• Sectumsempra ~ Harry Potter Gdr }

Ttutti perfino i demoni si salveranno., Per Josh.

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Beth!
view post Posted on 18/3/2011, 14:01




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Non mi sentivo affatto bene, mi girava la testa senza un motivo valido. Avevo la nausea, e avevo smesso di fumare solo perché mi irritava. Non era normale vero?
No, che non era normale. Me ne stavo seduta fuori alla scalinata del nostro dormitorio e gongolavo.
Senza far nulla mi accorsi di aver passato quasi tutta la giornata lì, seduta a fissare il nulla, e senza mangiare. Esatto, non mangiavo da un po'. Ma proprio in quel momento mi venne una voglia assurda di torta. Mhà.
Mi alzai senza voglia e cominciai a camminare, cercai di capire perché mi sentivo così, non era un raffreddore, influneza o non so. Mia mamma mi aveva sempre detto che noi maghi siamo sempre immuni da questa roba, o almeno io.
Non so perché avevo voglia di torta al cioccolato, ma la volevo a tutti i costi, feci un rapido giro del pianerottolo, uscì dai sotterranei e andai in cucina. Che fame, dio mio.
Cosa desidera signorina? Una piccola vocina stridula parve risvegliarmi da quel sonno infinito, mi diressi accanto all'elfo e sorrisi. Potrei avere un po' di torta al cioccolato? Ma poi, perché cioccolato? Io adoravo la fragola, la nocciola, ma bò. L'elfo mi sorrise e frettoloso afferrò un piattino e mi fece segno di sedere, eseguì i suoi ordini e attesi. Mi tirò la veste, sì avevo uno pseudo vestito tirato fuori dall'armadio, era assurdo lo status in cui ero. Sembravo una di quelle principesse finite male. Erano passati tanti mesi e io stavo bene grazie a Josh, eppure non so perché questo sentimento si stava sviluppando così tanto da farmi sembrare una principessa meno malata. Grazie mille. Cominciai a mangiare, era così deliziosa, e quelle scaglie che si infrangevano sotto i miei denti, deliziose. Mi porse anche un bicchiere di latte, lo bevvi d'un sorso e gli sorrisi. E ora che cosa avrei fatto? Avevo paura di incontrare qualcuno, ero in uno stato pietoso e instabile.



Ora era tutto dannatamente chiaro, e mi spaventava a morte, ma la sua voce era forte, Josh cosa avrebbe fatto? Avevo così tanta paura, che scappai. Presi il primo treno e tornai a Londra da mia madre, mai come quel giorno era felice di vedermi e pianse. Sei tornata, dopo tanti anni, sei tornata.
La sua voce limpida e cristallina, soave. Parlammo di tutto, e mai e dico mai mi sentivo a casa, non era cambiato molto, era tutto così come lo ricordavo, la mia stanza, tutto. Le raccontai di quel male assurdo e mi disse che dovevo fare una visita e oosì mi porto da un 'medico'. Ma come in quel momento volevo la mia infermieria. E.. la cosa sconcertate fu il risultato. Aspettavo un bambino. Quelle parole erano nella mia testa più forti che mai, un bambino, una piccola vita. Non riuscivo a crederci, mia mamma era..felice. Era ora di tornare a scuola, ma promisi a mia madre di venirla a trovare ogni tanto.




Ero tornata a scuola, avevo dato appuntamento a Josh al solito posto, ma qualcosa andò decisamente storto, ero sempre sulle scale del mio dormitorio, ma la testa oggi mi faceva più male, la nausea era aumentata ma non so perché non avevo fame, né voglia di qualcosa, non riuscivo ad alzarmi. Beth, beth, stai bene? Era la voce di Hell che risuonava nell'atro del dormitorio, annuì semplicemente quando d'un tratto sentì le forze mancare e mi lasciai scivolare lungo le scale. Sentì qualche rumore, ma non so cosa successe dopo. Ero così stanca, l'ultima cosa che avevo mangiato era quel pezzo di cioccolata, neanche a casa avevo voglia di mangiare. Suppongo che ero in infermieria, perché continuavo a sentire lamentele, sbuffi e poi il silenzio e una porta che si chiuse. Sinceramente non so quanto tempo era passato, ma aprì leggermente gli occhi e notai due occhi azzurri fissarmi. J-J-J-osh?
 
