• Sectumsempra ~ Harry Potter Gdr }

Are you drunk?

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(chia)
view post Posted on 4/1/2011, 21:07





Era passato tanto tempo dall'ultima volta che avevo bevuto una burrobirra al paiolo magico.
Non mi piaceva quell'aria di accoglienza e di famiglia dentro a quel posto.Io non avevo mai avuto una vera famiglia. Un padre babbano si, ma mia madre? Dov'era colei che mi avrebbe dovuto insegnare tutto sulla magia? Dov'era finita?
Lontana da me come tutti.
Non volevo amici, forse perchè non ne avevo mai avuti di veri, per questo non facevo una gita ad Hogsmeade dal 1° anno.
Non sarei mai riuscita a cambiare? Forse si.
Mi avvicinai ad un tavolo.
Scusi, una Burrobirra!
Dissi con voce scocciata, di chi pensa che tutto gli sia dovuto. Dopotutto Ero una Serpeverde.
Stavo ancora aspettando di essere servita.
Quanto ha intenzione di metterci? Subito dopo arrivò.Era passato un minuto dalla mia ordinazione.
Mi guardai intorno per la prima volta dopo anni, tutti sembravano felici, contenti di essere al caldo, di chiacchierare. Anche io ero solare una volta, quando avevo 11 anni. Il primo anno di Hogwarts mi aveva cambiata, l'essere diventata una strega mi aveva reso più sicura di me stessa e potente.
Provavo apatia verso quel locale.
Con una smorfia lasciai la burrobirra sul tavolo e presi il mio libro di pozioni dalla borsa.
Lo iniziai a leggere.


Edited by (chia) - 4/1/2011, 22:25
 
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lilith¸
view post Posted on 4/1/2011, 21:37





Cosa fai quando passi una giornata noiosa ad Hogwarts? Semplice, vai al paiolo magico, oramai sembrava una cosa così scontata. Ti annoiai? Bene, potevi benissimo andare a prenderti una burrobirra lì.
Oramai le giornate stavano prendendo una brutta piega ad Hogwarts, le giornate erano sempre più monotone e non c'era quasi mai niente di realmente vivo.
Quando vagavo per i corridoi tutti i fantasmi si fermavano per dirmi quando assomigliassi a mia madre e che sicuramente eravamo in un attimo rapporto. Beh, è errato, quante volte avrei voluto rispondere: 'mia madre è solo una bugiarda.' ma mi trattenevo, non potevo mica distruggere un loro idolo, già erano fantasmi e loro vita faceva abbastanza schifo, figurarsi se mi mettevo a parlare dei miei problemi di famiglia, (che cercavo anche di dimenticare).
Salii velocemente le scale che portavano ai dormitori grifondoro, davanti alla signora grassa dissi la parola d'ordine con una smorfia, e poi attraversai la sala comune. Era piena di ragazzi che giocavano con gli incantesimi, una fattura mi volò a due centimentri dal naso, fulminai quel ragazzino che si girò subito, colto in fragante. Alzai gli occhi al cielo, ah, questi primini mi faranno impazzire, prima o poi. Entrai nella mia camera, la mia compagna non c'era, meglio così avrei potuto fare quello che volevo. A volte adoravo la solitudine.
Misi la musica da uno stereo, un oggetto babbano e poi mi infilai sotto lo doccia. Con i capelli bagnati iniziai a vestirmi mentre ballavo e sceglievo cosa indossare. Alla fine optai per un paio di jeans e una camicia, semplice. Tanto stavo solo andando a fare una passeggiata fuori. Asciugai velocemente i capelli e poi indossai la giacca, per uscire velocemente dal dormitorio e andare al paiolo magico.
Era passato un po' di tempo da quando ci ero andata l'ultima volta. Entrai, e mi sedetti al grande tavolo, in mezzo ad una ragazza dai capelli biondi e un uomo distinto che parlava con il suo vicino.

- Una burrobirra, perfavore. - dissi, gentilmente. Il barista mi guardò un attimo e poi sorrise. Anche tua mamma veniva spesso qui, sai? E' proprio qui che ha incontrato tuo padre. disse per poi darmi la burrobirra. Io sorrisi, facendo la faccia più naturale del mondo, ero abituata a fingere, oramai.
Mia mamma è una bugiarda, e mio padre è morto. Sorseggiai la burrobirra.
 
