• Sectumsempra ~ Harry Potter Gdr }

seriously ?, corridoio del quinto piano.

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benjamin petrov
view post Posted on 30/8/2011, 11:12




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Cara vecchia Hogwarts.
Mi era mancata ?Giusto un pochino. Ed era giusto per quel "pochino", che ora mi ritrovavo a gironzolare per i corridoi da solo. Quando si era lo studente più intelligente di tutta la scuola , ci si fregava con le proprie mani. Già, perchè io non ero quel tipo di secchione che passa ore intere sui libri e segue le regole senza mancarne una. No, io ero nato semplicemente con una dote unica. Ero intelligente, così intelligente da aver avuto diverse offerte di lavoro dai più grandi scienziati magici, ma non mi interessava. Ero giovane e volevo divertirmi. Ero il corvonero più strano che esistesse al mondo. La mia famiglia, uff, mi elogiava ogni secondo, però a scuola era tutto diverso. Mi piaceva combinarne di tutti i colori e più di una volta qualcuno mi aveva detto che avevo sbagliato casa, dovevo essere un serpeverde mancato. Ma c'era sempre quel piccolo inconveniente dell'intelligenza e grazie a quella riuscivo a svignarmela senza troppi problemi. Quindi ...Rewind... ero lo studente più perfetto che esiste, quello che, insomma, i professori sognano da una vita, ma amavo mettermi nei guai. Anche se, secondo la mia teoria, era i guai a venirmi incontro ... E allora vi starete chiedendo che ci faccio a scuola il 30 agosto, due giorni prima dell'arrivo degli studenti ? No, toglietevelo dalla testa, non sono così pazzo e amante dei libri da voler tornare in anticipo a hogwarts. Il problema era un altro. Avete presente tutte le cose che erano accadute negli ultimi tempi ? Bè, la situazione era critica. Avevo ricevuto una lettera a metà giugno in cui mi si diceva che ero stato nominato secondo caposcuola accanto alla serpeverde louise. Vi lascio immaginare le urla di gioia di mia madre. Io , invece, avevo storto le labbra, perchè questo significava più lavoro per me e meno tempo libero. Ottimo, da prefetto corvonero ero diventato caposcuola in un nano secondo. E poi ? Avevo partecipato ad una riunione scolastica con i pezzi forti e avevo scoperto che molte persone avevano perso letteralmente i loro posti a partire dalla preside. Oh God. Ora era necessario nominare qualcun altro e rivedere tutte quelle scartoffie. Due giorni di fatica e sudore mi aspettavano. Quindi, dopo aver preso parte a quella maledetta riunione, mi ero subito proposto per andar a controllare che il servizio sicurezza fosse al proprio posto. Oh, la bella rossa Louise, mi aveva lanciato una di quelle occhiatacce tipiche da serpi ma ero fuggito prima che aprisse bocca. Mi sa che non gli ero molto simpatico.
Così gironzola a sinistra, gironzola a destra , mi ero ritrovato davanti l'arazzo della mia sala comune, ma non avevo avuto il coraggio di entrarvi. Praticamente la scuola aveva mandato a fanculo tutte le belle vacanze che mi ero programmato con i miei cugini russi e ero incazzato, incazzato nero.
Voltai l'angolo destro del corridoio e mi accomodai sullo scalino dietro il balconcino che dava attraverso una piccola apertura al quarto piano. Da lì si potevano vedere le aule e il dipinto di sir.cadogan. Era un nascondiglio. Il mio nascondiglio segreto, anche se da un pò di tempo era diventato piuttosto conosciuto. Per fortuna pochissimi erano gli studenti ad hogwarts. Estrassi dalla tasca due pacchetti. Uno lo poggiai al mio fianco sullo scalino e l'altro lo aprii. Mi accesi con un incendio una sigaretta, che presi a fumacchiare senza problemi, nonostante le occhiatacce del dipinto fatto di frutta dall'altra parte del ballatoio e poi tirai fuori delle caccabomba in miniatura dall'altro pacchetto. Abbassai gli occhi castani e me le rigirai tra le mani. Lasciai fuoriuscire il fumo dalle labbra e poi rimisi la sigaretta al suo posto. Sollevai il braccio in alto e osservando con tono di sfida la signora fatta di frutta , che aveva preso ad urlare, ne lanciai due al piano di sotto. Contai nella mia testa tre secondi e poi fu il caos. Due botti giganteschi, che riecheggiarono a causa della grandezza delle pareti. Fu un boato incredibile e dopo pochi secondi sentii delle urla provenire dai primi piani. Mi sollevai sulle punte e guardai in basso. C'erano due grosse macchie nere sul pavimento . Presi a ridere come un forsennato e feci il giro del ballatoio per raggiungere il ritratto. bello vero ? .
Presi in giro la mela gigante e allargai le labbra a trentadue denti, come se nulla fosse. Oh, me ne stava dicendo di tutti i colori e le grida dei quadri al piano di sotto non attardarono a farle da eco. Ma dai, un pò di svago ... un pò di divertimento. Se ci fossero stati i miei amici mi avrebbero acclamato in coro. Ecco, mi mancavano, mi mancava qualcuno che giocasse con me, per questo ora non ci trovavo sfizio a sentire tutti quei rimproveri. Appoggiai entrambi i polsi sotto il mento e continuai a guardare in basso, tra il fumo che si diradava ...
Improvvisamente, sgranai gli occhi. Una chioma bionda, due occhi così accesi di ira da far paura. I suoi abiti erano ricoperti di melmaglia marroncina. Una ragazza mi stava fissando. Forse, l'avevo colpita ....
 