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joshua ;
view post Posted on 18/3/2011, 16:40




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Dopo ciò che era succe3sso avevo visto Beth due volte e c’era sempre stato imbarazzo, almeno da parte mia. Era una cosa così strana, che non pensavo di riuscire a fare con qualcuno.
Sapevo di non essere bravo, o capace, chiamatelo come volete, però con lei mi era venuto tutto così naturale. Avevo provato qualcosa di così bello e intendo che non sapevo nemmeno esprimere a parole. Era un concetto astratto, che però mi faceva sentire parte integrante di qualcosa, di qualcuno.
La mia Beth mi aveva accolto dentro di sé, senza dire nulla, rimanendo lì e stringendomi solo come lei sapeva fare.
Negli ultimi periodi mi aveva detto soltanto che andava a trovare sua madre, niente di più e, dovevo ammetterlo, mi ero preoccupato parecchio.
Perché cavolo non mi diceva niente? Che fosse arrabbiata con me?
Anche quella mattina, quando ricevetti il suo messaggio immaginai che qualcosa non andasse. Avevo paura, dovevo ammetterlo, pensavo che volesse lasciarmi, che tra noi fosse finita.
Mi feci una doccia veloce, rimanendo per un po’ a strofinarmi i capelli con forza, quasi volessi scacciare dalla mente quegli atroci pensieri che mi stavano maciullando il cervello.
Oh, andiamo, che motivo aveva per lasciarmi? Mi amava, l’aveva detto lei.
Dopo essermi asciugato alla bene e meglio indossai la prima cosa che trovai sul letto: una t-shirt sgualcita e un paio di jeans.
A quanto pareva dovevamo incontrarci nella stanza delle necessità, ma all’ingresso di questa non vi trovai Beth, bensì Hell, una sua cara amica. Mi avvicinai a lei guardandola un po’ male, dovevo ammetterlo, non la sopportavo granchè.
Diedi un’occhiata al corridoio ma mi sembrava deserto, quindi decisi di chiederle cosa ci facesse lì. Prima che riuscissi ad aprire bocca però la ragazza mi anticipò, cominciando a dirmi che Beth si era sentita male.
Male, male, male. Perché? Cosa aveva? Che fosse stata colpa mia?
Mi voltai i scatto, dando le spalle a quella ragazza e presi a correre verso l’infermeria che si trovava al primo piano. Che cavolo avevo combinato?
Spalancai la porta con un tonfo, facendomi urlare addosso dall’infermiera Paige. Mi abbassai di scatto, lasciando che un libro mi sfiorasse la testa: mi avrebbe preso se non mi fossi scansato di 5 centimetri buoni.
Per poco non inciampai in una garza mezza srotolata sul pavimento, ma alla fine vidi Beth che dormiva serenamente nel suo letto, coperta solo da un leggero lenzuolo.
Mi avvicinai a lei, poggiando le labbra sulla sua tempia e notando che scottava leggermente. Forse aveva un po’ di febbre.

Piccola, ci sono io adesso.

Guardai male l’infermiera Paige quando questa mi disse che non poteva rimanere lì, ma alla fine decise che, se non avessi combinato casini e se fossi rimasto buono buono seduto sulla poltrona accanto al letto, potevo restarmene in infermeria.
Il tempo passava, i minuti sembravano ore e l’infermiera non si decideva a dirmi cosa avesse Beth. A quanto pare era una cosa che doveva dirmi la ragazza, non lei. Che poi Paige mi guardava male, quasi fossi stato io a mischiarle quel male.
Oh, insomma, cosa poteva mai avere? Un male incurabile forse?
Quando quell’idea mi passò per la testa non potei far a meno di sentire un’atroce fitta al cuore. No, non poteva essere.
Possibile che fossi riuscita a trasformarla così? No, no, io non avevo il potere di trasformare gli umani in vampiri, però qualcosa avevo sicuramente fatto.
Quando Beth riaprii gli occhi mi alzai di scatto dalla sedia, avvicinandomi al suo letto. La guardai negli occhi, specchiandomici dentro e poi le accarezzai una guancia.
Chiamò il mio nome in modo soffocato e questo mi fece capire che era un po’ sorpresa di vedermi lì. Chissà, magari non ricordava nulla di quello che era successo.

Ti sei svegliata finalmente, bella addormentata.
Mi stavo preoccupando seriamente, lo sai?