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(chia)
view post Posted on 4/1/2011, 21:47





Sollevai gli occhi dal libro di pozioni che stavo leggendo.
Una ragazza di Grifondoro si era appena seduta al mio tavolo. Feci una smorfia.
Eppure sembrava sola quasi quanto me, annoiata quasi quanto me e delusa, ma non quanto me. Chi poteva aver vissuto una vita peggiore della mia?
posai il libro e iniziai a sorseggiare la mia burrobirra non distogliendo lo sguardo da quella ragazza.
Ero solita studiare le persone, soprattutto quelle che non conoscevo per cercare di capire che cosa potesse passar loro in quella testa piena di sciocchezze.
Chi sei tu? Chiesi con tono freddo e distaccato a quella ragazza.
 
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lilith¸
view post Posted on 4/1/2011, 21:57




Quante volte avresti avuto voglia di scappare, mollare tutto e andare avanti? Quante volte? Ci sono delle cose assurde che ti piacerebbe fare, e nonostante ti piacciano così tanto, non le puoi fare. Invece le cose che non ti piacciono sei pbbligato a farle, come andare a scuola. Di certo non volevo finire a fare la donna delle pulizie al Ministero, percui forse era meglio se andavo a scuola. E invece la cosa che mi dava più fastidio era assomigliare terribilmente a mia madre. Cioè fisicamente no, anzi forse quella era l'unica cosa positiva. Ma come fai a mentire a tutti su una cosa del genere, ma sopratutto.. ai tuoi figli. Se mai diventerò madre non gli nasconderò niente, non voglio essere come lei, una volta però avrei voluto esserlo. Era sempre stata così.. bella, graziosa e dolce. Com'era possibile che dietro tanta bellazza potesse celarsi qualcosa di misterioso? Mah, solo con lei succedevano così simili. Sorseggiai la burrobirra quando una voce disturbò i miei lunghi e noiosi pensieri.
Chi sei tu? chiese, con tono freddo. A giudicare dal tono di voce e dalla sciarpa verde, era una serpeverde. Feci una smorfia, per poi squadrarla.

- Potrei essere chiunque vuoi che io sia. - dissi, guardandola, per poi ridacchiare. - No seriamente, potrei farti la stessa domanda. - dissi, per poi sorseggiare nuovamente la mia burrobirra.
 
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(chia)
view post Posted on 4/1/2011, 22:06





Non puoi rispondere alla mia domanda con un'altra domanda! Dissi seccata.
Comunque probabilmente sarai una delle tante grifondoro con una vita perfetta, con dei sogni perfetti e con una famiglia perfetta.
Feci un ghigno. Avevo sempre pensato che gli altri fossero felici, che non avessero problemi più gravi di un amore non corrisposto o di un'unghia spezzata.
Poi mi accorsi. Aveva lunghi capelli color cenere, non poteva essere altro che una di loro.
Sei una Weasley vero? Hanno tutti i capelli biondo rossicci.
Ero stata totalmente insensibile. Avevo svelato chi lei fosse, ma forse la sua vita non era così felice come l'avevo descritta.
Suo padre era morto, questo si diceva in giro. Dopotutto ascoltavo le voci di corridoio pur non avendo amici.
Quindi avevamo una cosa in comune. Mia madre era morta, suo padre anche.
In un certo senso eravamo sole allo stesso modo.
 
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lilith¸
view post Posted on 4/1/2011, 22:13




Non puoi rispondere alla mia domanda con un'altra domanda! disse, seccata. Io inarcai un sopracciglio. E da quando non si poteva rispondere ad una domanda con un'altra domanda? C'era forse un regolamento dove si poteva leggere cosa bisognava rispondere e cosa no? Mmh, comunque non l'avrei sguito lo stessso, che non è che ami molto rispettare le regole. Le regole: a che cosa servono poi? Secondo me sono fatte per essere infrante. Poi..
Comunque probabilmente sarai una delle tante grifondoro con una vita perfetta, con dei sogni perfetti e con una famiglia perfetta. ascoltai attentamente le sue parole. Quanti pregiudizi.. quante cose già prestabilite. Sembriamo tutti degli enormi stereotipi. Infondo un po' era così, i grifondoro erano sempre giudicati come belli e perfetti, e loro, i serpeverde come i soliti viziati ed antipatici. Ma forse era giusto così, bisognava solo farsene una ragione.
Sei una Weasley vero? Hanno tutti i capelli rossi. per poco non mi andava di traverso la burrobirra. Mi girai, a guardarla.

