PARABATAI - Group:
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Bene signorina Montrose, ora vuole raccontarmi la sua storia? Oh ma certo! Gradisce prima una tazza di the? Io adoro il the. Magari più tardi, ho un colloquio dopo e non vorrei fare tardi. Comunque, dicevo a Gwendolyn, non a lei signorina. Oh bene, come preferisce, ma non sa cosa si perde. Posso cominciare? Allora, come ho già detto sono nata in Irlanda, tra campi fioriti e tanti alberi, stile principessina super viziata. Non mi è mai piaciuta questa cosa, tantomeno il sedersi composta anche tra parenti. Diciamocelo, non sono il tipo adatto a rispettare l'etichetta. Pensi, io non dovevo essere nemmeno una strega. Le spiego meglio. Mia madre, una babbana sorella di due streghe, zia Glenda e zia Charlotte, non ha mai voluto dire chi fosse mio padre, per cui tuttora mi ritrovo con un genitore in meno. Le zie e la nonna -o meglio Lady Arisa, nonna la fa sentire vecchia- pensarono che doveva per forza trattarsi di un'altro babbano o peggio ancora di un magonò, se lei non voleva parlarne. Nel frattempo, anche zia Glenda rimase incinta, ed io e mia cugina Lucinda nascemmo nello stesso giorno, lei di mattina presto ed io verso il crepuscolo. La zia Glenda aveva sposato un mago purosangue che si dava un sacco di arie, e che ora sfortunatamente è morto, facendo diventare la zia ancora più acida del normale. Per cui, pensando che fosse Lucinda la nuova streghetta in famiglia, ed io la semplice babbana, fin da piccola le parlavano sempre di Hogwarts, e le dicevano che un giorno avrebbe fatto grandi cose. Quando sbagliavo mi paragonavano sempre a lei, dicendo che almeno una delle due si era salvata e la magia in famiglia non era stata perduta. Io non potevo far altro che guardare da lontano la mia perfetta cugina, e desiderare in segreto di essere come lei. Venne il giorno del compimento dei nostri otto anni, quando successe il disastro. Lucinda stava suonando il pianoforte nella sala della musica -a quel tempo ci eravamo già trasferite a Londra, in un gigantesco maniero vittoriano che scricchiolava paurosamente- ed io ero comodamente appollaiata sul davanzale mentre mi sorbivo le prediche della zia Glenda su come avrei fatto la fine di zia Charlotte, una vecchia zitella acida e per di più senza nessun potere. Fu un attimo, strinsi gli occhi e la lampada in stile barocco vicino al pianoforte esplose in mille pezzi, facendo spalancare di felicità gli occhi di zia Glenda e di stupore quelli di Lucinda. Non pensarono minimamente che fossi stata io, dopotutto era Lucinda la strega, non io. Ma la mamma cominciò a controllarmi più da vicino, anche se non ne capivo il motivo. Successe altre volte, ed il merito fu sempre dato a Lucy. Poi finalmente scoprirono la verità. Avevamo dieci anni, e la mia perfettissima cugina si stava vantando a gran voce di quanto fosse brava mentre zia Glena la fissava adorante. Io stavo cercando di studiare matematica, e tutto quel chiacchiericcio mi faceva venire i nervi. All'ultimo sbottai, e urlando un potente "Stai zitta!" fracassai tutte le finestre del primo piano, lasciando nella stanza un silenzio sconvolto. La prima a riprendersi fu la mamma, che nello stupore generale si decise ad ammettere che mio padre era un mago, purtroppo sposato, con il quale aveva avuto una scappatella. Le zia Charlotte disse che lei l'aveva sempre sospettato, mentre la zia Glenda e Lucy si incupirono per giorni, finchè Lady Arisa non le costrinse di forza a farsene una ragione. Vivevamo tutte nella stella casa, quindi fu facile accorgersi che al compimento dei nostri undici anni arrivò una sola lettera a casa. Ed era indirizzata a me. Come scoprimmo in seguito, Lucinda era una maganò. Dopo il fatto mi ripromisi di non essere mai più invidiosa di nessuno, perchè sapevo cosa significava sentirsi un' emarginata nella propria famiglia, e non volevo che Lucy si sentisse così. Ma lei non mi ha mai perdonato, come se fosse mia la colpa di tutto questo, e tutt'ora ci parliamo pochissimo. Oh, tesooooro! Hem, zia Charlotte, va tutto bene, tranquilla. Credo sia meglio andare, arrivederci signorine. Addio cara, è stata davvero utile! Arrivederci signora.
CODICE by neftalî-reyes STARRING:Cintia Dicker SCHEDA&GRAFICA by petrova¿
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