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astoria .
view post Posted on 30/8/2011, 12:07




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Stavo tranquillamente camminando per i corridoi di Hogwarts. Tra due giorni le lezioni sarebbero rincominciate. Anzi, ad essere precisi le lezioni iniziavano effettivamente il 2 di Settembre. Il 1 infatti era dedicato agli studenti del primo anno: Cerimonia dello Smistamento, grande cena, discorso della Preside e poi a nanna.
Nel castello c’erano pochissimi studenti: qualche raccomandato per prendersi prima le stanze migliori, Prefetti, Caposcuola e i Professori. Ed io che ci facevo lì? Diciamo che la mia presenza era dovuta in parte al fatto delle stanze: non mi piaceva beccarmi gli stanzini piccoli e con il pavimento in parquet macchiato.
Mi piaceva essere circondata dal lusso… Chiamatemi pure viziata ma non potevo farci nulla. Il motivo principale, però, era un compito che mi era stato assegnato da mia cugina Keira. Mi aveva chiesto di tenere d’occhio alcune persone e di informarla su tutto prima del suo arrivo alla Scuola.
Quindi qualche giorno prima ero partita e mi ero ritrovata ad annoiarmi tra quelle mura di pietra senza fare nulla di divertente.
Avevo già sistemato i miei abiti e i libri nella stanza al sotterraneo, nella stanza numero 17 del dormitorio femminile.
Contrariamente a ciò che si dice, quel numero mi portava decisamente fortuna. Sebbene facesse molto caldo avevo indossato una maglietta a tre quarti… Ma soltanto per coprire quel tatuaggio. Non era molto visibile ora, era di un grigiolino chiaro ma temevo che qualcuno potesse vederlo. Ma tornando alla passeggiatina nel castello… Mi ero trascinata fuori dai sotterranei, ed avevo iniziato ad ‘esplorare’ il castello.
C’erano alcuni luoghi che ancora non conoscevo troppo bene. E permettetemelo, dato che era a malapena un anno che mi ero trasferita ad Hogwarts ds Beauxbaton.
Arrivai fino al quarto piano, ma mentre ero immersa nei miei pensieri sentii un boato. E poi una polverina nera mi circondò. Iniziai a tossicchiare, alzandomi e salendo gli scalini alla cieca. Chi doveva aver lanciato quella caccabomba doveva essersi divertito molto, perché proprio in quel momento lo sentivo ridere.
Attesi infuriata che il fumo andasse via, per poi uscire dagli ultimi sbuffi grigiolini infuriata più che mai. Mi fermai davanti ad un ragazzo, che in un primo momento non si accorse della mia presenza, ma quando alzò lo sguardo lo vidi quasi indietreggiare. Il mio sguardo scivolò sul suo petto: lì scintillava una spilla da Caposcuola. E il suo era un cravattino blu e argento. Un Corvonero! Strinsi i denti, avvicinandomi a lui a pugni serrati.

Stupido Corvonero gracchiante! Guarda cosa hai fatto. Ma come hai osato?

Io, Astoria Lestrange, ero seriamente incazzata in quel momento. E non poco. Passai una mano sulle labbra perché sapevano terribilmente di fuliggine. E poi mi venne un’idea. Dovevo spaventarlo in qualche modo… Vendicarmi, insomma. Incrociai le braccia al petto. Mi avvicinai di più a lui, in modo che potesse sentirmi meglio. Un po’ come il lupo alla nipotina in una favola babbana di cui non ricordo il nome.

Io amo il sangue.

Era una sorta di minaccia quella. Ovviamente stavo scherzando, però non mi lasciai scappare né un risolino né nient’altro. Quella frase doveva averlo colpito seriamente perché rimase imbambolato come un pesce lesso per un po’ di tempo. Indietreggiai di colpo.
Lo guardai meglio. Oltre al castello, l’avevo visto da qualche altra parte… Da Madama Piediburro? Ma si… Ora ricordavo. Lui era il ragazzo che si era fatto il figone davanti ai suoi amici da Madama e aveva brindato giurando che mi avrebbe sconfitto a duello. Avevamo una questione in sospeso, io e lui quindi….

Io mi ricordo di te. Un duello non ti dice nulla… Petrov?
 
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benjamin petrov
view post Posted on 30/8/2011, 12:46




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Holy Crap !
L'avevo combinata davvero grossa, roba da espulsione. Ma ero il caposcuola , anzi co-caposcuola di hogwarts, e per me si poteva chiudere un occhio. Giusto ?
Com'era quella frase dei malandrini ? Giuro solennemente di non avere cattive intenzioni ?
La mia andava fatta così : giuro solennemente di non averti vista. Sul serio, non l'avevo fatto apposta. Se l'avessi vista avrei preso una mira migliore. Almeno avrei cercato di colpirla giusto in testa e rovinarle quei lunghi capelli biondi tutti pettinati precisi.
Più i suoi occhi di fuoco mi si facevano vicini , più non riuscivo a smettere di ridere. Un attacco di ridarella esagerato. Avevo persino i crampi allo stomaco e fui costretto ad appoggiarmi alla ringhiera pur di non scivolare direttamente al quarto piano . Saliva le scale come un elefante. Ogni passo rimbombava come se un troll mi si stesse avvicinando con fare minaccioso. Invece, si trattava solo di una ragazza. Lo sapevo, tranquilli, alle volte le ragazze graffiano più degli animali, ma purtroppo era più forte di me. Le avevo letteralmente distrutto l'aspetto .
Portai entrambe le mani in avanti e le aprii con il palmo rivolto verso di lei, sperando che non superasse la barriera che avevo appena creato. Mi avrebbe preso a ceffoni , ne ero sicuro al cento per cento. Mi preparai a fare il visetto dolce, anche se non sarebbe valso a nulla.

