi sentivo male, mi sentivo sporca, sbagliata. Volevo che mi perdonasse, volevo che riuscisse a capire quanto mi dispiaceva, ma sapevo che non sarebbe mai stato abbastanza. Eppure lui era ancora lì, vicino al mio cuore… Era dolce, gentile con me. Non potevo credere a questa fortuna. Aveva perfino accettato di venire al Ballo di Inizio Anno con me. Avrei potuto chiederlo a Jamie, si forse sarebbe stato più giusto che rompere ancora una volta le palle a mio fratello, ma credetemi sulla parola: non sarebbe stato affatto giusto nemmeno chiederlo al mio migliore amico, e non posso spiegarvi il perché. Avevo trascorso dei mesi in cui non riuscivo seriamente a trovare un posto, un mio posto ad Hogwarts intendo. Mi ero sentita costantemente a disagio, fuori luogo. Ero scappata, ero tornata ancora, avevo combinato un bel casino ed ero di nuovo fuggita in Italia, ed è qui che forse comincia realmente la mia storia. Conobbi lui, un "teppista" come lo chiamo io quando siamo solo io e lui… Era una stronzata colossale a dire il vero, una semplice avventura estiva. Ma poi lui era venuto al Castello informandomi di essere il mio nuovo Professore di Volo, e… Bè, tutto cambiò da quel momento. Il Pottham, ecco cosa eravamo: due persone che stavano bene insieme, senza impegni, obblighi, inganni. Due persone che si facevano bene al cuore per la loro semplice presenza. E poi c'era stato Tommy… Un Mago che aveva cercato di… Vabbè, non mi va di dirlo. Non ci era riuscito ma aveva pensato bene di pestarmi e mandarmi al San Mungo. E lui era venuto… E lui mi aveva detto di essersi innamorato di me. E qualche giorno dopo mi aveva chiesto di essere "la sua donna". Ci potete credere? Lì per lì non mi ero resa conto della grandezza di quello che stava accadendo, lo capii solo quando mi ritrovai a pensare di volerlo per sempre… Di voler stare con lui per l'eternità… Di volerlo sposare… Di voler costruire una famiglia con lui. Roba da pazzi ? E chi ha mai detto che i Potter hanno le rotelle apposto? Avevo trascorso la più bella estate della mia vita, con la consapevolezza che oggi tutto sarebbe cambiato. La scuola era iniziata e con essa le lezioni e anche quella lenta agonia che sarebbe durata un anno intero. Un anno facendo finta di non amare Pete Dunham più della mia stessa vita… Un anno comportandomi quasi da colpevole, sgattaiolando di notte nella sua stanza quando mi era possibile e scappando via il mattino presto, prima che il Castello si svegliasse. Avrei resistito? Non ne avevo la più pallida idea, ma lui aveva promesso di sposarmi una volta finito il mio Settimo Anno, e sentivo urlare il cuore ogni volta che ci pensavo…

-Non so se questo trucco scuro va bene. Sembra che ho due lampioni al posto degli occhi Key. E poi, non ha nemmeno senso credo…-

Dove mi trovavo? Su alla Stanza delle Necessità con Keira, mia sorella. Anzi, non proprio… Occhei, vi manca anche questa storia. Per farla breve, quell'estate avevo scoperto che Albus aveva violentato una donna di nome Gemma e che insieme a Bree Lestrange l'aveva incastrata e mandata ad Azkaban per 17 anni. Ora lei era tornata e mi aveva finalmente detto la verità… Da quello stupro ero nata io. Le coincidenze della vita. Comunque per me Keira era mia sorella comunque. Era il mio esatto opposto, ma era la faccia della stessa medaglia. Impossibile non avere un rapporto morboso e contorto con lei. Forse ci odiavamo, forse ci amavamo. Non saprei dirlo. Le avevo chiesto di aiutarmi con i capelli e con il trucco dato che avevo anche scelto un vestito notevole… Bianco latte, corto sopra le ginocchia. Semplice. Ed io non sapevo nemmeno perché e non sapevo perché mi stavo preparando come tutte le ragazze di Hogwarts. Tanto Pete aveva detto che forse non sarebbe neanche venuto… Alla fine quel pomeriggio lo avevo ammesso, anche a me stessa: avevo comprato quel vestito e avevo chiesto quel piacere a Keira solo per lui. Patetico, vero? Avevo lasciato che mia sorella mi contornasse gli occhi verde-smeraldo di nero. Avevo fatto anche più scuri i capelli, adesso sembravano di un rosso rappreso, che faceva anche un pò paura. L'avevo ringraziata e lei mi aveva anche fatto sorridere con quelle battute che mi aveva rivolto, ma quando se n'era andata poi ero ripiombata nella tristezza più assoluta. Avrei voluto ballare con lui… Avrei voluto stringerlo, abbracciarlo, tenerlo per mano, baciarlo… Avrei voluto far sapere a tutti che Favole Ginevra Potter era cambiata, che non era più la stessa Grifondoro che credevano di conoscere. Volevo che sapessero che quella Grifondoro adesso aveva tutto ciò di cui aveva bisogno per essere finalmente felice. Era tutto passato… Poteva andare tutto bene… Tranne per quel segreto di un anno intero. Quando Keira si chiuse la porta alle spalle trattenni un attimo il respiro, poi mi chinai verso la borsa che avevo portato e tirai fuori un paio di cose che mio fratello mi aveva procurato come gli avevo chiesto. Fumo, alcool pesante… All'inizio l'avevo usata come scusa: avevo avuto l'idea di farmi vedere mentre fumavo in Sala Grande e di farmi beccare ubriaca dai Professori in modo che Pete inscenasse una specie di "salvataggio della studentessa cretina" così almeno sarei potuta stare con lui anche se sempre e solo rinchiusa nella sua stanza su al Quarto Piano, ma alla luce di ciò che stavo per affrontare alla fine non riuscii a trovare alcuna soluzione se non dimenticare tutto di quello stupido ballo, e il miglior modo per farlo era… Buttare giù quella roba. Feci tintinnare la bottiglia che Jac mi aveva lasciato e la assaggiai con le labbra facendo una smorfia:

-Cristo santissimo, mio fratello ci è andato giù pesante.-

Misi la bottiglia da parte e poi accesi con la bacchetta magica una di quelle bombe che Jaques mi aveva preparato. Rimasi per tutto il tempo davanti allo specchio guardandomi mentre consumavo tutto quel fumo fino alla fine. Quando avevo esaurito quella sigaretta magica avevo gli occhi verdi un pò più lucidi del solito, ma ero perfettamente cosciente, per il momento almeno. Feci grattare la sedia sul pavimento e finalmente mi decisi a scendere giù in Sala Grande. Quella era già gremita di persone, studenti e non, e non riuscii a far a meno di notare che lui, il mio teppista, bè non c'era… E lo sapevo, cioè non che non ne fossi consapevole, ma vedermelo sbattuto in faccia così fece un pò più male del previsto. Mi incamminai in mezzo alla folla e risposi con indifferenza agli sguardi che più di qualcuno rivolse al mio passaggio. Che cazzo avevano da guardare? Occhei, era insolito vedermi in quel modo ma ero cambiata del tutto, l'ho già detto. E comunque non mi andava di dare spiegazione a nessuno. Sentii qualcuno mormorare un: -ehi ciao Potter!- ma risposi solo con un cenno della mano e mi diressi dritta verso Jaques e Cole che se ne stavano incollati al muro a guardarsi intorno.

-Ciao Cole, ciao bellezza…-

Nemmeno mi ero presa la briga di insultare l'ex di Keira. Avevo subito rivolto lo sguardo su mio fratello che era troppo bello come sempre, e lo avevo abbracciato stando a guardare la faccia sbalordita di Lex. Mi poggiai sul muro con le braccia dietro la schiena e rimasi per qualche minuto così, fissando il centro della stanza e mi figurai una scena; mi vedevo il teppista, in realtà non avevo nemmeno idea di come si sarebbe vestito se fosse poi venuto alla festa. Però lui era sempre lì… Nel mio cuore… Nel mio corpo… Dentro ai miei occhi… Se sbattevo le ciglia nerissime potevo quasi sentire il suo profumo data la concentrazione che ci stavo mettendo in quel momento. Mi tormentai un attimo la bocca con le dita e poi abbassai lo sguardo. Era una serata inutile… Non aveva nemmeno senso che io fossi là… Però di buono c'era che l'effetto del fumo mischiato all'alcool cominciava a farsi sentire… Mi martellava il cuore in gola, ma non sapevo che fare. Rivolsi solo uno sguardo a Jac cercando i suoi occhi azzurri con i miei.
 
