Escape.

Si era alzato cacciando un urlo, il professore ignaro di cosa fosse successo non si fermò e continuò con la sua lezione. Ma quello non fu l'unico urlo, no, fu il primo di tanti altri. Il ragazzo ches edeva dietro a lui si era messo a ridere, chiamandolo "pazzo". Edward si voltò di scatto e digrignando i denti gli si gettò addosso. Ogni persona ha dei lmiti, e per quanto Edward Bronner potesse essere paziente e tollerante, quel bigliettino fu la goccia che fece traboccare il vaso. Tenendo sempre quel piccolo pezzo di pergamena stretto in un pugno, Edward cercò di prendere a botte il compagno, che più forte di lui lo fece scaraventare dall'altra parte della stanza. Cadde il silenzio. Ad Edward sanguinava il naso, quel liquido così rosso che presto sporcò la sua pelle troppo bianca fino a raggiungere il colletto della camicia bianca. Cercò di pulirsi ma con scarsi risultati, così si alzò con ancora lo sguardo di tutti puntato addosso. Il professore urlò qualcosa, menzionò "punizioni" e le solite storie sulla perdita dei punti, ma ad Edward non importava ... era stanco, semplicemente stanco. Teneva ancora il bigliettino tra le dita e correndo verso il bagno maschile iniziò a piangere. Quando arrivò al bagno si assicurò che non ci fosse nessuno, dopodiché corse verso i lavandini dove cercò di pulirsi. Abbandonò il pezzetto di pergamena a terra, ora la scritta era ben visibile a chiunque entrasse. Lo sa il mondo intero che te la fai con il professore.