Ciao bellezza. Mi spiace, ma sei passata proprio nel momento sbagliato ... se solo mi avessi avvisato ....

Scrollai le spalle, come per farle capire che la colpa non era mia. Ma fu tutto inutile. Riuscivo a vedere le fiamme nei suoi occhi azzurri. Mi avrebbe ucciso, mi avrebbe fatto tanto ma tanto male. Mi guardai attorno. Cercai con lo sguardo una via d'uscita. Era impossibile che non ne uscissi illeso. Senza volerlo , portai la mano destra alle mie spalle. Nella tasca dei pantaloni neri avevo la bacchetta in drago. Intrecciai le dita intorno al legno, ma lasciai subito la presa quando pronunciò quella minaccia, che si, lo ammetto mi fece rabbrividire.
Le piaceva il sangue ? Perfetto, mi avrebbe preso a pugni e poi leccato le mie ferite. Avrei dovuto eccitarmi per questo o iniziare a soffrire con il pensiero ?

Hai letto troppi libri di Twilight, biondina. Solo i vampiri bevono sangue.

Dai, stavo cercando di sdrammatizzare almeno un pochino. Ci voleva per rompere quella situazione di me*da. Mi portai la mano sotto il mento e provai a scovare nella mia mente la scena a cui faceva riferimento. Aveva citato un duello. Le fissai il volto. Fissai i capelli sconvolti, fissai ancora una volta quegli occhi così chiari, fissai le sue labbra rosse e poi tornai all'iride destro. L'avevo già vista da qualche parte ... E ora che ci pensavo bene, solo due persone nella scuola avevano quello sguardo. Keira & Morten Lestrange . Mi sbattetti di scatto il palmo in fronte e indietreggiai proprio come aveva fatto lei.
Era la cugina dei Lestrange, quella che avevo sfidato a duello , quando ad hogsmeade mi aveva fregato l'ultimo pacchetto di cioccorane con la figurina di Priscilla Corvonero.

Giusto ... Lestrange ... abbiamo un duello in sospeso ... voglio ciò che è mio ...

Ce l'avevo fatta. Avevo appena trovato un modo per fuggire da quel ballatoio, anche se mi avrebbe costato la carica. Senza troppi giri di parole estrassi la bacchetta dalla schiena e la puntai contro di lei.

Aguamenti.

Una scia d'acqua la colpì in pieno petto e viso. Credo che l'avvilì , perchè iniziò a tossire forte.

Ora sei tutta bella e pulita ... se vuoi sfidarmi, prendimi lestrange .

Le diedi una spinta sulla schiena e le voltai le spalle, iniziando a correre per il corridoio e nascondendomi dietro la grossa statua del corvo.
 
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astoria .
view post Posted on 30/8/2011, 14:20




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Se all’inizio ero fermamente convinta che quqi giorni di arrivo anticipato ad Hogwarts mi avrebbero fatto male seriamente, dovetti ricredermi.
Mi stavo divertendo parecchio a sfottere quel… Petrov, ma ovviamente non lo avrei ammesso mai e poi mai davanti a lui. Lo osservai divertita mentre si irrigidiva al suono delle mie parole.
Sfacciato! Aveva addirittura il coraggio di affermare che non era colpa sua se ero ricoperta da una strana polverina marroncino scuro e puzzavo di cacca di drago. Tirai un lungo respiro, per calmarmi. Gli feci un sorrisino, uno di quelli bastardi alla Lestrange che in realtà non erano affatto amichevoli. Inclinai un po’ la testa di lato alla parola ‘Twilight’. Allora leggeva roba babbana?
Pessimo davvero.
Alzai gli occhi al cielo, pronta a dirgliene altre quattro, ma all’improvviso mi ritrovai una bacchetta puntata sul viso. Venni inondata da un getto d’acqua forte , da capo a piedi. Tossi ancora, perché parte dell’acqua l’avevo bevuta. Adesso avevo ciocche ribelli bionde sul viso. Tolsi via l’elastico dai capelli e li lasciai liberi, tirandoli indietro per poi spostarli tutti sulla spalla destra. Mi aveva riconosciuta, e se sapevo chi ero doveva anche essere al corrente che una Lestrange non si sarebbe mai fatta fregare da uno come lui.

Ti conviene correre.

Ma neanche finii di pronunciare quelle parole che il Caposcuola era sparito dalla mia vista. Iniziai a correre. Ero sempre stata molto veloce, anche quando giocavo con Morten e Keira nel loro grande giardino. Li battevo sempre. Poi a Beauxbatons c’erano le lezioni di ginnastica quindi sì, potevo ritenermi preparata per situazioni del genere. Sfoderai la bacchetta di frassino con il capello di veela mentre ero impegnata a muovermi con velocità per tutta la lunghezza di quel corridoio. Lasciavo dietro di me, ogni tanto, delle goccioline d’acqua.
Mi guardai attorno. Si era nascosto bene allora… Strinsi forte la bacchetta, infastidita ancora dalla maglietta bagnata che avevo addosso.
L’incantesimo Aguamenti era uno di quelli che odiavo di più. La sensazione di acqua fredda improvvisa… Vidi poi dietro una grossa statua a forma di corvo uno scintillio dorato… Doveva essere la sua chioma spettinata quella.
Mi avvicinai senza fare rumore, con la bacchetta puntata verso la statua. Svoltai l’angolo e mi ritrovai faccia a faccia con il signorino Benjamin. Sorrisi ancora una volta, in segno di vittoria.
In questo caso ci voleva un bell’incantesimo della pastoia…

Locomor Mortis.