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benjamin petrov
view post Posted on 1/9/2011, 20:48




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Oh porca miseria, Phil sei cresciuto ancora ?

Strinsi il mio amico in un abbraccio amichevole e lo lasciai andare dopo poco. Si era irrobustito parecchio e sembrava davvero cambiato. Aveva persino parecchi accenni di barba e la voce più roca. Evidentemente anche lui era divenuto finalmente un uomo. Io ero stato piuttosto precoce al contrario, ma dettagli. Mi accomodai sul bordo del letto e lo fissai mentre si cambiava per il ballo di inizio anno. Incominciò a raccontarmi tutte le ragazze che si era fatto e non esitò nemmeno sui particolari bollenti. Cavolo se era cambiato. Tutti questa estate si erano divertiti tranne il sottoscritto. Bè, l'anno prossimo sarei stato libero dai vari impegni . Mi raddrizzai la giacca, che si era un pò spiegazzata sul bordo e sorrisi . Non un sorriso reale, ma un pò sofferente. Ad ogni modo , mi schiarii la voce e guardai la sua espressione riflessa nel vetro dello specchio.

Indovina chi va stasera al ballo con Astoria Lestrange ?

Oh si, avrei pagato tutti i galeoni del mondo per fotografare la sua faccia. Prima si irrigidì e poi scoppiò a ridere. Fu un secondo . Mi saltò addosso e prese a prendermi a schiaffetti amichevoli.

Non ci posso credere ... ce l'hai fatta davvero ?

Sollevai gli occhi in alto con fare determinato e spavaldo. Mi soffiai le unghie come fanno le ragazze e poi mi alzai dal letto per fare una piccola giravolta. Lo stavo facendo davvero. Mi stavo vantando con il mio amico eppure la sera prima avevo promesso ad Astoria di non farlo. Perchè mi sentivo in colpa ? Era una sensazione strana, mai provata prima di allora. Mi passai la mano tra i capelli biondi e poi sorrisi di nuovo, un altro sorriso finto, ma che convinse Phil della mia verità.

Se non mi credi seguimi ...

Prima che potesse aggiungere altro, presi la rincorsa e iniziai a correre per le scale. Sentivo il suo fiato sul collo. Le occhiatacce che ci lanciavano gli studenti sfilavano velocemente dinanzi a noi. Sembravamo degli animali affamati in cerca di cibo . Mi sembrò persino di sentire la voce del prof. McClay chiamarmi più di una volta, ma non ci feci caso. Niente bambini del primo anno da assistere, please. Volevo Astoria tutta per me. Cioè era così, ma non riuscivo a spiegarne il motivo. Furono i cinque piani più faticosi della mia vita. Prima di raggiungere l'ingresso mi bloccai di spalle e Phil mi sbattette praticamente addosso.

Guarda e impara ...

Cercai Astoria con lo sguardo in mezzo alla folla e riconobbi in lontananza la sua chioma bionda. Scesi gli scalini velocemente e mi immersi tra gli studenti. Miseriaccia , avevo fatto tardi. Le avevo promesso che sarei arrivato prima di lei. Aspettate un momento, non doveva importarmi, giusto ? Scansai alcuni grifondoro del quarto anno e poi la chiamai.

Ehi bionda ....

Avete presente quelle scene a rallentatore dei film americani ? La ragazza si gira per guardarti e tu ne rimani abbagliato ? Perfetto , la mia faccia era ancora peggio. Percepii un brivido attraversarmi ogni singola parte del corpo e aprii di poco le labbra. Non era bella ... era di più. Quel vestito le fasciava il corpo come se fosse stato fatto apposta per lei. Le gambe che spiccavano dallo spacco erano così lunghe e affusolate da farmi male alla vista. Le perline scintillanti completavano l'effetto luminoso. Ma il suo volto ... era come se mi fossi imbattuto in un angelo. I lunghi capelli biondi e mossi, le labbra rosee, gli occhi azzurri spiccavano ancora di più. Riuscii a deglutire una sola volta ... La cosa che più spiazzava era la sua schiena libera. Ne avevamo parlato per ore la sera prima. Le avrei cinto la vita o magari le spalle, ma non avevo fatto il conto con l'effetto reale che avrebbe prodotto in me. Strinsi la mano a pugno e camminai a passi lentissimi verso di lei, per non sciupare la bellezza di quella scena.

Sei bellissima ....

Non riuscivo a parlare. Non riuscivo ad aggiungere altro. Ero ipnotizzato da lei. Che diavolo mi stava succedendo ? Mi aveva scagliato contro una maledizione. Quando fui ad un passo da lei, riuscii ad inchinarmi e ad afferrarle la mano. Non appena ebbi unito di nuovo le nostre dita mi parve di tornare indietro nel tempo a qualche giorno prima, al famoso incidente della caccabomba. Chiusi le palpebre per dimenticare tutto e posai le mie labbra sulla sua pelle. Un baciamano perfetto.

Signorina Lestrange, siete incantevole ... è un onore essere il suo cavaliere ...

Riuscii a riprendermi facilmente , anche se mi tirai su con difficoltà. Ad ogni modo fui pronto ad allungare la mano intorno al suo braccio e a stringerglielo in un braccetto di classe. Al di sotto del velo riuscivo a sentire la sua vera pelle fredda.
Le feci cenno di entrare in Sala Grande e di non parlare ancora. Dovevo farmi perdonare per il ritardo. La condussi al centro della sala e sotto gli occhi di tutti, tirai fuori dalla tasca della giacca un cofanetto.

Sono un ritardatario bastardo ... però, spero di riuscire a farmi perdonare così ....Sai, ho pensato una cosa ...

La lasciai andare e mi posizionai giusto di fronte a lei. Intorno a noi gli studenti chiacchieravano, altri iniziavano a ballare sotto le note di quella canzone super romantica.

Ieri mi hai detto che non sei mai stata ad un ballo e allora mi son ricordato della tradizione. Al primo ballo di una ragazza il suo cavaliere deve regalarle un mughetto ....

Aprii di scatto il cofanetto e al suo interno c'era questo piccolo mughetto a forma di bracciale. I fiorellini erano minuscoli e bianchi. Molte erano le margherite. Tuttavia, c'era qualcos'altro di speciale. Il bracciale che lo manteneva era color smeraldo. Era un piccolo serpentello che si muoveva vorticosamente. Al posto dell'occhio, poi, c'era un brillantino rosso.

Il commerciante mi ha detto che sarebbe stato perfetto per una Lestrange e poi lo smeraldo è il tuo colore preferito, giusto ?
 
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astoria .
view post Posted on 1/9/2011, 21:36




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Salutai Noah Puckerman e lo vidi entrare per poi sparire nella folla. Avevamo appena fatto un discorsetto sulle sue abitudini da vero bastardo –sbarra- orso.
Ci voleva eleganza con le ragazze, non i suoi soliti metodi da cinghialotto. Aveva perso la testa per la mia bella Quinn qualche mese prima, anche se non voleva assolutamente ammetterlo. Dovete sapere che io e Quinn Lanchester, nonché cugina di Alex –eravamo nello stesso ‘gruppo’, chiamiamolo così…- avevamo frequentato insieme Beauxbatons. Lei si era poi trasferita ad Hogwarts il quinto anno ed io l’avevo raggiunta subito qualche mese dopo.
Ero sempre stata la pecora nera della famiglia Lestrange, a partire dall’aspetto. Al contrario di tutti i miei familiari, avevo questa chioma dorata che probabilmente avevo ripreso da qualche lontana prozia. Avevo poi scelto una scuola magica francese al posto della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Insomma, facevo scelte che non proprio tutti approvavano, così come la mia testolina calda le dettava. Insomma, quella sera Noah era finalmente riemerso dal sotterraneo umido degli Slyth e si era deciso a riprendersi Quinn. In effetti quel Marcus non mi era molto simpatico, molto meglio Noah detto Puck.

Vai dentro, stringila a te e ballate insieme. Non fare il coglione.

Gli sorrisi dandogli un leggero buffetto sulla fronte, prima di spingerlo verso l’ingresso. Erano passati ben quindici minuti, ed era ufficiale: avrei trovato qualcun altro come cavaliere. Ma fu proprio in quel momento che sentii una voce sfacciata chiamarmi da dietro.