Ero sollevato, dovevo ammetterlo, ma il senso di angoscia che avevo provato fino a quel momento non voleva proprio lasciarmi in pace. Dovevo sapere cosa aveva Beth, dovevo sapere cosa le era successo.
Solo stress forse, il fatto che ultimamente non riusciva a mangiare come doveva, oppure c’era sotto dell’altro, magari cose più preoccupanti.

L’infermiera Paige non vuole dirmi cos’hai.. Posso sapere cosa è successo?
Beth, hai preso qualcosa che ti ha fatto male?

 
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Beth!
view post Posted on 18/3/2011, 18:51




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Era lui, il mio Josh. E se ne stava lì, davanti a me, con quello sguardo bellissimo, un po' preoccupato.
Mi alzai lentamente facendomi forza con le braccia e lo abbraccia, per lo più mi gettai tra le sue braccia, mi era mancato. Il suo profumo, il suo preoccuparsi, ma non sapevo come dirgli quella notizia.
Avevo paura che mi lasciasse, non tutti a diciotto anni si ritrovano così.. impauriti, di solito è tutto normale, tutti a fare altro, non ad aspettare un bambino.
Dannazione perché a me!? Come l'avrei detto a Cole? A kei? A.. sì anche a Jac, doveva comunque saperlo, no? No?
Mi scoppiava la testa. Da quanto sto dormendo? Mi staccai da lui grattandomi il capo. Sul serio da quanto sto dormendo? Mi faceva male tutto, mi sporsi e presi un bicchier d'acqua, avevo lo stomaco chiuso e tremavo.



Sospirai alla sua domanda e scossi il capo. Come potevo dirglielo? CIoè;

1. Ciao Josh, ti amo, aspettounbambino.
2. Ciao Josh, niente ti mollo perché ti amo troppo.
3. Ciao Josh, che bello eh il sole?
4. Ciao Josh, sai dopo aver fatto l'amore, ora ho un bambino.

NO NO NO E NO! Nessuna di queste opzioni andava bene, non riuscivo a dire nulla. Gli presi le mani e cominciai a giocherallerci. Respira Beth. No, non ho ingerito nulla di male, è che.. ho un ritardo.




Mentale? No no, non vi preoccupate, però manca poco. Lo guardai, ormai era arrivato il fatidico momento. E' che.. sono incinta Josh. Lasciai la sua mano e la portai sul volto, come cazzo avevo fatto! Come.. era un gran casino, avevo paura che lui mi lasciasse, andasse via. Chi vuole un bambino alla nostra età? Chi vuole questo dannato bambino? Non so, però io mi sentivo già legata a lui in un modo straordinario.
 
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joshua ;
view post Posted on 30/3/2011, 14:39




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Quando finalmente mi guardò trassi un sospiro di sollievo. A quanto pare mi ero preoccupato inutilmente.
Ma lo sapevo, sapevo che la mia dolce Beth era molto più forte di quanto dimostrasse: era un piccolo leoncino lei.
Si alzò non appena mi vide e mi si gettò tra le braccia, quasi volesse stringermi forte e avermi tutto per se. Ma io ero già tutto suo, non doveva di certo fare così.
Cinsi la sua vita con le braccia, tirandola su e poi lasciando che si sedesse sul letto.
Presi ad accarezzarle dolcemente i capelli, quasi avessi paura di farle male poi la guardai dritta negli occhi, facendola specchiare nell’azzurro dei miei.
Mi chinai e le stampai un bacio sulla tempia, soffermandomi ad annusare i suoi capelli.
Sapeva di fiori, quanto amavo il suo profumo. Era lo stesso che avevo sentito entrarmi dentro quando per la prima volta avevo fatto l’amore con lei nell’aula di astronomia.
Sorrisi e poi risposi alla sua domanda preoccupata.

Tranquilla Beth, non stai dormendo da tanto…
Hai perso le lezioni mattutine, ma tranquilla, i professori sanno del tuo malessere..