Cinguettai, osservando le sua gambe diventare improvvisamente ferme. Dietro di lui c’era una scalinata di quattro o cinque scalini ricoperta dal parquet rosso scuro. Appoggiai una manina sul suo petto e loo spinsi leggermente indietro e puff! Cadde all’indietro. Lo seguii saltellando. E una volta sopra di lui appoggiai con delicatezza un piedino fasciato da ballerine nere sul suo petto. Mi chinai un po’, lasciando che le goccioline dei capelli andassero a finire sul suo volto.

Non ci si comporta così con una signorina… Dovresti saperlo.

Misi su un piccolo broncio su quel visino angelico che mi ritrovavo, senza muovermi da quella posizione.

 
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benjamin petrov
view post Posted on 30/8/2011, 16:15




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Forse, le avevo dato le spalle troppo velocemente e avevo pensato solo a correre e a nascondermi per bene, perchè non avevo pensato a controllare quando si sarebbe decisa a venirmi incontro. Avevo il cuore che mi tamburellava all'impazzata nel petto, la schiena schiacciata alla schiena del corvo e le mani strette lungo le sue ali clinate verso il basso. Nella destra stretta la bacchetta. Proprio in una Lestrange dovevo imbattermi ? maledizione. Non che fosse brutta, anzi era fin troppo bella per i miei canoni, ma c'era la questione della fama. Ora, non sapevo se fosse come i suoi cugini, ma per quei due bastava un piccolo sgarro e finivi sulla lista nera. A scuola era risaputo che era meglio farseli amici che nemici, altrimenti avresti vissuto sette anni di terrore assoluto. Io ? fino ad ora avevo provato ad ignorarli. Io non conoscevo loro e loro non conoscevano me, ma la biondina mi era praticamente finita tra le braccia senza volerlo. Mi morsi il labbro e cercando di non farmi vedere, cacciai la testa fuori e la vidi camminare dalla mia parte. Un leggero movimento del collo e tornai dritto e piatto come la statua del corvo.

Se sono fortunato , corre al piano di sotto ...

Parole inutili. Tentativo inutile di scampo. Provai a muovermi di un unico e solo passo, non di più, e mi ritrovai i suoi occhi azzurri dritti nei miei. Mi spaventò, si, perchè il mio cuore prese a battere ancora più forte. Provai a sorriderle gentilmente, ma me l'ero cercata e dovevo aspettarmela una risposta a tu per tu.
Fu tutto velocissimo ... Improvvisamente mi sentii cedere. Le gambe vennero meno e scivolai a terra . Che sensazione orribile, che rabbia .... Odiavo non poter muovere una parte del mio corpo. Astoria, si, mi pare si chiamasse così, mi diede una spintarella e caddi all'indietro su degli scalini , ruzzolando per bene. Mi ritrovai spiaccicato sul pavimento del quarto piano con le braccia spalancata e le gambe nella stessa posizione. Guardai in alto, guardai il soffitto giallognolo e imprecai tra me.

Ok, me l'hai fatta ... uno pari ....

Il rumore dei suoi passi si fece sempre più vicino, fin quando non sentii il peso del suo piedino sul mio petto. Alzai di pochi centimetri la testa e la fissai dal basso verso l'alto. Aveva delle ballerine nere, dei jeans strettissimi che le fasciavano le gambe e una magliettina trasparente. I suoi capelli, però, cosa che avevo trascurato prima di cadere, erano zuppi d'acqua e numerose goccioline presero a bagnarmi la mia t-shirt.

Non ci si comporta così con una signorina… Dovresti saperlo.

Scoppiai a ridere e alzai il palmo della mano, come per chiederle di aiutarmi a rialzarmi.

Avete ragione miss. Lestrange. Una ragazza della sua fama trattata in questo modo. Sono un vero scostumato. Proprio per questo vi porgo le mie scuse per ....

Prima che potesse leggere la mia espressione cambiare sul viso, strinsi con forza le dita intorno ai polpacci e glieli tirai all'indietro, in modo da farla cadere proprio sopra di me.

non averla fatta cadere prima.

Non aveva contato le mie mani. Potevo ancora usarle bene. Le puntai la bacchetta sulla nuca e pronunciai il seguente incantesimo.

Pietrificus totalus

Il suo corpo divenne di pietra. Si fece rigida quasi quanto le mie gambe. In effetti, quelle stavano tornando alla normalità. Le accarezzai una ciocca di capelli gelata e gliela portai dietro l'orecchio.

Ti ha mai detto nessuno che sei più bella quando fai la brava bambina ?

Con un gesto secco riuscii a rivoltarci e a far scivolare lei sotto di me. Come un bravo cagnolino le annusai la pelle del viso e le sfiorai con le labbra le gote.

Lestrange, lestrange ... Credevo che aveste una fama indiscussa, ma da oggi sarò costretto a chiamarti bignè di troll ... e sono fin troppo buono.

Mi tirai finalmente su, quando le gambe tornarono alla normalità e stavolta fui io a fissarla dall'alto.

Scommettiamo ... un mese di tempo ... Ti farò cambiare idea su di me ... Perderai la testa biondina ... se vinco io mi darai un bacio davanti a tutti ... se vinci tu ammetterò di essere uno sfigato. Ci stai ?

Mi appoggiai con le spalle alla parete e attesi che l'incantesimo finisse il suo effetto.
 