Ehi bionda …

Mi voltai lentamente, guardando Benjamin Petrov che a passo lento veniva verso di me. Era molto elegante, quasi dolce, e la rabbia per il ritardo, con mia sorpresa, scivolò via velocemente.
Non ricordavo l’ultima volta in cui ero riuscita a contare fino a dieci prima di scagliarmi contro qualcuno. Forse era stato qualche anno fa al Lestrange’s Manor, dove avevo accuratamente evitato di insultare un elfo domestico soltanto perché non era il mio.

Ehi Petrov, mi hai portato la figurina di Silente? Avevamo un patto ricordi?

Neanche finii di parlare che trovò il modo di farmi stare zitta. Osservai stupita il baciamano. No cioè, quella era del tutto inaspettata. Deglutii senza sapere cosa dire. Semplicemente mi lasciai prendere sottobraccio e trascinare all’interno della Sala Grande. Finalmente sentivo le luci sul mio viso, la musica perfetta e… e niente, quello era il paradiso. Mi voltai verso Ben per dirgli qualcosa, ma mi ritrovai davanti una scatolina.
Afferrai le parole ‘mughetto’ e ‘primo ballo’ , ma la mia attenzione era concentrata su quella scatolina di velluto. Vi prego, ditemi che non stava per fare qualche pazzia. Mi sentivo in imbarazzo, tremendamente, perché metà degli studenti ci stava osservando e mormorava parole incomprensibili.
Dietro le sue spalle intravidi mia cugina Keira che mi guardava sbalordita. Ebbè cosa voleva, lei andava al ballo con un Tassorosso. Distolsi lo sguardo concentrandomi sul contenuto dello scatolino. Aprii leggermente le labbra carnose per la sorpresa. Era un braccialetto a forma di serpente, con degli smeraldini e delle margherite. Boccheggiai confusa, per poi guardarlo.
Mi lasciai infilare il braccialetto che aderiva perfettamente al mio polso come se fosse stato disegnato apposta per me.

Non… Non dovevi, davvero. Grazie…

Era una strana sensazione quella. Sentivo un groppo in gola mai provato prima dall’ora. Una specie di tristezza mista a senso di colpa. Deglutii guardandolo finalmente negli occhi. Erano ancora più belli sotto quella luce, anche se a prima vista non avevano niente di particolare.
Ma a guardarli bene avevano delle sfumature più scure, color cioccolato, di tanto in tanto. Avevo imparato a riconoscerli ormai.
Gli presi la mano, stupendomi ancora una volta di come la mia, piccola e pallida, riuscisse a stare perfettamente nella sua grande e calda. Lo trascinai al centro della pista da ballo, mischiandomi tra gli altri studenti. I
ntravidi un suo amico… Phil mi sembrava si chiamasse. Ci guardava con una strana luce negli occhi e sorrideva continuamente ad Alex.

Mi ricordo del tuo amico. E’ addirittura più sfacciato di te… L’ho rifiutato perché non è il mio tipo, non perché volessi fare la stronza. Occhei, forse un po’ anche per quello. Comunque l’ho sempre detto che i Corvonero sono masochisti e per sempre lo saranno…

Stavo già parlando troppo. Mi zittii di colpo, arrossendo leggermente. La sfortuna di avere una pelle chiara come quella delle bambole di porcellana era che ogni minimo rossore si vedeva anche da lontano. Rimasi immobile senza fare nulla per qualche secondo.
Perché lo ammetto, ero in imbarazzo e non sapevo cosa fare. A Beauxbatons non sarebbe stato così difficile… Eravamo tra ragazze, non c’era alcun problema tra di noi…
E poi mi decisi, finalmente. Se non faceva qualcosa lui sarei fuggita a gambe levate. Posai le mani sui suoi gomiti, sentendo la stoffa perfetta del suo abito. Lasciai che le mani scivolassero dentro le sue e le sollevai, fino a portarle dietro la mia schiena nuda.
Le posai lì, avvicinandomi a lui di un passo e facendo aderire il mio corpo al suo.
Avevo anche una strana sensazione nello stomaco… Sembrava un acquario con tanti pesciolini dentro.
Era piacevole la sensazione delle sue mani sulla pelle fresca della mia schiena. Mi provocava leggeri brividi ma non ci stavo facendo molto caso. Sperai soltanto che non sentisse il mio cuore battere forte e che fraintendesse… Era il caldo che c’era nella Sala Grande, ne ero sicura…
Socchiusi quindi gli occhi, abbandonando il capo sul suo petto.


Edited by astoria . - 1/9/2011, 22:41
 
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view post Posted on 1/9/2011, 21:36
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rubgar


E' sempre brutto quando le vacanze finiscono passiamo i mesi estivi a vivere emozioni nuove ed uniche a stringere nuove amicizie e consolidare le vecchie a creare amori e a distruggerne. Volete che vi parli delle mie vacanze? Potrei raccontarvi degli splendidi posti visitati, essì l'europa è veramente incantevole...oppure potrei raccontarvi delle serate e dei pomeriggi in compagnia, delle uscite folli e delle milioni di attività fatte... potrei parlare di tutto...ma ogni cosa mi riporta ad una persona.
Quinn
Si diciamo che l'estate mi aveva aiutato a superare blocchi e quanto altro e mi ero dichiarato, senza ricevere un no, anzi avevamo fatto la coppietta per gran parte delle vacanze, e sinceramente la cosa era stata fantastica...poi bho?!? La signorina si era svegliata una mattina decidendo che le cose non andavano bene e quindi...giornate a litigare per poi concludere con una rottura che aveva fatto finire me di nuovo a Londra e lei in qualche paesino particolare dell'europa a spassarsela. Rancore? Astio? Rabbia? Naaaa, ero solo confuso, non capivo e la cosa mi dava un pò sui nervi...ma non potevo certo andare a parlare, da come c'eravamo lasciati le cose non erano per niente rosee. Ma tralasciando il discorso vacanze....rieccomi qui, di fronte al solito specchio, quello della mia camera di Hogwarts, gli manca da sempre lo stesso pezzo nell'angolo in basso a destra...è perfetto cosi, senza quel pezzo, a volte nemmeno ricordo cosa c'è in quell'angolo dato che non si riflette nello specchio. Sorrisi fissandomi e cominciai a prepararmi per il ballo, avevo una sorta di completo creato ma non da me; il viaggio mi era costato fior di quattrini non solo per gli spostamenti soggiorni e regalini ma anche perchè ero stato spesso con delle ragazze che mi avevano fatto spendere a morire. La parte inferiore del mio completo, ovvero scarpe, pantalone cinta era firmata Keira Lestrange, Key mi aveva fatto comprare l'impossibile durante il viaggio in europa, ero diventato un modello quasi a furia di provare. La camicia..eggià quella camicia galeotta, era un regalo di Quinn, mi stav d'incanto, lei l'aveva presa e basta, pensando a me...cosi aveva detto...e guarda caso mi andava a pennello. Scossi il capo e l'infilai cominciando a mettere ogni bottone nella sua asola, sperando che la festa avrebbe portato via i miei pensieri. Infilai la giacca e mi diedi un ultimo sguardo..ero pronto. Feci un sorriso abbassando il capo e mi diressi lento verso la sala grande. I corridoio erano abbastanza affollati, c'erano i primini che li avevano riempiti e che super gasati si dirigevano al ballo, risi al ricordo del mio primo anno e percorsi cosi le scale. Ci misi un pò ma alla fine giunsi alla ala, era arredata benissimo e dentro c'erano già alcune mie conoscenze, notai subito mia sorella Favole e Key, rivolsi a loro un saluto leggero con la mano, ero rimasto sempre il tipo distaccato e timido nonostante ormai ci fosse molta confidenza. Notai poi jac e rivolsi a lui un lieve cenno, scansai un tipo con una camicia a quadri strana e poi mi diressi verso la zona drink ne avevo bisogno. perfetto...qualcosa per rilassarsi... dissi mentre sceglievo qualcosa da bere.


