| joshua ; |
| | Perfetto, vedevo la mia vita corrermi davanti quasi fosse fatta di immagini senza senso, che componevano una slide. Non avrei mai pensato di poter amare qualcuno come avevo fatto con Beth, ma quando lei mi disse che era rimasta incinta, beh, la situazione mi si sgretolò tra le dita. Non aveva nessuna idea di cosa sarebbe andata in contro nel caso avesse tenuto quel bambino. Bambino poi, non poteva nemmeno essere definito così, quell’essere amorfo che prendeva lentamente possesso del ventre della mia Beth. Beth, dio mio, cosa avevo combinato?! Le mie parole però, parvero averla ferita. Mi indicò delle piccole pastigliette, dicendomi che ne bastava una, una sola, per cambiare le cose, mandare via quello scempio, far tornare tutto alla normalità. MI metteva di fronte una scelta, ma la mia risposta, sarebbe stata ovvia, doveva aspettarselo. La guardai negli occhi a lungo, cercando di farle capire quando l’amassi, quanto le fossi grato per avermi amato a sua volta. Ma tutto doveva cessare, il suo inutile martirio per cercare di salvare l’insalvabile doveva finire.
Non voglio lasciarti, non almeno in quel senso, Beth. Voglio solo che, cazzo, tutto torni come prima, che questo bambino, se bambino può essere definita una cosa simile, sparisca per sempre.
Nudo, crudo. Senza mezzi termini, senza strani abbellimenti. Avevo detto ciò che pensavo, per quello che mi riguardava ero stato sincero. Ma allora perché mi parve che una strana voragine mi scavasse nel petto, cercando di farsi posto dentro di me?! Forse perché sapevo che quelle parole non erano ciò che Beth si aspettava di sentire da me. Poteva ancora pretendere che io le dicessi che non faceva niente, che potevamo vivere come una famigliola felice con il nostro bambino?! No. Lo sapeva, l’avevo avvertita. La nostra felicità non poteva durare in eterno, era una pretesa praticamente assurda! Mi sarei trasformato da un momento all’altro, sarei morto, ucciso dalla mia stessa natura. Sospirai e poi poggiai la testa sul letto, portandomi le braccia alle tempie e prendendo a massaggiarle con vigore. Quel troppo pensare al destino di quella creatura mi stava facendo venire il mal di testa. Troppe erano le emozioni che mi si affollavano dentro. Paura, ansia, disperazione. Perché erano tutte negative? Che io volessi davvero quel bambino?! Alzai gli occhi azzurri verso Beth e la guardai come non avevo mai fatto. L’intensità del mio sguardo colse impreparato anche me. Cosa volevo?! Non lo sapevo nemmeno io. Cosa stavo cercando?! Tutto, forse niente. Allungai la mano verso il ventre di Beth, glielo accarezzai timidamente e poi non potei far a meno di sorridere. Immaginai che lei se ne fosse accorta. Cos’era quella sensazione di pace totale che sembrava riempirmi la carne?! Avere qualcosa di mio, di nostro, qualcosa che mi facesse sentire ancora più umano di quanto Beth non mi avesse fatto sentire prima, ecco cos’era. Ma potevo davvero sperare di crescere sapendo ciò che poteva diventare per colpa mia quel bambino?! Assolutamente no. Troppe domande affollavano la mia testa, già troppo piena e contorta per conto proprio. Dannazione, avevo diciassette anni, non è ciò che ci si aspettava da un ragazzino come me. A diciassette anni ci si diverte, si gioca a Quidditch, Gobbiglie, nel mio caso, ci si impasticcia con degli incantesimi, si fanno esplodere pozioni, ci si sbaciucchia nei corridoi tra un cambio d’ora e l’altro…ma di certo non si mette incinta una compagna di scuola! Dovevo ammetterlo, questa situazione era più grande di me. Beth l’aveva presa in un modo, io avevo reagito in un altro, ma dopotutto era lei quella che aveva più guai. Sebbene le cose stessero così sembrava tranquilla sui sentimenti che provava per me, per la creatura che cresceva dentro di lei. Sentimenti profondi, che non avrei mai potuto tradire. Trassi un sospiro e poi mi arresi alla forza opprimente di quell’accaduto. C’eravamo dentro entrambi, faticavamo ad uscirne, ma io non dovevo essere l’unico a prendere una decisione.
Non è solo una mia scelta Beth. Tu cosa vuoi fare? Potrebbe nascere come un bambino identico agli altri, un bambino normale. Potrebbe anche diventare un mostro però…esattamente come me.
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