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astoria .
view post Posted on 30/8/2011, 19:29




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Sorrisi compiaciuta: Lestrange vince ancora. Il più delle volte non c’era neanche bisogno di un duello per far scappare chiunque nel giro di qualche minuto. Non che fossi senza una vita sociale… Soltanto mi piaceva scegliere i miei amici. Il mio motto era ‘pochi ma buoni’, insomma…

Avete ragione miss. Lestrange. Una ragazza della sua fama trattata in questo modo. Sono un vero scostumato. Proprio per questo vi porgo le mie scuse per .... non averla fatta cadere prima.

Corrugai la fronte senza capire, in un primo momento, il significato di quelle parole. Realizzai ciò che stava per fare quando mi sentii afferrare le caviglie e molto presto finii sopra di lui. Sbattei letteralmente contro il suo petto, e per qualche secondo mi mancò il fiato.

Tu sei pazzo…


Sussurrai, sentendo qualcosa di freddo sulla mia nuca. Rimasi immobile. Seriamente, non riuscivo a muovere neanche un muscolo. Addirittura non potevo sbattere le ciglia, e ciò mi provocò dei lucciconi agli occhi che a stento sopportavo.
Lo guardavo senza poter fare o dire nulla, inerme, su uno stupido pavimento del quinto piano. Ma dico io, perché ero passata lì? Gliel’avrei infilata in un bel posto quella caccabomba, non appena sarei riuscita a muovermi nuovamente.
Sentii poi il mio corpo ribaltarsi. Occhei, se qualcuno fosse passato di lì in quel momento avrebbe pensato che stavamo compiendo atti perversi in un luogo pubblico. In realtà in quel momento gli stavo mandando contro ogni sorta di maledizione… Solo parole e niente fatti, perché ogni mago senza la propria bacchetta non è nulla.

Ti ha mai detto nessuno che sei più bella quando fai la brava bambina ?

Il mio respiro si bloccò definitivamente quando passò le sue labbra per un secondo sulle gote lisce. Oddio, come si permetteva? L’avrei ucciso. Avada Kedavra… Crucio, Imperio… Ogni sorta di maledizione, davvero. Fortunatamente per lui si alzò subito dopo, attendendo con aria sfacciata che io ritornassi normale. Ci vollero dei bei minuti, durante il quale mi chiesi ansiosamente se il braccio con il marchio fosse ben coperto.
Appena riuscii ad alzarmi, non gli diedi neanche il tempo di parlare che posai una mano sul suo petto e lo spinsi ancora di più contro il muro.
L’altra mano era occupata a puntargli la bacchetta alla tempia.

Mai abbassare la guardia…

Socchiusi gli occhi azzurro ghiaccio tipici dei Lestrange in due strette fessure. Annui, abassando la bacchetta. Avrei vinto la scommessa, e in caso di perdita avrei comunque potuto dargli un bacetto… O magari fargli dimenticare tutto… O perché non farlo adesso? Stavo quasi per alzare di nuovo la bacchetta quando un’idea si fece spazio nella mia mente…
Lui era un Caposcuola. Era a stretto contatto con la Preside e i Professori. Poteva sapere molte più cose di me riguardo i segreti e i sotterfugi di Hogwarts. Poteva servirmi. Stavo per sfruttarlo ma ero più che convinta che fosse per un bene superiore.

Ci sto. Due settimane. E attento che io mordo.

Lo lasciai andare, senza arretrare però. Rimisi a posto la bacchetta. Quella sorta di duello poteva ritenersi conclusa. Poi sospirai, guardandolo seriamente negli occhi.

Perché credi che valga la pena cambiare idea su di te?

Non la capivo quella cosa, doveva provare a spiegarmela lui…

 
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benjamin petrov
view post Posted on 31/8/2011, 09:55




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Finalmente capivo il significato della frase " I Lestrange PUNGONO ". C' era quella piccola sottigliezza, vabbè diciamo pure grande, che distingueva le ragazze di quella "stirpe" dalle altre. Ok, diciamoci la verità. Una ragazza normale avrebbe fatto casino, si ,ma non avrebbe messo in mezzo il sangue, non avrebbe nemmeno giocato in quel modo con me. Perchè in realtà io stavo giocando. Non mi andava di sporcarmi le mani con la poltriglia della caccabomba e così le stavo letteralmente sfuggendo. Ma non avevo fatto i conti sul suo cognome e non avevo fatto nemmeno conto con i suoi occhi. Era più forte di me. Non riuscivo a fissarli, perchè erano troppo chiari, perchè al loro interno avevo paura di leggervi qualsiasi cosa. C'era questa sensazione che mi frenava, che mi bloccava dall'essere più irresponsabile e mi portava a comportarmi più maturamente del solito. Lo so, non si vedeva, ma era così.
Non sapevo nemmeno se dovessi ritenermi fortunato ad aver conosciuto una lestrange o no, però questa situazione della scommessa mi stuzzicava parecchio. La signorina aveva persino abbassato la quota da un mese a due settimane. Si sentiva piuttosto sicura di vincere e io volevo dimostrarle che si sbagliava e che anche un corvonero poteva essere giusto per un serpeverde.

è difficile da spiegare. Tu sei una Serpeverde ... la Serpeverde per eccellenza ... sei una Lestrange ... per me è come battermi con il più mortale dei nemici ....

Mi scostai dalla parete e le girai attorno , mantenendo lo sguardo basso sul pavimento. Mi bloccai giusto a pochi centimetri da lei, ma continuai a darle le spalle.

ma non mi fai paura ... voglio dimostrarti che è stato un errore quello di prima ... non volevo colpirti per davvero , volevo solo divertirmi un pò ...