 
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Nott#
view post Posted on 1/9/2011, 22:45




sette e quarantasette spaccate, con la lancetta dei secondi che aveva appena iniziato a smuoversi dalla posizione al vertice, quella delle ore dodici per chiarire, per ricominciare il suo ennesimo giro...
ero già pronto sì, avevo quella sgradevole abitudine d'essere in anticipo, a meno che cause di forza maggiore me l'impedissero...
mi controllai per l'ennesima volta l'abito che avevo scelto per la serata, abbastanza elegante, poichè c'era una giacca abbinata ad un paio di pantaloni, ma sotto, al posto della classica e scontata camicia, c'era una magliettina a maniche corte, che dava un tocco sportivo al mio abbigliamento...
i capelli li avevo leggermente manipolati, spostandoli all'indietro e togliendo quella frangia che in molti ad hogwarts odiavano e non sopportavano, dandole innumerevoli soprannomi, come leccata di cammello, cacchetta spiaciullata (solo perchè avevo i capelli di quel colore -.- ) e via discorrendo....
per me erano invidiosi, ma erano liberi d'esserlo...in fondo, non avevo alcun potere sugli altri...

già ero in sala grande quindi, appoggiato ad una colonna, ad attendere con pazienza e bontà, così come insegnavano i precetti di tosca tassorosso e della famiglia diggory, perchè alla fine qualcosa di buono succedeva sempre...certo, per il mio avo cedric non era stato così, ma qualche piccolo imprevisto negli ingranaggi ben oliati del fato capitava sempre immagino...

d'improvviso mi senti un braccio stringere il mio e una voce sussurrarmi minacciosa all'orecchio qualcosa che aveva a che fare coi vampiri...sorrisi, capendo subito con chi avevo a che fare...

aiuto, una vampira crudele e assetata di sangue mi vuole attaccare...ma lei non sa che noggi non ho mangiato alcunchè di dolce, quindi il mio sangue non è così prelibato...

passando da una faccia scioccata, spaventata e cerulea, ad una divertita e ironica, dissi il tutto, prima di guardarmi intorno alla ricerca di una mirabolante e fantomatica dama, in versione di deus ex machina che mi salvasse da questa vampira qui...niente da fare purtroppo xD

eh, mi tocca accontentarti di te mi sa...visto che la mia accompagnatrice è una ragazza molto nota ad hogwarts, ma soprattutto modestissima...

le risposi, mostrandole la diggory-lingua, prima di avviarmi con lei, che per inciso aveva ragione, giacchè nei dintorni non c'era nessuna più affascinante di keira lestrange, per mia sfortuna, si fa per dire eh!

sai, la vedi dal punto di vista sbagliato...ci sono ancora un bel po' di mesi prima della fime di hogwarts...e chissà, magari quest'anno viene di nuovo annullato...

conclusi con un occhiolino, sapendo che avrebbe capito l'antifona con gli avvenimenti dell'anno scorso, prima d'essere raggiunto da un gruppo di concasati che provarono ad essere amichevoli con keira, ma ricevettero in risposta da lei delle occhiatacce gelide...evidentemente l'astio tra casate, o la sensazione di superiorità tipica sua era ancora ben presente xD
mentre tentavo di sbullonarli, per tornare da keira che la vedevo un po' assente con la mente (la missione della serata era di farla divertire a più non posso), chiesi ad uno di loro di portare due drink rigorosamente analcolici, prima di ottemperare alla richiesta di keira di avvicinarsi alle ampie vetrate decorate con gli stemmi delle casate, con un divertito commento...

certo sua altezza vampirosa, stasera si fa quello che lei desidera...
però andiamo verso la vetrata tassorosso, mi sento un po' a disagio sotto le altre vetrate
 
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margot .
view post Posted on 2/9/2011, 09:18




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Non ti ha mai detto nessuno che sei un Serpeverde cattivo e maleducato?

Misi su il broncio quando un compagno della mia Casata mi strappò via dalle mani la bottiglietta di Whisky Incendiario. Un altro sorso e l'avrei finita... Avevo perso il conto dopo la terza ma andava bene così. Rassegnata tirai un grosso cuscino verde verso di me e lo strinsi forte al mio petto. Mi rannicchiai su una poltroncina libera nell'angolo più remoto della Sala Comune e da lì osservavo tutti i Serpeverde che si recavano al Ballo di inizio anno... Astoria Lestrange, Jaques, Cole... Tutti infighettati e a posto. Abbassavo lo sguardo ogni volta che qualcuno che conoscevo bene mi passava davanti... Non volevo far vedere gli occhi lucidi a causa di tutto quello che avevo bevuto quella sera... Anzi, a dire il vero avevo incominciato dal pomeriggio. Non mi ero presentata alla riunione del giorno, nè allo Smistamento, nè alla grande cena... Niente di niente... Louise Margot Dobuois era sparita nel nulla. Tutto ciò per evitare una, soltanto una cosa... Il BALLO.
Era un pensiero che mi tormentava da giorni ormai... Mi sentivo ferita e umiliata quasi. Io avevo già partecipato al mio ultimo ballo, l'anno precedente... Era come sentirsi presi per i fondelli, insomma. Perchè dovevo ancora stare ad Hogwarts? Per i capricci di qualche Mangiamorte del cazzo che mesi prima aveva fatto irruzione nel castello come se nulla fosse? Ok, io non lo accettavo però. Dovevo andarmene, subito. Sarei sparita dalla vista di tutti e via.
Quando la Sala Comune era ormai quasi vuota mi alzai, trascinando i piedi fino alla mia stanza in dormitorio. Chiusi la porta alle mie spalle, dirigendomi verso il letto e tirandone fuori il grosso baule che era lì da quanto, una settimana soltanto? Lo portai al centro esatto della camera e lo aprii con un calcio. Aprii il mio armadio ed iniziai a piegare per bene tutti gli abiti, anche se il compito risultava difficile e quasi vedevo le magliette a doppio... Forse avevo un pò esagerato... Non avevo mai bevuto così tanto in vita mia ma una prima volta ci deve pur essere.
Raccolsi tutti gli oggetti che avevo sparsi per la stanza... Dopo una buona mezz'ora chiusi il baule con un scatto, realizzando che avrei potuto sistemare abiti e tutto il resto con la magia... Afferrai quindi il baule da un manico, trascinandolo per il dormitorio fino all'ingresso della Sala Comune.
Mi voltai a guardare quello stanzino verde e argento... Il divano di pelle nera, il mio preferito... Era l'ultima volta che ci entravo, ne ero sicura... Con un sospiro iniziai a salire le scalinate dei sotterranei. Andavo a passo veloce, volevo fuggire il prima possibile... Se non fossi fuggita subito da Hogwarts ci sarei invecchiata lì dentro... Quindi adesso o mai più.
Imprecai. Il baule si aprì con uno scatto, rovesciando una buona parte del suo contenuto per le scale. Con una furia che non ero consapevole di possedere ripresi gli abiti e li gettai alla rinfusa senza un senso logico da dove erano usciti. Dovetti sedermi sopra il baule per richiuderlo, perchè non essendo gli abiti piegati, ovviamente occupavano più volume. Mi veniva quasi da ridere. Voglio dire, era una sensazione strana. Avevo la lingua impastata, pesante. Gli occhi che non la smettevano di luccicare.
Tutti gli studenti di Hogwarts sanno che per uscire dal castello bisognava andare al Salone d'ingresso... Che era subito dopo la Sala Grande...
Dovevo quindi passare lì davanti, obbligatoriamente. E fu proprio quando mi fermai lì, all'ingresso della festa, che decisi di fare la cazzata più grossa del mondo. Dovevo pur salutare qualcuno, no? Quindi mi trascinai il baule dietro come se nulla fosse. Mi resi conto che il mio abbigliamento non era proprio consono alla situazione: un paio di jeans stretti, converse gricie e un top bianco largo. Intravidi subito Jac & Company in un angolo della stanza...
Eggià, loro avevano la loro robetta e non dovevano farsi vedere dai professori. Mi diressi verso di loro con lo sguardo degli studenti addosso... Si, guardatemi, che adesso vedrete cosa combina la Dobuois. Lasciai andare il macigno che mi portavo dietro con un tonfo, sorridendo. Mi sembravo un pò idiota ma sorvolai su quel particolare.

Cole... Potter... Ehi Jac, guarda cosa sta per fare la tua migliore amica!

Salutai ognuno di loro con un cenno della mano... Addirittura feci un piccolo inchino davanti a Favole... Mi voltai dando loro le spalle e dirigendomi verso il mini palchetto. Mi ci arrampicai letteralmente, facendo un attimo segno alla banda che suonava di fermarsi... Smisero subito perchè sapevano che erano la Caposcuola... Sentii degli sbuffi e dei commenti negativi da parte degli studenti che si stavano divertendo a ballare. Presi la bacchetta mormorando 'sonorus' e mi schiarii la voce. Gongolai un attimo prima di decidermi.