La vidi prendere un bicchiere d’acqua e poi guardarsi attorno nervosa e preoccupata. Sicuro che stava davvero bene? Insomma, mi sembrava pallida, quasi tremante.
Come se fosse a conoscenza di uno di quei segreti che non potevano essere rivelati ma che riuscivano a macellarti dall’interno.
Dio mio, che fosse colpa mia?
Mi chinai leggermente e le accarezzai una guancia continuando a guardarla preoccupato negli occhi. Se c’era qualcosa che non andava io volevo, anzi no, PRETENDEVO che lei ne parlasse con me.
Ero il suo ragazzo dopotutto, no? Avevo giurato di rimanere con lei qualsiasi cosa fosse successa.
Ovviamente avevo intenzione di farlo, non l’avrei mai lsciata in quello stato di angoscia perenne.
Aspettai che fossei lei a parlarmi perché la vidi spostare lo sguardo su di me. Sicuramente stava cercando le parole adatte per dirmi qualcosa.
In un primo momento non riuscii a recepire bene ciò che mi aveva detto.
Un ritardo, aveva un ritardo. Che significava?!
Ma effettivamente sapevo fin troppo bene cosa volevano dire quelle parole, però avevo uno strano timore a prenderne coscienza tutto ad un tratto.
Oh POR*A…
Sgranai gli occhi, sperando vivamente di aver sentito male, di aver capito male e anche, chissà, magari di essere diventato sordo.
Purtroppo però, quando le parole “sono incinta” riuscirono ad arrivarmi al cervello capii che ero praticamente nella mer*a. Insomma, come poteva essere successo?!
Pensavo di aver preso precauzioni e invece…
Mi portai una mano alla testa, come a maledirmi per essere stato tanto incosciente. Dannazione, ma che cavolo avevo in mente?!
Non sapevo badare a me stesso, come potevo badare ad un bambino?!
Per non parlare di ciò che sarebbe potuto nascere tra me e Beth. Sarebbe stato un mostro, un orrido mostro, esattamente uguale a me.
Schiusi le labbra cercando di trovare le parole più adatte, ma in quel momento sentivo soltanto di avere la gola arida e le labbra secche. Oh andiamo, non era così difficile, no?

Noi…io..
No, troveremo una soluzione Beth, promesso.
Non dovrai tenerlo questa..questa cosa..possiamo rivolgerci a qualcuno, posso pensarci io.


Volevo davvero che quella cosa non nascesse?
Ovvio.
Per quanto potesse tenermi legato a lei, non sapevo nemmeno COSA sarebbe potuto nascere.
Non potevo metterla in pericolo, non potevo chiederle di sopportare così tanto e lei non poteva chiedere a me di fare lo stesso.



 
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Beth!
view post Posted on 22/4/2011, 20:07




Oh bhè la situazione non era delle migliori, anzi era una delle peggiori che mi fosse capitata in tutta la mia vita. Non pensavo che fosse così difficile dire una cosa del genere, affrontare una tale discussione, era difficile per noi, difficile per tutti.
Tossì e mi scostai lentamente. Le vedi quelle pillole? Sospirai e indicai un pacco di pillole sul comò accanto a me, bastava una di quelle e quella piccola creatura sarebbe sparite.
Dal suo tono di voce sembrava quasi voler quello, l'avrei accontato a malincuore, ma era la cosa giusta da fare.
Basta una di quelle e sparirà. Mi alzai e andai vicino alla finestra, il sole splendeva in cielo, la primavera era arrivata, ma nel mio cuore c'era ancora il gelido inverno.
L'inverno perché.. ero fredda, era era.. tutto gelido, non aveva senso portare avanti quella discussione, quella stupida scenetta.
Non stavo bene, lui non sarebbe stato bene, anche perché era un vampiro, forse aveva ragione quella 'cosa' che avevo in grembo poteva essere pericoloso, poteva uccidermi? Forse era vero, dovevo guardare in faccia alla realtà ed uccidere quella cosa che viveva in me, una volta e per tutte. Mi alzai, tutta la stanza cominciò a girare velocemente. Le vedi queste? Presi delle pillole e le strinsi nel mio piccolo palmo. Basta una di questa e.. lui/lei sparirà. Sparirà per sempre.. avevo solo 18 anni cavolo, era un vero casino e io non sapevo come affrontarlo. Eppure io amavo Josh, tutto l'amore che mi dava era eccezionale, e allora perché io la volevo quella creatura, la volevo con tutta me stessa.