Sollevai gli occhi castani e le fissai il profilo del volto. Quei lunghi capelli biondi, quasi dorati le svolazzavano intorno all'orecchio in cerchi concentrici. Persino le ciglia degli occhi sembravano più grandi e oserei aggiungere perfette. La sua espressione fredda, però, smorzava ogni singolo pensiero buono avessi al momento in testa.

Poi ... quello devi scoprirlo tu ... non posso alleggerirti il peso della vittoria ... Astoria Lestrange .... sappi che Benjamin Petrov è lo studente più intelligente della scuola .... e ....

Mi voltai completamente verso di lei e le afferrai il mento dal basso , facendole alzare la faccia. Ero sicuro al cento per cento che in quel momento stava escogitando un piano per farmi male. Mi avrebbe ridotto a pezzi, ma giuro che non sapevo spiegarmelo. C'era una strana alchimia, che mi portava a starle vicino.

poi devi scoprire la mia collezione di figurine ...

Scoppiai a ridere , lasciando andare la presa e indietreggiai di qualche passo , per darle il tempo di riflettere sulla mia frase. Dio, non era maliziosa, ma in quel momento poteva sembrarlo per davvero.

E infine ... c'è un'ultima cosa ...

tornai a fissarla intensamente e stavolta mantenni fermo la presa in quegli occhi azzurri, che mi avevano colpito dal primo momento che si erano posati su di me.

Tutte le ragazze dicono che sono un bravo baciatore ...
 
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astoria .
view post Posted on 31/8/2011, 10:39




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Vederlo così determinato quasi mi faceva un pò pena. Era dall'inizio di quella sorta di incontro che ripeteva più o meno la stessa cosa: avrei dovuto cambiare idea su di lui. Ma a che scopo? Io davvero non avevo mai parlato con un Corvonero. Magari non perchè non volessi, ma erano loro il più delle volte a non avvicinarsi a me perchè avevano paura del mio cognome.
E a me stava bene così. Mi piaceva essere considerata in quel modo, 'superiore' diciamo... Mi sentivo bene con me stessa, ero felice, viziata... Non potevo desiderare altro. Eppure a volte Dougie mi rimrpoverava per quel mio comportamento. Neanche lui dava molta corda agli studenti delle altre Casate, ma perlomeno mostrava rispetto nei confronti dei Caposcuola e dei Prefetti. Mentre io avevo quasi scagliato una maledizione senza perdono sul Caposcuola di Corvonero... Per una caccabomba. Occhei, ragioniamo. Forse la mia reazione era stata un pò esagerata, ma mi ero divertita molto a spaventarlo un pò, su questo non c'era dubbio. Eppura una parte di me mi diceva di comportarmi meglio con quel ragazzo. Avrei fatto la brava bimba d'ora in poi...
Ma senza lasciargli vincere la scommessa. Avrei vinto io sicuramente, ne ero più che certa. Volevo soltanto avvicinarmi a lui per puri scopi informativi, anche se ciò mi sarebbe costata parte della mia reputazione impeccabile. Giocherellai con una ciocca di capelli biondi mentre mi girava attorno. Rimasi ferma lì dov'ero, anche se sentire la sua voce dietro la mia schiena mi dava i brividi. Era una parte sensibile del mio corpo quella, mi faceva quasi il solletico sentire semplicemente un pò di respiro sulla pelle chiara.

Diciamo che per adesso... Sei perdonato.

Strinsi forte la mano destra attorno al bordo della maglietta. Mi riferivo alla caccabomba. Io, Astoria Lestrange, stavo ammettendo di aver esagerato per un giochino così stupido. Per la puzza di cacca di drago ero ancora abbastanza arrabbiata però. Per fortuna stava andando via un pò alla volta. Sentii una sua mano afferrare il mio volto per poi farlo voltare verso di lui.
Non opposi resistenza quella volta. Corrugai un pò la fronte, ma semplicemente perchè quel movimento mi aveva sorpresa. Guardai per la prima volta con attenzione il suo volto. Aveva un naso buffo, forse un pò troppo pronunciato. Ma era simpatico. Un bel sorriso gli illuminava il volto e automaticamente un angolo della mia bocca si piegò verso l'alto. Poi osservai i suoi occhi. Ero convinta al cento per cento che fossero azzurri, dato che era biondo, ma dovetti ricredermi quando vidi un bel color nocciola.
Dischiusi le labbra stupita, ma quella reazione durò soltanto un attimo perchè si tirò indietro.

Tutte le ragazze dicono che sono un bravo baciatore ...

Alzai gli occhi al cielo, per poi guardarlo da capo a piedi.

Oh, non pensavo avessi mai baciato qualcuno. Non rendi l'idea, capisci?

Parlavo proprio io. Io che... Esatto, non avevo mai baciato nessuno. Avevo una fila di spasimanti lunga chilometri, eppure non mi ero mai lasciata andare. Certo, senza contare i baci a stampo nel gioco della bottiglia. Nessuno era a conoscenza di quel mio piccolo segreto, e mai lo avrei detto a nessuno. Ma avevo sedici anni, insomma, avevo parecchio tempo davanti.
All'improvviso mi raddrizzai con la schiena, afferrai un attimo la sua mano. Trasalii un attimo perchè era incredibilmente calda. Scossi la testa, iniziando a trascinarlo con me. Recuperai la borsa che era caduta lì vicino e lo portai un piano più sopra, quasi rischiando di fargli rompere l'osso del collo, dato che camminavo a passo veloce.
Lo portai fino ad un corridoio deserto del sesto piano, l'ultimo del castello. Aprii una porticina, spingendolo dentro e richiudendola alle mie spalle. Afferrai la bacchetta mormorando un 'Lumos' e la poggiai lì accanto. Poi iniziai a cercare nella mia borsa qualcosa. Ne tirai fuori un sacchettino rosso di velluto che rischiava di traboccare. Mi sedetti a terra a gambe incrociate, invitandolo a sedersi lì davanti a me. Rovesciai il contenuto del sacchetto sul pavimento.
Una quantità assurda di figurine iniziò a fuoriuscire facendo un rumore piacevole di carte che si scontrano.