Scusate l'interruzione... Ho un annuncio da fare. Da oggi in poi io lascio la mia carica ed il castello di Hogwarts. Ho diciotto anni suonati e ho deciso di cercarmi un lavoro... Il mio compito qui è finito, per chi volesse prendersi la mia spilla prego, faccia pure.


Stavo letteralmente biascicando, mi mangiavo lettere di parole che cercavo di dire per intero... Puzzavo di alchool e ne ero consapevole. Mi resi conto solo allora di essere ubriaca. Cacciai dalla tasca la spilla da Caposcuola, ci stampai un bacino sopra e poi la mollai al ragazzo che suonava il basso e mi guardava con un espressione da pesce lesso a bocca aperta.

E adesso people, ENJOY THE PARTY!


Urlai quelle parole sentendo le corde vocali vibrare nella mia gola... Alzai un pugno per aria. In quel momento la banda riprese a suonare più forte di prima ed io scesi dal palchetto con un saltello. Tornai da Jaques. Era indescrivibile la sua faccia... Risi come una bimba avvicinandomi al mio baule.

Grazie per aver custodito il mio bagaglio a mano...


Edited by margot . - 5/9/2011, 15:23
 
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Quinn*
view post Posted on 2/9/2011, 12:50




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Avevo trascorso le ultime 7 ore chiusa in un vagone dell'espresso 9 e tre quarti in compagnia di mia sorella Josie, che non faceva altro che lamentarsi per le scarpe rosse , che non era riuscita a portare con se e della mia Lucrece, la quale , però, era stata per la maggior parte del tempo al telefono con il suo nuovo fidanzatino babbano. Insomma , una palla mortale. Alla fine, ero uscita dalla cabina per fare un giro nei corridoi, ma non appena mi ero imbattuta in un gruppo di corvonero, pronti a squadrarmi da testa a piede, avevo fatto dietro front e avevo perso il tempo restante osservando la cioccorana che saltellava sulle pareti , alla ricerca di una via di fuga. Quando finalmente il treno si era fermato nella stazione di hogsmeade avevo respirato. Non sapevo il reale motivo, ma era come se solo ad hogwarts riuscissi a rilassarmi per davvero. Vedere il castello il lontananza, tutte quelle lucine pronte ad accogliere i nuovi studenti , dio, era meraviglioso.Un vero sogno. Salii sulla carrozza trasportata dai therstal e lasciai che il vento scompigliasse i capelli corti e biondi. Si, li avevo tagliati prima delle vacanze. Un taglio netto e definitivo e ultimamente adoravo colorarli, soprattutto sulle punte, di un rosa acceso. Ero diventata una vera pazzerella. Diciamo che ero riuscita nel mio intento ... Durante le vacanze estive era successo una cosa ... Ero stata con Marcus. Avevamo avuto una storia, già, come due normali fidanzatini adolescenti. Ci eravamo divertiti anche molto con tutti gli altri ragazzi a girare l'europa, però, tutto era finito quando avevo presentato il mio " ragazzo" a papà. Occhioni dolci davanti e una belva alle spalle. Mi ero stupita parecchio,infatti, quando mi aveva dato il permesso per partire con lui per una settimana, ma quando ero tornata mi aveva cazziata per benino. Aveva urlato che non fosse adatto per me, che era un corvonero e non dovevo nemmeno pensarle le altre casate. Una noia mortale, che mi aveva fatto saltare i nervi e l'avevo fatto. Ero uscita .. era notte fonda ... lo avevo afferrato solo ed indifeso. I suoi occhi erano di un azzurro spaventoso, un azzurro che non avrei mai e poi mai dimenticato. Mi era bastato un colpo secco e poi avevo finalmente tinto le mie mani di rosso. Avevo combinato un bel casino, ma tutto era stato sacrificato per il mio Dio. Quando ero tornata a casa mi ero chiusa in stanza e non ero uscita per una settimana intera , una settimana in cui al tg babbano mandavano continuamente le immagini di quell'omicidio. Ero una maledetta bastarda strafottente.
Non avevo assistito alla cerimonia dello smistamento, non quest'anno. Sapevo che si sarebbe tenuta una mega festa di inizio anno e onestamente avevo voglia di bere e di affogare tutto nell'alcool. Così, avevo indossato un semplice vestitino bianco ricamato con dei fiori, delle scarpette aperte dello stesso colore dell'abito e mi ero immersa per l'ennesima volta nel fragore di hogwarts.

Oh ciao Honey

Mormorai abbracciando una ragazza del mio stesso anno che non vedevo da ormai tre mesi. Mi aveva stretta così forte da farmi mancare l'aria, ma non mi importava. Mi piacevano le accoglienze calorose. Era in compagnia di uno studente di tassorosso. Una nuova fiamma. Le strizzai l'occhio con fare disinvolto e poi mi camminai nella sala grande con una grazia innata. Ad ogni passo mi guardavo attorno in cerca di un volto amico , ma nulla. Scorsi solo Astoria nel bel mezzo della pista da ballo avvinghiata ad un ragazzo altissimo. Quante cose mi ero persa . La fissai come se avessi stampato in faccia un punto interrogativo e poi le feci segno che avremmo parlato dopo. Mi diressi, invece, verso il tavolo dei drink. Mi bruciava la gola, avevo voglia di bere ... di farmi una bella bevuta.

Un whisky incendiario.

Chiesi al barista un pò sbalordito per la richiesta. Non potevo berlo, ma ero sicura che me l'avrebbe offerto ugualmente senza farsi notare dai prof. Tamburellai con le dita sul tavolino e improvvisamente sentii una voce familiare al mio fianco. Feci giusto in tempo a voltarmi per trovarmi faccia e faccia con Marcus.

Ehi ciao

Furono le uniche parole che riuscii a dire.

 
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just puck!
view post Posted on 3/9/2011, 12:05




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Il Ballo d’inizio anno… Si parlava di quell’evento dall’ultimo giorno di scuola, e cioè da ben tre mesi prima… Quella preparazione secondo me era inutile… Ma non potevo dire la mia perché praticamente tutti sapevano che io odiavo ballare. Non era davvero per me, io ero un tipo sportivo, stronzo bastardo eccetera eccetera. I balli erano cose da femminucce. Allora vi starete chiedendo come mai Noah Puckerman si stava preparando per quell’evento… Ben ve lo dico io, state bene attenti: perché era un fottuto idiota.
Ero stato espulso da Hogwarts per un mese intero… Avevo combinato un casino bello grosso che ora non sto a spiegare, anzi, vi dico soltanto che purtroppo l’aula di Storia della Magia era andata in fiamme per un piccolo incidente, chiamiamolo così…
Ero convinto che non sarei mai e poi mai rientrato ad Hogwarts, ed invece ecco magicamente una lettera che diceva che ero stato riammesso.
Un po’ come la lettera che si riceve ad undici anni. Avevo quindi fatto i bagagli ed ero salito sull’Espresso di Hogwarts. E indovinate chi c’era due cabine più avanti della mia? Quinn Dianna Lanchester.
Vi svelo un altro segreto: lei era la mia più grande ossessione. Non so se aveva messo una pozione dell’amore in qualche dolcetto, ma fatto sta che non c’era giorno che io non pensassi a lei. Certo, avrei potuto benissimo scriverle una lettera ogni tanto…
Ma a me non piaceva scrivere, non ero il tipo da sdolcinatezze. Ebbene sì, l’avevo quindi salutata sul treno e quasi mi aveva ammazzato con lo sguardo. Quinn sapeva essere una vera stronzetta quando lo voleva.
Aggiustai le cresta che però era molto più corta del solito. Avevo indossato un jeans semplice ma dal taglio elegante che mi aveva consigliato il mio migliore amico Finn e una maglietta color tortora con scarpe dello stesso colore. Mi diressi borbottando di tanto in tanto verso la Sala Grande. Salutai Astoria Lestrange, complimentandomi con lei perché stava davvero bene con quell’abito. Ma la mia principessa sarebbe stata un’altra ragazza quella sera…

Vai dentro, stringila a te e ballate insieme. Non fare il coglione.

