| Andrea } |
| | L’amore con te è come camminare in punta di piedi senza potermi fermare ♥ Avevo sentito i passi di Jamie risuonare nel lungo corridoio che separava l’ingrasso da quella che era la stanza dove mi trovavo io. Dovevo ammetterlo, ero abbastanza tesa, senza nemmeno capire perché. Sorrisi quando vidi la sua figura tanto familiare varcare la sogna e venire verso di me e sussurrare qualcosa a mezza voce. Insomma, mi aspettavo un’esclamazione diversa, ma ovviamente non accennai niente. Azzerata la distanza che ci separava, afferrò il mio bicchiere e poi lo poggiò sul tavolino, alzandomi quasi di peso e piazzandomi sulle sue gambe. Sentii il suo sguardo correre lungo il mio profilo e non potei che accavallare leggermente le gambe, vergognandomi un po’ di quella situazione. Sorrisi sentendo le sue dita dietro la schiena e un piacevole brivido non poté che farmi venire la pelle d’oca. Le sue dita indugiarono sulla mia mano, intrappolandola quasi e piazzandomela in grembo. Mi voltai per guardarlo in faccia e Jamie fece quello che effettivamente avrebbe dovuto fare da un po’. Mi baciò, mi baciò come non aveva mai fatto prima, con una dolcezza che non conoscevo, che però volevo sentire e fare mia. Potevo sentire, stavolta, il suo bacio invadermi il corpo, fino ad arrivarmi sottopelle. Era una sensazione piacevole, dovevo ammetterlo, e volevo gustarla tutta, fino all’ultimo. Alzai gli occhi, fino ad incontrare i suoi e poi sorrisi ancora, stavolta imbarazzata e poi mi avvicinai ancora una volta alle sue labbra, quasi volessi sentirne ancora il sapore. Schiusi le mie, socchiudendo leggermente le palpebre.
Beh Campbell, credo che tu mi debba qualcosa.
Non mi riferivo solo a ciò che era successo da Madama Piediburro il giorno di San Valentino. Certo, quello ovviamente sarebbe stato il punto di partenza di una giornata dove avremmo messo in chiaro parecchie cose. Volevo sapere il perché della sua reazione da perfetto idiota, ma soprattutto volevo che mi dicesse, senza mezzi termini, cosa voleva da me. Purtroppo per me quel ragazzo mi aveva completamente rincitrullita, fino a rendermi consapevole del fatto che avrei accettato qualsiasi sua scelta. Insomma, non qualsiasi, ovvio, però più il tempo passava, più sembravo capire che Jamie mi era quasi diventato indispensabile. Insomma, era una gran rottura svegliarsi al mattino e pensare ad una persona chiedendosi se quella stava facendo la stessa cosa. Forse volevo..chiarezza. Si, volevo chiarezza, nulla di più, nulla di meno. Beh, non mi sembrava di essere granché esigente in effetti. Volevo solo una certezza, e dopo tutto quello che era successo effettivamente Jamie me la doveva. Mi piaci, non mi piaci, voglio stare con te, non voglio stare con te. La volevo perché quel continuo forse mi stava lentamente disintegrando. Ma come avrei potuto reagire ad un suo “Non mi piaci?”. Insomma, aveva sempre dimostrato interesse per me, sebbene non mi avesse cercata dopo la festa di San Valentino, quindi non potevo sapere cosa gli passasse per la testa. Che avesse cambiato idea? Mi ero detta che sarei stata pronta anche a quello, ma l’unica cosa che negli ultimi giorni parve rimbombarmi nel cervello era il fatto che non ricordavo più cosa provavo quando Jamie mi sfiorava o che profumo avesse la sua pelle. Si, lo so, il mio essere una perfetta imbecille mi portava a fare pensieri strani, che avrei voluto scacciare via, ma che ovviamente rimanevano sempre lì, come un chiodo fisso. Io gli avevo detto tutto ciò che provavo per lui, senza mezzi termini, in modo crudo e, chissà, forse anche un po’ sfacciato. Lasciai andare le sue dita, allungando la mano verso il suo ciuffetto biondo, che mi faceva praticamente impazzire. Mi morsi le labbra e ammisi a me stessa che, dannazione e se avevo paura. Tutto passava velocemente, niente riusciva a fermarsi. Molte cose mi erano scivolate via tra le dita e non ero riuscita a farci niente. Avevo provato a trattenere l’acqua, ma per quanto?! Lentamente anche quella era evaporata. Non volevo che con Jamie succedesse lo stesso, che io, come un’idiota, mi lasciassi scappare quella che poteva diventare la cosa più bella per me. Una volta mi aveva detto che volva sapere tutto, ogni cosa che riguardasse me e me soltanto. Bene, in quel momento avevo qualcosa da dirgli, qualcosa che volevo che lui sapesse. Lasciai cadere le dita sulle sue spalle, voltandomi pian piano, fino a trovarmi faccia a faccia con lui. Diretta. Diretta. Dovevo essere diretta.
Innamorati di me.
Dio mio, dovevo essere impazzita! Complimenti Andy, l’hai detto sul serio, ti sei messa in ridicolo come tuo solito e hai perso l’unica possibilità di avere Jamie Campbell tutto per te. Insomma, non potevo pretendere di certo che lui provasse per me più di quanto non provasse già. Eppure l’avevo fatto, l’avevo detto. Complimenti a me. Complimenti a me, che all’inizio mi ero detto che con Jamie era praticamente una cosa da niente, che non mi aspettavo niente e che effettivamente non volevo n i e n t e. Complimenti a me, complimenti alla cara e idiota Andrea, complimenti al mio cuore che prima faceva il duro e poi si scioglieva quasi fosse burro al sole. Complimenti al mio cuore che quasi stava diventando una cosa da niente, che però riusciva a pretendere TUTTO. Egoista, dio, ero una fo**uta egoista.
No, cioè, lo so che tu sei un tipo un po' particolare. Ho parlato anche con Favy, però, insomma, sarebbe carino se..
Carino. Avevo detto carino? Perché non c’era nessuno in grado di zittirmi, di tapparmi quella bocca che parlava a sproposito. Carina! Non volevo intendere quello, volevo solo dire che..che..
Io voglio stare con te Jamie, punto. E voglio sapere ogni minima cosa che ti passa in quel cervelletto bacato.
Lo abbracciai, stringendolo forte. Quella volta però non mi strinsi alla sua camicia, mi ci aggrappai proprio. Non volevo perdere l'equilibrio, non volevo cadere, volevo soltanto che lui e solo lui, riuscisse a farmi stare in piedi.
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