Ho tutte le figurine. Non dirlo a nessuno altrimenti potresti pentirtene. E' una cosa segreta.

Dissi seria, per poi lasciarmi scappare un risolino. Non volevo incutergli tanto terrore.

Mi manca soltanto una figurina... Quella di Silente. A quanto pare tutti ce l'hanno ma per me è introvabile...
 
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benjamin petrov
view post Posted on 1/9/2011, 12:12




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Volete sapere la verità ? Tutta tutta la verità ? Bè, mi vergogno un pò a confessarlo, ma devo. La mia famiglia era molto ricca, una delle più ricche di tutta Mosca. I miei genitori erano nati poveri, ma da quando avevano scoperto l'arte della " gazza ladra", avevano acquisito una quantità di denaro da far paura. Persino lo zar chiedeva loro dei prestiti e loro ne andavano infinitamente fieri. Oh, se lo erano. Quindi, non sbalorditevi troppo se anche io lo sono. Nessuno, però, era a conoscenza del modo attraverso cui avessero fatto soldi. Dicevano che fosse un dono di famiglia e indovinate ... io ho ereditato questo dono. Fin quando sarei rimasto rintanato in questo castello, però, non avrei potuto far nulla. Così, per passar il tempo, mi ero inventata una mia gazza ladra. Già, vivevo di scommesse. Adoravo farle, perchè sapevo sempre in che modo vincerle. I Petrov erano dei cervelloni. Dei cervelloni che si ficcavano sempre nei guai , ma proprio grazie alla nostra intelligenza ci bastava un nulla per raggiungere lo scopo.
Ma tornando a noi. Il mio caro amico Phil aveva una cotta per la biondina qui presente da una vita. Da quando Astoria Lestrange aveva messo piede ad Hogwarts aveva stregato chiunque. Era perfetta. Bionda, occhi azzurri , sguardo da gattina, forme al posto giusto. Era inevitabile che non facesse breccia nei cuori altrui. Bè, Phil aveva letteralmente gli occhi a cuoricino. Così gli avevo consigliato di provarci. Mi ero persino nascosto dall'altra parte del corridoio , mentre gli confessava tutti i suoi sentimenti e in quel preciso istante giurai a me stesso che gliel'avrei fatta pagare a quella biondina. Aveva tirato su il nasino piccolo e lo aveva fissato inacidita al massimo. Aveva mosso la mano per scacciarlo e gli aveva dato le spalle . Ricordo bene che ero stato due giorni interi con il mio amico a consolarlo e gli avevo fatto una promessa. Astoria Lestrange gliel' avrebbe pagata. Passò una settimana e tentai di metterla al tappeto con la scusa delle figurine, ma indovinate ? il proprietario della testa di porco, che conosceva bene le mie malefatte, aveva una sorta di debolezza per quella ragazza e la aiutò , senza che lei se ne rendesse conto, a scampare il pericolo. E poi ? Erano arrivate le vacanze estive ... a dire la verità avevo dimenticato del tutto l'accaduto, ma quando avevo invitato alcuni corvonero nella mia villetta estiva sui white cliffs, phil mi aveva ricordato e preso in giro. Avevamo scommesso. Avevamo scommesso che se avessi fatto innamorare Astoria di me, poi le avrei fatto provare il suo stesso dolore mollandola davanti a tutti. Quindi, quando me l'ero ritrovata di fronte, sotto quella polvere tutta ricoperta di caccabomba, lì per lì, avevo dimenticato chi fosse, ma poi pian piano avevo messo in moto l'intero cervelletto. E ora ? Bè, il mio obiettivo era vincere la scommessa. Tuttavia,non avevo contato alcuni particolari, come i suoi occhi che mi mettevano un pò in soggezione o la sua incredibile bellezza. Avevano ragione gli altri. Era stupenda, ma non dovevo lasciarmi andare.

Un 'infinità di ragazze ad essere precisi ....

Le dissi seguendola con la coda dell'occhio, mentre si spostava dalla sua vecchia postazione e mi veniva incontro. Per un attimo i suoi occhi saettarono in lontananza e poi prima che potessi rendermene conto, stavamo correndo. Le sue mani erano stretta alle mie. Le sue dita combaciavano alla perfezione con le mie . Le fissai per tutto il tragitto e proprio non riuscivo a capacitarmene.
Poi, sentii un rumore di serratura e nel momento esatto in cui sollevai il volto era tutto nero.

Dove diavolo siamo finiti ?

Mi aveva trascinato in una stanza. Le finestre erano chiuse , le candele non erano accese. Il tanfo di muffa era assoluto. Provai a muovere un passo, ma finii su qualcosa di appuntito che mi fece urlare come un pazzo.

Così non vale Astoria, i duelli si fanno all'aperto ...