Come se fosse facile non esserlo… Era parte di me, non riuscivo a controllarla quella cosa dell’estere un bastardo a dovere. Venni invaso da un odore di alchool e fumo. Feci un girettino intorno alla Sala finchè i miei occhi non si posarono sul petalo di girasole che stavo cercando: Quinn. Era perfetta. Se accanto a lei ci fosse stata una dea, quest’ultima sarebbe stata sfigurata. Indossava un abito che le evidenziava tutte le curve, ma era semplice.
Aveva tagliato i capelli? Erano molto più corti, e le davano un’aria da maschiaccio che, permettetemelo di dire, le stava d’incanto su quel visino. Mi avvicinai prendendole delicatamente la mano e tirandola verso di me. Lanciai un’occhiata poco rassicurante a Marcus prima di voltargli le spalle e trascinare
Quinn nella pista da ballo, proprio come mi aveva consigliato Astoria. Avevo saputo che erano stati insieme quell’estate e che poi si erano lasciati. Beh, adesso era mia.
Era talmente bella che quasi mi veniva voglia di prenderla e fuggire con lei da qualche parte… No, ok, basta fare lo stronzo. La guardai in quei suoi occhi che mi facevano impazzire, per poi stringerle i fianchi facendola avvicinare a me, quasi chiudendola in una gabbia inaccessibile. Era così piccola, così indifesa…

Prima che tu dica qualsiasi cosa, sappi che mi dispiace.

Sussurrai quelle parole sulla sua fronte, respirando il profumo dei suoi capelli. Si, non c’era dubbio, era un fiorellino.
Mi dispiaceva davvero essermi comportato così male con lei. Ma sapeva com’ero fatto… Mi affezionavo alle persone ma non riuscivo a dimostrare ciò che provavo davvero. In quel momento avevo bisogno di Finn. Lui si che sapeva cosa consigliarmi… Dopotutto anche lui era stato per un breve periodo con Quinn.

Non sono forse il ragazzo perfetto, ammetto di essermi comportato da vero idiota …

Le scostai una ciocca di capelli biondi dal viso, accarezzando per un momento quella pelle così perfetta…

… ma io non posso stare senza di te, Quinn.

Deglutii. Sentivo che a momento mi avrebbe picchiato seriamente.
 
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benjamin petrov
view post Posted on 3/9/2011, 12:09




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Esistono delle situazioni in cui ti ci infili da capo a piede senza pensare alle conseguenze. Ci sono situazioni dalle quali poi non riesci più a sfuggire. Ci sono delle situazioni di cui ti penti di aver osato. Ma ci sono anche situazioni il cui finale è così inaspettato, che sei costretto a ringraziare chiunque ti abbia costretto a provarci. La mia situazione attuale ? Descriviamola come un miscuglio di tutte le precedenti. Dovevo farla pagare ad Astoria ... era quello il mio obiettivo principale. Ma nel preciso istante in cui si era voltata e l'avevo vista fasciata con quell'abito, truccata in quel modo, nel momento esatto in cui avevo sentito il suo profumo , avevo perso il senso di ogni singola cosa. Vedevo annebbiato, mi sembrava di esser in una di quelle fiabe babbane. Io ne avevo una preferita. Era una fiaba innocente, ma non so perchè, mi sembrava perfetta per noi. C'era questo principe di nome Filippo e poi c'era la sua bella principessa, di nome Aurora. Credetemi gli assomigliavamo tantissimo. Aurora era bionda e aveva delle labbra perfette, proprio come quelle di Astoria. E poi c'era questa lunga chioma dorata che splendeva alla luce del sole. Bè, per me Aurora era Astoria ... tutto qui.
Con un leggero tremitio, appoggiai entrambe le mani sul suo fondoschiena libero. Il suo abito era particolare. La schiena era libera ma ogni tanto c'erano delle striscioline di tessuto che si incrociavano ad x. Intrecciai il polpastrello intorno ad una di esse, per assicurarmi di non perdere la presa sul suo corpo e con l'altra mano, la destra, aperta con l'intero palmo caldo, la poggiai senza problemi sulla pelle. La feci volteggiare in una piccola giravolta e poi presi a rallentare il ritmo, cosa che mi costò ancora un altro dolore, dato che appoggiò la sua faccia sul mio petto senza problemi.
Sollevai il capo in alto e temporeggiai sulle stelle che erano riflesse sul soffitto della sala grande. Erano a centinaia, alcune più grandi, altre più piccole, ma la luna , quella grossa palla bianca era nascosta dietro una nuvola grigiastra.

Mi prometti che non lo toglierai mai ?

Mi stavo riferendo al bracciale che le avevo appena regalato. Era stata una scelta ardua, ma la negoziante aveva così insistito, che alla fine mi ero lasciato convincere. Sapete ... non avevo mai fatto nessun regalo ad alcuna ragazza, se si contava quello per i compleanni di mia sorella e di mia madre. Solitamente erano loro a portarmi cioccolatini o qualche accessorio. Stavolta, invece, mi ero messo con la testa e con il pensiero ed ero entrato nella bottega speranzoso. Rivedersi quell'oggetto sul suo polso faceva un altro effetto.
Inevitabilmente staccai le dita e le portai in alto. Gliele passai tra i capelli in una sorta di carezza e le lasciai lissù. Quel gesto mi fece tornare alla mente i due bacini che qualche giorno prima mi aveva stampato sugli occhi. Ci avevamo giocato . Avevo scommesso che non ne sarebbe stata in grado. Invece, l'aveva fatto per davvero e poi era scappata via, senza lasciarmi il tempo di respirare.
Socchiusi le palpebre, cercando di assaporare ancora quel gesto e quando le aprii intravidi una persona dietro di noi farmi degli strani gesti. Phil ... Cavolo ... Cavolo ... Cavolo ... Mi ero scordato di lui, mi ero scordato della missione. Gli feci cenno di allontanarsi, anche perchè sembrava che Astoria si fosse accorto di lui e gli lanciai non so quante maledizioni.

Phil dici ? Ma no ... è un bravo ragazzo. Gli hai spezzato il cuore , tutto qui.

Per un attimo provai ad immaginare Astoria con la stessa espressione di quel famoso giorno di Phil. Sentii qualcosa dentro di me esplodere. Un enorme senso di colpa. Mi fermai di botto e feci in modo che si staccasse da me , così da osservarle per bene. Guardai il pavimento. La cosa più invitante al momento e con un briciolo di risentimento i suoi occhi azzurri, così limpidi, così pieni di energia.

ti va di venire in un luogo con me ? Lo so che siamo appena arrivati, ma voglio farti vedere una cosa ... è che qui c'è troppa gente ...

Avevo preparato una cosa. Ci avevo impiegato tutto il giorno per organizzare quel progetto e dovevo portarlo a termine a tutti i costi. Le strinsi la mano. Intrecciai ancora una volta la mia mano alla sua e le feci cenno di seguirmi all'esterno. Poi, prendemmo le scale per il primo piano e iniziammo ad andare controcorrente.

 
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astoria .
view post Posted on 3/9/2011, 20:37




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Feci girare tra l'indice e il pollice della mano destra il bottone del suo vestito. Aveva un buon profumo quella stoffa. Di fresco, lo definirei. Pensai che probabilmente il vestito aveva preso il suo profumo, e improvvisamente mi accorsi che stavo quasi arrossendo.
Osservai un attimo il bracciale perfetto e proprio in quel momento sentii di nuovo la sua voce. Mi staccai un attimo per guardarlo. Aveva lo sguardo perso nel cielo finto di Hogwarts. Sollevai anch'io lo sguardo ed osservai la forma perfetta della luna.

Dicono che il cielo sia finto... Ma sai che c'è? Secondo me è vero.

Feci spallucce. La mia teoria era diversa da quella degli altri... Ero più che convinta che il cielo fosse reale... Soltanto ostacolato da un incantesimo di protezione che non permettesse alla pioggia e al vento di entrare.

Mi prometti che non lo toglierai mai ?


Abbassai di scatto lo sguardo, facendomi del male davvero perchè forse, e dico forse, quegli occhi color nocciola iniziavano a piacermi. Accarezzai i fiorellini sul braccialetto e annuii. Una volta seccati li avrei conservati nel libro di storia della magia. Almeno non mi sarei annoiata durante le lezioni. Per quanto riguardava il serpente color smeraldo... Mi piaceva un sacco.
E decisi in quel momento che il brillantino rosso avrebbe rappresentato lui. Dopotutto, il rosso era il colore di molte cose, no? Mi sporsi un pò oltre la sua spalla perchè ero sicura che qualcuno ci stesse guardando con parecchia insistenza.
Vidi il suo amico, quel Phil. Era tipo sconvolto, o incazzato forse...
Lo fulminai con lo sguardo e questa soluzione ebbe effetto perchè mi guardò scioccato e si mischiò con il resto degli studenti.

