Un brutto mal di gola

Anníe

Posted on 6/2/2011, 20:45

Percorsi lo spazio che mi separava dalla Guferia in fretta, cercando di non badare al vento gelido che mi sferzava sulle guance. La sciarpa con i colori della mia casa era ben stretta intorno al mio collo per non far passare nemmeno un briciolo di freddo, ma purtroppo non era abbastanza larga da coprire anche le gote. Avevo deciso di privilegiare la copertura della gola già infiammata da qualche giorno.
Tossii e mi sentii come un carro armato in gola. Odiavo profondamente questo dannato mal di gola, anche perché mi straniva la voce, rendendola bassa e cavernicola.
Ma dovevo mandare una lettera a mia sorella, anche per spiegarle il perché delle sensazioni che riusciva a percepire grazie alle collanine. Doveva sapere che era solo colpa del mal di gola che ero così triste e stanca.
Arrivai davanti alla porta di legno e la spinsi per entrare dentro la guferia. Lì dentro c'era poco più caldo che fuori, ma il vento non era presente. Io sospirai e andai verso un gufo della scuola. Tirai fuori dalla tasca una lettera e cominciai a legarla alla zampa del volatile.

Marcus‚

Posted on 7/2/2011, 00:28

diamine che freddo, eh già li ad hogworts faceva davvero freddo!perchè mi trovavo in guferia mi chiedete? Beh il motivo non lo conoscevo nemmeno io, so solo che quando ero studente li, mi rifugiavo sempre in guferia quando ero un po’ giù di morale, e visto che avevo i permessi per starci ogni tanto ci ritornavo, indossavo abiti babbani, una grande sciarpa, che era reduce degli anni passati li, con i colori dei grifoni, la tenevo sempre con me, ne andavo fiero, ero poggiato su una delle grosse travi nel bel mezzo della guferia diciamo all’incirca al secondo piano, che accarezzavo un grosso barbagianni, quando la porta della guferia si spalancò ne entrò una studentessa dai colori riconobbi fosse una tassina, sorrisi erano sottovalutai i tassi, avevo molti amici in quella casa all’epoca,la osservai stringersi nella grossa sciarpa differente dalla mia solo epr i colori, con un balzo scesi dalla trave e rimasi per un attimo a fissare la ragazza, inquadrando il suo viso per capire se avevo già fatto al sua conoscenza, ma capi che non l’avevo mai vista…scesi e mi accomodai su un gradino di pietra, fortunatamente pulito e dissi “freddo fuori è…?” ovviamente rivolto alla tassina..!

Anníe

Posted on 7/2/2011, 14:28

Sentii un forte rumore accanto a me e mi voltai di scatto, rischiando di strozzare il gufo che avevo in mano. Non vi stupirete quindi se si lamentò rumorosamente per il trattamento che gli avevo riservato.
Vidi un uomo alto, dalla carnagione abbronzata. I capelli corti erano biondi e facevano un bell'effetto con gli occhi azzurri. Mi domandai come facesse ad esserci un uomo adulto in Hogwarts, se non era un insegnante.
Mi rigirai verso il gufo per rassicurarlo, ma sembrava piuttosto reticente di farsi accarezzare da me. Con un sospiro lasciai andare il volatile fuori dalla finestra, dopo avergli sussurrato "Vai da Kate".
Mi girai di nuovo verso dove prima era l'uomo e vidi che si era seduto su un gradino della guferia. Sperai per lui che fosse pulito dalle cacche degli uccelli.
Poi osservò che fuori faceva tanto freddo. Io annuii e abbozzai un sorriso gentile.
« Molto freddo.. » dissi mettendo enfasi sulla prima parola.
Poi lo guardai curiosa e chiesi: « Ma lei.. come ha fatto a entrare a Hogwarts? » sperai di non essere sembrata maleducata, ma la mia era solo curiosità.

Marcus‚

Posted on 10/2/2011, 21:31

Notai che la ragazza stava spedendo una lettera,e che al mio dire quasi strozzo il povero gufo che si lamento, sorrisi e infine la vidi far volare via l’animale e sussurrargli qualcosa che però non colsi, la osservai poi guardarmi un po’, come dire, stupita forse del fatto di vedere un adulto, che non fosse un professore, tra le mura della scuola… ne fui felice non mi aveva riconosciuto, tutti ormai sapevano chi ero e quindi di rimando si comportavano in un certo modo con me… cosi le risposi..”bhe, diciamo che sono molto legato a questa scuola…e quindi la preside holly mi ha concesso di entrare quando voglio…” le sorrisi, e con al mano destra accarezzai un gufetto che si era posato sulle mie ginocchia…era vero quello che avevo detto alla ragazza la scuola era un punto fondamentale della mia vita dopo il ministero, ci ero cresciuto..e quelle vecchie mura mi avevano fatto da padre e da madre… e mi avevano insegnato molto… la osservai poi dicendole..”che si dice tra i tassi?” mi erano molto simpatici all’epoca avevo molti amici tra le fila dei tasso rosso,e soprattutto ero molto amico del capitano della squadra di quidditch, Mcfinn, era quasi il mio migliore amico… ora lui lavorava in un negozio di diagon alley…vendeva scope, non si era molto spostato dall’ambito dello sport!

Anníe

Posted on 16/2/2011, 21:01

Mi sorprese non poco quello che mi disse, per due ragioni diverse: che parlasse con tanta familiarità della preside Holly e che fosse permesso agli adulti di entrare ogni tanto a Hogwarts.
Questo mi riempì di speranza: magari anche a me sarà dato il privilegio di poter ritornare tra queste magiche mura.. Chissà.
« Oh, anche io amo molto questa scuola! » dissi con un sorriso dolce. I miei occhi azzurri si illuminarono, come ogni volta che pensavo a Hogwarts.
Un attacco di tosse mi impedì però di andare avanti a declamare quanto amassi la scuola, con tutti i pregi e i difetti che ha.
Poi mi chiese cosa si diceva fra i tassi. Io sorrisi e guardai la sciarpa che tenevo slacciata al collo. I colori della mia casa, giallo e nero, si stagliavano orgogliosi sia sullo stemma della casa sia a righe su tutta la lunghezza della stoffa.
« Si dice che.. che speriamo di vincere la prossima partita di Quidditch! » dissi con voce roca, ricordando la discussione che avevo sentito in Sala Comune quando ero uscita.

SPOILER (click to view)

Scusa il ritardo, ma stavo cominciando a fare il post e mi si era cancellato tutto e non avevo mai voglia di riscriverlo >.<

4 replies since 6/2/2011, 20:45 109 views