A me non importava morire per lei, ma a me importavano le conseguenze che poteva avere la mia morte.
Conoscevo bene quella sensazione, quando mio padre era 'morto' mia mamma ritrovava in me lui, ed era.. brutto.
Era una strana sensazione che mi avvolgeva, ero come fuori dal mondo, ma allora perché dovevo rinunciare al bambino?
Mi girai una piccola lacrima mi solcò il volto, le parole non riuscivano a comporsi ed uscire dalla mia bocca.
Puoi anche lasciarmi Josh, puoi anche prendere la tua felpa, incamminarti verso la porta e dirmi 'ciao' e non tornare più. Non ce la farei senza di te.. ma se lui doveva preoccuparsi per il suo futuro, se in qualsiasi modo potevo intopparlo io sarei andata via. Se invece vuoi rimanere mi renderai ancora più felice di quanto io sia, però se non vuoi questo bambino, io prenderò questa pillola e tornerà tutto alla normalità.

Normalità che strana parola eh?
nulla era normale in questo mondo, non me ne capitava una buona, ero sempre in mezzo ai casini e questa volta avevo trascinato dentro anche Josh, per non so quale assurdo motivo ma ero felice di quella cosa che improvvisamente aveva preso vita dentro di me.
Felice per più motivi, felice perché potevo avere la famiglia che non avevo mai avuto.
Felice perché con un bambino era tutto più bello, sarebbe cresciuto nel castello della mia adolescenza, sarebbe stato tutto più magico.
Magico dall'inizio fino alla fine, magico.. magico perché avrebbe avuto lui come padre.Bhè a te la scelta Coop.

 
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Beth!
view post Posted on 16/6/2011, 00:51




OHHHHHH ç_ç
Mi manchi Josh.
 
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joshua ;
view post Posted on 19/7/2011, 12:53




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Perfetto, vedevo la mia vita corrermi davanti quasi fosse fatta di immagini senza senso, che componevano una slide. Non avrei mai pensato di poter amare qualcuno come avevo fatto con Beth, ma quando lei mi disse che era rimasta incinta, beh, la situazione mi si sgretolò tra le dita.
Non aveva nessuna idea di cosa sarebbe andata in contro nel caso avesse tenuto quel bambino. Bambino poi, non poteva nemmeno essere definito così, quell’essere amorfo che prendeva lentamente possesso del ventre della mia Beth.
Beth, dio mio, cosa avevo combinato?!
Le mie parole però, parvero averla ferita. Mi indicò delle piccole pastigliette, dicendomi che ne bastava una, una sola, per cambiare le cose, mandare via quello scempio, far tornare tutto alla normalità.
MI metteva di fronte una scelta, ma la mia risposta, sarebbe stata ovvia, doveva aspettarselo. La guardai negli occhi a lungo, cercando di farle capire quando l’amassi, quanto le fossi grato per avermi amato a sua volta.
Ma tutto doveva cessare, il suo inutile martirio per cercare di salvare l’insalvabile doveva finire.

Non voglio lasciarti, non almeno in quel senso, Beth.
Voglio solo che, cazzo, tutto torni come prima, che questo bambino, se bambino può essere definita una cosa simile, sparisca per sempre.