Ho capito che non sono mrs. simpatia e che al tuo amichetto non sono molto simpatica. Ma digli da parte mia che sarebbe cortese da parte sua se la smettesse di fissarmi come un maniaco.

Dissi quelle parole tutte d'un fiato, senza guardarlo negli occhi. Gli avevo spezzato il cuore? Occhei, forse ero stata un pò dura, ma se aveva deciso di fare quell'atto di coraggio una parte di se doveva essere consapevole che c'era una possibilità di rifiuto da parte mia.
Odiavo le persone che portavano rancore. Le odiavo perchè in quel modo dimostravano di non avere il coraggio di andare avanti e di voltare pagina.
Ricordavo perfettamente come l'avevo rifiutato. Si era avvicinato a me, ed aveva iniziato a dirmi delle cose sdolcinate che non ricordo neppure. L'avevo guardato proprio come si guarda qualcosa di spiacevole, l'avevo allontanato con la mano ed avevo raggiunto le mie amiche.
Scacciai quel pensiero perchè in fondo mi dispiaceva un pò per lui. Era un pò uno sfigato.

Ti va di venire in un luogo con me ? Lo so che siamo appena arrivati, ma voglio farti vedere una cosa ... è che qui c'è troppa gente ...

Avrebbe mai smesso di sorprendermi quella sera? Lasciai che mi prendesse per mano. Avrei voluto dirgli tante cose... Come ad esempio che avrei dovuto salutare mio cugino Morten, e che avevo promesso a Keira un ballo.
Ma era come se non riuscissi a parlare... Volevo davvero riuscire a parlare con lui, c'era una cosa importante che doveva sapere... E il Ballo con la musica spacca timpani non era di certo il luogo perfetto.
Mi lasciai trascinare quindi fuori dalla Sala Grande, sperando che non stesse per portarmi al mio rifugio segreto. Non sarebbe stato proprio il massimo quello.
Mi fermai soltanto un attimo per afferrare i lembi del vestito lungo, altrimenti sarei caduta.

Ehi, non correre. Avere questi tacchi ai piedi non aiuta.

Risi perchè lui era più avanti di me e dovevo allungare il braccio per non staccarmi da lui. Non capivo quella sua fretta improvvisa di andarsene, anzi, di fuggire dal Ballo. Capii che mi stava portando alla torre di astronomia quando passammo davanti al ritratto di un cavaliere su un cavallo blu -si, esatto, blu- che alzava una sorta di coppa a forma di corvo.
Doveva essere qualche simbolo dei Corvonero ma non ne ero sicura perchè non avevo mai chiesto informazioni al riguardo...
Mi fermai un attimo. Prima che facesse qualsiasi cosa, dovevo parlargli. Ne avevo bisogno.

Aspetta... Credo che ci sia una remota possibilità che tu possa vincere la scommessa.


Che stavo dicendo? Sinceramente non lo sapevo neanche io... Finalmente quelle parole mi uscivano così, senza problemi, come un fiume in piena. Feci un bel respiro e chiusi gli occhi perchè dovevo pur prepararmi in qualche modo a ciò che stavo per dirgli.

Ma devi sapere una cosa... Io non ho mai baciato alcun ragazzo.

Deglutii. Mi vergognavo un pò di quella cosa. Sentivo che le guance stavano per arrossarsi quindi distolsi lo sguardo e m'incamminai da sola verso la torre di astronomia. Non diceva nulla, quindi doveva esser rimasto sconvolto. Non mi voltai, ma speravo davvero che in quel momento stesse camminando dietro di me.
E poi... Poi lasciai andare il vestito, portandomi le mani sulle labbra.

Ma cos'è?


Era qualcosa di incredibilmente bello. Qualcosa di indescrivibile davvero.
 
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view post Posted on 4/9/2011, 14:34
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Ed ero già riuscito a mandare giù due drink poco ortodossi e abbastanza alcolici, direi che quella era la cosa miglliore che avrei potuto fare nella serata soprattutto perchè se a breve lì in quella sala i miei occhi avrebbero incrociato la figura di Quinn di sicuro mi sarei rovinato il ballo, non perchè non volessi vederla...anzi, ma era una situazione strana e difficile da affrontare. Per mia fortuna a scacciare i miei pensieri ci pensò il Caposcuola...Louise Dubois, che in preda ad una sbronza colossale si era tolta la spilla e aveva deciso di partire...magari l'avrei anche seguita...cosi sarei stato di certo più tranquillo.
Risi piano allo spettacolino della Dubois, pensando che però era meglio portarla via e farla riprendere...ma mentre ero in versione scout pensando al bene della povera Caposcuola..una voce scosse interamente me ed i miei pensieri..soave e splendida.
Quinn.
La fissai un attimo, avvolta nel suo vestito aderente che metteva in risalto le sue curve proporzionate, quel visino angelico incorniciato da quei suoi capelli corti e sbarazzini che avevo accarezzato tutta un estate. Scossi il capo e sorseggiai piano il mio drink, o forse il mio coraggio liquido.
Ehi ciao
disse non appena mi voltai trovandomi vicinissimo a lei...sentivo il suo bellissimo profumo..cavolo! Era bellissima..un angelo, anzi forse un diavolo...perchè si sa, solo il male sa assumere forme cosi splendide. Sorrisi piano e dissi:
Ciao...tutta sola? Credevo che avessi già trovato un cavaliere o una ventina... disis per poi terminare il drink guardandola..essì, non sarei stato zitto abbassando lo sguardo non più...la rivolevo o almeno volevo un buon motivo per lasciarla andare...stavo per continuare a parlare quando una strana figura abbracciò Quinn e la trascinò verso la pista da ballo...
Puck! Mi fece anche una strana occhiata, cosa voleva fare intimidirmi? Bhè cavolo una volta ci sarebbe riuscito, ma adesso no! Avevo avuto Quinn tutta l'estate era stata mia, l'avevo stretta a me, stretto le sue mani, assaporato le sue labbra e sentito il suo profumo...in più non lo temevo, anche perchè l'estate era stata benigna con me, non ero più il piccolo prefetto corvonero, avevo un fisico più allenato e possente, certo on come Puckerman, ma di sicuro non ero più un fuscello. Alla vista di loro due che danzavano vicini e..e....non sò..nopn potevo sopportarlo.
TRACK
Il suono del bicchiere che si era rotto tra le mie mani, richieggiò in me ma fu insonosrizato dalle voci e dalla musica, sentii il sangue scorrere lungo la mia mano...
Deglutii e con passo lento mi avvicinai a loro, scostai alcuni ragazzi che ballavano e posai una mano sulla spalla di Puckerman allontranandolo e poi...BUM un cazzotto sul suo viso, fu istintivo e deciso, lo colpiì pensantemente ma sapevo che una scazzotatta con lui sarebeb stata una cattiva idea...lo fissia e prontanmente estrassi la bacchetta puntandogliela al collo.
Cambia dama Puckerman...lo dico per il tuo bene
Non fissai Quinn di quello non ebbi il coraggio...il suo viso poteva distruggermi, ero certo che quel gesto e questa scenata fosse improduttiva....
Era stato tutto cosi rapido, ma ad un tratto la mia coscienza mi chiamò e si fece risentire,
Eggià.un prefetto che colpisce uno studente durante una festa, minacciandolo con una bacchetta..sei geniale, la coppa è già dei corvi....ma forse la scenata del Caposcuola delle Serpi ti coprirà....