Si, ero convinto che volesse lasciarmi morire lì dentro. Ma sbagliai previsione. Un fiotto di luce illuminò la stanza e vidi la sua sagoma cercare qualcosa all'interno della borsa. Poi si accovacciò per terra e mi fissò. Dovevo fare anche io lo stesso ? Un pò disperso e smarrito mi incamminai pian piano mantenendomi la testa con la mano destra e poi scivolai sul pavimento umido e ricoperto di polvere. Mentre il mio sguardo cercava intorno qualche indizio , lei tirò fuori da un sacchetto un'infinità di figurine e le sparse tutte dinanzi a me.

Wow

Iniziai a contarle una ad una e a visualizzarne i volti, che correvano ad incontrarci e poi sfumavano via nel nulla.

Io ne ho quattro di Silente , ma mi manca quella di Priscilla ...

Stavo giocando con lei a figurine , davvero ?Mi stava facendo tornare quel bambino del primo anno che non faceva altro che seguire la moda del tempo e farsi buffone davanti agli amici. Aggrottai le sopracciglia e poi la fissai incredulo. Cosa si nascondeva dietro quella ragazza ? Un lato dolce ?

Facciamo così ... te ne regalo una se vieni al ballo con me .... ce la fai a mostrarti davanti a tutti con questo corvonero ?

Sollevai la mano e me la punti al petto. Non so nemmeno perchè, ma sulle mie labbra si aprì un sorrisetto cattivello. Mi stavo facendo condizionare da lei. Mer*a.Scossi il capo e le afferrai la mano , portandomela lungo la mia guancia.

Astoria ... non hai contato un particolare ... io e te ... da soli in uno stanzino al buio ... non hai paura ?

 
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astoria .
view post Posted on 1/9/2011, 13:09




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Forse era un errore mostrargli il mio posto segreto: quello sgabuzzino era come una seconda casa. Non ci andava mai nessuno, ne ero certa, perché ogni volta lo ritrovavo identico, senza un oggetto spostato o rubato. Si vedevano soltanto le impronte dei miei piedini sulla polvere e delle piccole forme rettangolari che venivano occupate dalle carte magiche.
Diciamo che era come una seconda casa per me, un posto dove potevo starmene da sola ogni volta che lo volevo. Adesso avrebbe saputo dove cercarmi, ma per il momento andava bene così. La figurina di Priscilla… Io ne avevo due, e ci misi un po’ di tempo a cercarla perché ne avevo davvero tante. Potevo sentire il suo respiro sul mio volto per quanto era stretto quello stanzino. Sorrisi quando trovai la figurina che cercavo. Era blu con delle stelline dorate sopra.
La girai, osservai il volto di Priscilla Corvonero con il suo diadema. La figura mi sorrise e poi svanì nel nulla, lasciando dietro di se soltanto uno sfondo marroncino. Presi la mano di Benjamin, la aprii e posai sul suo palmo la figurina. In confronto era incredibilmente piccola, non occupava neanche metà del suo palmo.

Astoria ... non hai contato un particolare ... io e te ... da soli in uno stanzino al buio ... non hai paura ?

Alzai di scatto la testa e lo guardai. In un primo momento non capii. Poi realizzai che effettivamente era una situazione piuttosto strana, un po’ troppo romantica e sdolcinata per i miei gusti.

Perché dovrei avere paura? Tu piuttosto, stai attento che la bestia può mordere.

Sorrisi, scuotendo la testa ed iniziando a rimettere a posto le figurine, alla rinfusa. Infilai il sacchetto di velluto rosso di nuovo nella borsa e poi decisi di fare una cosa. Se volevo ottenere delle informazioni dovevo ingraziarmelo, magari fargli perdere la testa per me. Mi misi in ginocchio, avvicinandomi di più a lui. Dato che era seduto, in quel modo potevo guardarlo più dall’altro. Lo osservai fisso negli occhi color nocciola, prima di avvicinare le mani sul suo viso e di poggiare con delicatezza i pollici sui suoi occhi, in modo da chiuderli.
Avvicinai le mie labbra ad un occhio e ci lasciai sopra un bacino. Feci la stessa cosa con l’altro occhio, per poi tirarmi un po’ indietro. Attesi che riaprisse gli occhi. Avevano una nuova luce, un nuovo riflesso. Forse era merito della bacchetta che emanava ancora una luce azzurrina soffusa. Lasciai che la punta del mio naso sfiorasse la sua.

Vorresti baciarmi?

Lo lasciai lì per qualche secondo, prima di tirarmi indietro di scatto e gettare la testa all’indietro, lasciandomi scappare una risatina cristallina. Mi morsi il labbro inferiore un po’ per gioco e presi la bacchetta lasciata lì vicino.

Portami la figurina di Silente allora, domani sera…

Era un modo per accettare il suo invito, esatto… Mi sarei presa una bella batosta da parecchie persone perché andavo al ballo con un Corvonero, ma insomma, dovevo pur dargli qualche possibilità almeno per cercare di vincere la sua scommessa? Oltretutto io avevo un grosso vantaggio: per me era semplicissimo ignorare le persone e farle sentire uno schifo…
Mi alzai dal pavimento polveroso, pulendo con una mano i jeans stretti sporchi di polvere. Aprii la porta cigolante e uscii senza far rumore, lasciandolo lì, nello sgabuzzino. Non chiusi del tutto la porta in modo da lasciargli un po’ di luce. A passo svelto, mi diressi verso i sotterranei. Dovevo cercare mio cugino Morten… Dovevo comprare un vestito, e alla svelta.
 
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keira trix lestrange
view post Posted on 1/9/2011, 13:41




DISCUSSIONE CHIUSA
 
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10 replies since 30/8/2011, 11:12   192 views
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