Nudo, crudo.
Senza mezzi termini, senza strani abbellimenti. Avevo detto ciò che pensavo, per quello che mi riguardava ero stato sincero. Ma allora perché mi parve che una strana voragine mi scavasse nel petto, cercando di farsi posto dentro di me?!
Forse perché sapevo che quelle parole non erano ciò che Beth si aspettava di sentire da me.
Poteva ancora pretendere che io le dicessi che non faceva niente, che potevamo vivere come una famigliola felice con il nostro bambino?! No.
Lo sapeva, l’avevo avvertita.
La nostra felicità non poteva durare in eterno, era una pretesa praticamente assurda! Mi sarei trasformato da un momento all’altro, sarei morto, ucciso dalla mia stessa natura.
Sospirai e poi poggiai la testa sul letto, portandomi le braccia alle tempie e prendendo a massaggiarle con vigore. Quel troppo pensare al destino di quella creatura mi stava facendo venire il mal di testa. Troppe erano le emozioni che mi si affollavano dentro.
Paura, ansia, disperazione.
Perché erano tutte negative? Che io volessi davvero quel bambino?!
Alzai gli occhi azzurri verso Beth e la guardai come non avevo mai fatto. L’intensità del mio sguardo colse impreparato anche me.
Cosa volevo?! Non lo sapevo nemmeno io.
Cosa stavo cercando?! Tutto, forse niente.
Allungai la mano verso il ventre di Beth, glielo accarezzai timidamente e poi non potei far a meno di sorridere. Immaginai che lei se ne fosse accorta.
Cos’era quella sensazione di pace totale che sembrava riempirmi la carne?!
Avere qualcosa di mio, di nostro, qualcosa che mi facesse sentire ancora più umano di quanto Beth non mi avesse fatto sentire prima, ecco cos’era.
Ma potevo davvero sperare di crescere sapendo ciò che poteva diventare per colpa mia quel bambino?! Assolutamente no.
Troppe domande affollavano la mia testa, già troppo piena e contorta per conto proprio.
Dannazione, avevo diciassette anni, non è ciò che ci si aspettava da un ragazzino come me. A diciassette anni ci si diverte, si gioca a Quidditch,
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Gobbiglie, nel mio caso, ci si impasticcia con degli incantesimi, si fanno esplodere pozioni, ci si sbaciucchia nei corridoi tra un cambio d’ora e l’altro…ma di certo non si mette incinta una compagna di scuola!
Dovevo ammetterlo, questa situazione era più grande di me. Beth l’aveva presa in un modo, io avevo reagito in un altro, ma dopotutto era lei quella che aveva più guai. Sebbene le cose stessero così sembrava tranquilla sui sentimenti che provava per me, per la creatura che cresceva dentro di lei.
Sentimenti profondi, che non avrei mai potuto tradire.
Trassi un sospiro e poi mi arresi alla forza opprimente di quell’accaduto. C’eravamo dentro entrambi, faticavamo ad uscirne, ma io non dovevo essere l’unico a prendere una decisione.

Non è solo una mia scelta Beth. Tu cosa vuoi fare?
Potrebbe nascere come un bambino identico agli altri, un bambino normale. Potrebbe anche diventare un mostro però…esattamente come me.



 
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Beth!
view post Posted on 12/8/2011, 00:21





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Allora, facciamo un reso conto, ma proprio piccolo. Aspetti un bambino idiota, non penso ci sia molto da riassumere. Oh, bhè si questo è vero.
Però.. okay non c'era niente da fare. Non voglio lasciarti, non almeno in quel senso, Beth.
Voglio solo che, cazzo, tutto torni come prima, che questo bambino, se bambino può essere definita una cosa simile, sparisca per sempre.
Mi sentì quasi mancare, sentivo la creatura nella mia pancia ribellarsi a quelle parole.
Josh, io voglio tenerlo e se ciò significa che devi lasciarmi, allora bhè lasciami.
Mi sedetti sul letto a fissare fuori dalla finestra, lui non lo voleva questo bambino e me l'aveva fatto capire in trecento modi diversi. Sospirai e guardai quelle pillole, le presi e le posai nel cassetto.
Non potevo fare a meno di piangere, non so perché sentivo il vuoto che mi assaliva, cominciai a fissare la finestra di nuovo, per l'ennesima volta.
Ormai i miei gesti erano così prevedibili, ero rinchiusa in quelle quattro mura, di quella stanza e non potevo fare altro che rimanere lì.
Nel silenzio più assoluto, l'unica cosa che potevo sentire era il rumore del lavandino e dell'acqua che scorreva lentamente.
Io non sapevo più che cosa fare per trovare una soluzione. Sta a te la scelta, ma sapi che ti aspetteremo, sempre.
Avevo il cuore in gola, ma che cazzo stavo dicendo? Josh, era lui. Il ragazzo giusto, cazzo.
Era qualcosa che avevo sempre desiderato e allora perché lo stavo lasciando andare? Solo perché Josh non lo voleva e io sì.
Mi sentivo egoista, ma non volevo rinunciare a quel bambino/a che scalciava nella mia pancia.
Mi sentivo così.. inutile. Io voglio tenerlo, nonostante tutto è nostro.
Nostro.. che bella parola. Non lo so perché però mi faceva sentire bene, perché lo sentivo, sentivo che Josh era mio e anche il bambino. Mi alzai raccogliendo le mie cose, mi chinai verso Josh e gli sfiorai prima la guancia e poi passai una mano trai suoi capelli.
Sospirai un secondo e mi asciugai una lacrima. Io.. io ti amo Josh, e questo bambino non potrà cambiare le cose. Ritrassi la mano e mi allontani verso la porta, la aprì lentamente. Mi girai di nuovo verso di lui sospirando. Non dimenticarlo. Richiusi la porta e scivolai lentamente sulla parete.


 
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