 
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Jaques
view post Posted on 5/9/2011, 10:29






Due lunghe ore per sistemarsi quel fottutissimo crestino che aveva in testa. No dico, vi sembra normale? Non gli andava bene nulla, sbuffava e mormorava imprecazioni incomprensibili a bassa voce mentre io me lo guardavo dalla poltrona nell’angolo della nostra stanza. Il mio migliore amico era impazzito dal dolore, questo era ovvio. Non riusciva proprio a riprendersi dalla batosta di Keira e, purtroppo, io potevo fare ben poco per aiutarlo. Mi schiarii la voce più e più volte: non volevo mettergli pressione ma le chiappe mi stavano diventando quadrate a furia di stare seduli su quella poltrona scomodissima. Avremmo dovuto assolutamente comprarne una nuova. Quando mi passò davanti biascicando lugubre di andare non mi sembrava vero. Benedissi quel momento alzando gli occhi al cielo rispondendo con un semplice
Alleluja-
e alzandomi dalla poltrona per sgranchirmi le gambe che erano come atrofizzate. Lo seguii quasi del tutto in silenzio perché sapevo che non era il caso di parlare. Mi ero sentito così anche io per molti mesi e capivo benissimo cosa stesse passando. Mi faceva male vederlo in quello stato, davvero. Insomma okay, sono il solito insensibile ma quando si tratta delle persone a cui tengo boh, scatta qualcosa al cuore. Non era davvero giusto quello che gli stava capitando ma pazienza, la vita è così e lo avrebbe dovuto capire prima o poi. L’unica cosa che potevo fare per lui era cercare di smuoverlo un po’ da quella situazione, di non fargli pensare ventiquattro ore su ventiquattro a Key ma il mio compito, già infausto di per se, era reso ancora più complicato dalla presenza costante della Lestrange praticamente ovunque noi andassimo. Andavamo a scuola insieme, era più che normale, ma condividevamo anche la sala comune. Grandioso. Non avevo nulla contro di lei ma ero curioso di capire se stessa male quanto Cole perché diciamolo, dal di fuori non sembrava molto. Avrei dovuto parlarle un giorno, si fa tra amici no? Facemmo il nostro anonimo ingresso in sala grande quando la festa ormai era più che avviata, ringraziando il cielo. Ero così intento a preoccuparmi per Cole da non aver detto come avevo deciso di vestirmi per quella grande serata. Jeans neri stretti, maglietta anch'essa nera e una giacca piuttosto elegante bianca con i bottoni neri. In realtà smebravo un cameriere ma non importa. Mi guardai attorno per valutare la situazione mentre mi ritrovavo ad accontentare per l’ennesima volta la richiesta di Cole di spiaccicarci al muro in un angolo e passare il resto di quella triste serata lì. Ormai sapete bene quanto mi piacciano gli angolini dai quali si può osservare quasi l’intera sala, ma a dirvela tutta, mi ero un po’ rotto i coglioni di soddisfare le pretese altrui. Cole odiava Favole e quindi si voleva mimetizzare, Cole era in crisi con Keira e voleva eclissarsi, Favole era disperata per il suo professore e mi aveva chiesto della roba micidiale: non mi ero mai ammazzato tanto in vita mia credo. Era proprio vero che mi stavo rammollendo cazzo! E mi mancava terribilmente il mio migliore amico che aveva lasciato il posto a quel musone depresso che mi faceva venire le gambe molli per la tristezza.
Non dirmelo un’altra volta altrimenti lo faccio sul serio-
Gli risposi con un sorrisetto beffardo sulle labbra mentre incrociavo lo sguardo azzurro di Keira e rispondevo al suo saluto da lontano. Era in compagnia di quel tassorosso rompi palle. Che ansia. Prima che potessi aggiungere altro arrivò anche la depressa number two che mi abbracciò fortissimo tanto che rimasi sbalordito e quasi senza fiato. Volevo molto bene anche a lei e mi piaceva, non in quel senso, di conseguenza detestavo il fatto che stesse male.
- Ehi Favole. Hai provato la roba che ti ho mandato? Pesante eh?-
La salutai mentre scioglievamo quell’abbracci molto fraterno e se ne andava a spiaccicare la schiena sulla parete, guardandomi in modo strano. Ridacchiai ma nessun’altra risata si unì alla mia come di solito accadeva. Insomma che tristezza, Cole non prendeva neanche pe il culo Favole e viceversa! Stavano davvero entrambi molto male. Pensai che era sempre stupenda infilata in quel vestitino meraviglioso ma, naturalmente, non lo dissi. Ma ecco unirsi al gruppo la mia bella Lù e in quel momento riposi tutte le mie speranze in lei, l’unica che poteva aiutarmi a risollevare il morale di quei due.
- Ma come siamo belle micia.-
La salutai così con un sorrisetto per poi cercare di farle capire in che momentaccio era capitata e che doveva aiutarmi. Ma, naturalmente, anche lei doveva dare di matto e salire sul palco annunciando strane cose riguardanti una partenza. Era decisamente ubriaca si e la tristezza più assoluta era che io non ero mai stato così sobrio in vita mia. Stavo per sclerare, vi giuro.
-Sto per fare una cosa che mai avrei creduto capitasse ma… andiamo a ballare okay?-
Era più che altro un ordine che non ammetteva repliche. Rubai la fialetta che Cole stava trangugiando e, nascosto agli occhi indiscreti dei professori, ne bevvi due lunghi sorsi, rischiando quasi di finirla. Oh, per quello che stavo facendo mi sarebbe servito di tutto. Presi per mano Favole e Louise e le spinsi al centro della pista dove era in corso un ballo piuttosto sfrenato. Questi balli precedevano i lenti di metà serata, il terrore di tutti i ragazzi di Hogwarts e del pianeta. Cominciai a ballare un po’ con le due, prendendo Favole per la vita e facendole fare qualche giravolta orribilmente riuscita ma mi venne da ridere. Poi presi per mano la mia migliore amica e improvvisai un balletto anche con lei e l’esito fu uguale: un disastro. Ma almeno, forse, sarei riuscito a farle sorridere. Ero convinto che il mio man ci avesse seguiti ma così non era e quando lo vidi ancora nell’angolino sbuffai
- Pardon donzelle, continuate pure io torno subito-
Sorrisi ad entrambe. Fare il cavaliere non mi si addiceva proprio ed era anche stancante. Tornai da Cole che fissava in cagnesco dalla parte di Keira e tasso-merda e gli poggiai una mano sulla spalla, stringendola con forza.
- Amico, lascia perdere ok? Mi fa male al cuore vederti così… mi concedi questo ballo? Non palparmi in pubblico però, ho una reputazione da difendere.-
In quel momento infatti era scattato un lento e mi veniva da ridere quando mi inchinai e gli tesi la mano. Poco mi importava di quello che avrebbe pensato la gente: era il mio migliore amico e aveva bisogno di me e per una buona volta ci sarei stato. Doveo fare il mio dovere quella sera, con tutte e tre. Dal di fuori vederci ballare quella canzone strappacuore doveva essere davvero esilarante e sinceramente mi stavo divertendo anche io. Muoversi con un uomo era davvero strano, più rigido, meno sinuoso il tutto e, diciamolo, non c'era quella voglia di socmparire nel corpo dell'altro. No, proprio no. Oh mon dieu, non c'eravamo proprio ed infatti mi bloccai sentendo gli occhi di qualcuno puntati addosso. Fissai Cole negli occhi scuotendo la testa.
- Non ci siamo amico, sembra che hai un palo nel culo. Forse è meglio se prima ti sciogli ballando con Lù.-
Detto fatto acchiappai al volo Louise che stava ballando con Favole e piazzai le loro mani una dentro l'altra. Stringevo ancora le loro mani nella mia e mi ritrovavo in mezzo a loro. Sembravamo cercatori di tesori. Guardai prima l'uno e poi l'altro con fare serio. Nonostante la COSA che c'era stata fra loro mi avesse sconvolto nel profondo sapevo che quei due si facevano bene a vicenda, quindi avrei chiuso un occhio. Il mio sguardo diceva tutto, ossia "Mi raccomando, non scopate in sala grande please, potrei sentirmi male.", ma non c'era bisogno di parlare. Li lasciai lì, intontiti dal mio gesto, forse perchè credevano che mai gli avrei concesso una cosa simile. Una strana cosa al petto c'era, ma mi convinsi ad ignorarla. Ero geloso di entrambi in realtà, ma non potevo bloccare la loro attrazione reciproca, sarebbe stato ingiusto. Louise non era la mia ragazza e faceva quello che voleva nella sua vita sessuale. Mi venne un brivido al pensiero di... No vabbè, lasciamo perdere che è meglio. Tornai velocemente dalla mia bella sorella che strinsi a me passandole un braccio intorno alla vita.
-Ehi dolcezza, vero che balli con me?-
La guardavo in quegli occhi verdi dei quali, tempo prima, mi ero innamorato e boh, pensai che le volevo davvero troppo bene. Lo sapevo che stava male, mi bastava guardarla in faccia e ero deciso a farle comunque passare una serata se non dico bella, almeno piacevole.
 
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38 replies since 1/9/2011, 11:23   1319 views
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