- Può essere. - risposi, vaga. Tanto oramai ero convinta che lei sapesse chi ero, se mi aveva fatto una domanda del genere forse voleva solo una conferma, beh, non c'era una conferma da dare, si era uno Weasley e avevo i capelli rossi.

- Allora tu sei la solita viziata con una famiglia straricca, immagino. No, serpeverde? - dissi, rispondendo alla sua provocazione prima di sorseggiare la burrobirra.
 
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(chia)
view post Posted on 4/1/2011, 22:23





Allora tu sei la solita viziata con una famiglia straricca, immagino. No, serpeverde? disse rispondendomi con aria seccata prima di ricominciare a sorseggiare la sua murrobirra.
Io la solita viziata? se fossi stata viziata avrei avuto ciò che volevo, sarei stata felice, ma non era così.
Odiavo le persone che classificavano i Serpeverde tutti allo stesso modo.
Mi aveva innervosita la ragazza, avrei avuto voglia di dirgli in faccia tutta la verità sulla mia vita, di piangere, di sfogarmi.
Non succedeva da tanto tempo.
-Hai capito che sono una Serpeverde dal mio carattere? Wow quanto sei acuta. E io che pensavo di indossare l'uniforme e la sciarpa verde e argentata.- Dissi ridacchiando.
-Comunque non sono straricca se ti può consolare e di conseguenza nemmeno viziata, anzi..- Non ero più fredda, solo triste. La tristezza mi aveva invasa, nuovamente era affiorata in me quella paura di cadere per colpa della mia maledetta fragilità.
 
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lilith¸
view post Posted on 5/1/2011, 12:33




Hai capito che sono una Serpeverde dal mio carattere? Wow quanto sei acuta. E io che pensavo di indossare l'uniforme e la sciarpa verde e argentata. la fissai. Ma era forse scema? E comunque, non mi sono mai piaciuti i serpeverde, non vedo perchè dovrei iniziare ad essere gentile con loro proprio adesso. Non ho mai capito il loro fare altezzoso, secondo me sono sempre stati un po' invidiosi di noi Grifondoro. Che poi i ragazzi erano solo presentuosi ma codardi, mentre le ragazze.. sembravano tutte delle oche. Odiavo avere i pregiudizi, ma questi erano più che altro stereotipi, infondo non eravamo mai stati noi a decidere chi e come snobbare, era già stato prestabilito dalle nostre casate.
Comunque non sono straricca se ti può consolare e di conseguenza nemmeno viziata, anzi. mi sarei aspettata qualcosa di più freddo, cinico o acido, mentre questa volta la ragazza rispose con un tono piuttosto assente e triste. Forse per una volta potevo guardare dentro un'uniforme verde e una sciapa argentata. Mi girai, per guardarla. I suoi occhi si erano.. spenti.

- Ah, scusa. - dissi, in modo tranquillo. Forse avevo sbagliato anche io con quelle frasi. - Io sono Lilith, comunque. - dissi, facendo un sorriso debole.
 
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(chia)
view post Posted on 5/1/2011, 14:57





- Ah, scusa. Mi aveva forse appena chiesto scusa? Forse non dovevo essere fredda con le persone, forse sarebbe stato meglio se mi fossi ricordata chi ero realmente. Una ragazza bionda alta, bellissima che poteva avere tutto ciò che desiderava, ma non desideravo nulla. O così pensavo. Invece avrei voluto avere degli amici, una famiglia più unita, un'infanzia felice, e perchè no un ragazzo. Avrei desiderato di avere con unica preoccupazione una manicure sbagliata o un'unghia spezzata. Avrei voluto essere esattamente come quelle persone che odiavo tanto, che pensavo essere degli stereotipi, bugiardi, superficiali. Ma l'unica superficiale ero io. Non mi accorgevo di ferire le persone, di essere una specie di repellente umano. Era giunto il momento di cambiare. Ormai ero una Serpeverde, ma sarei potuta diventare una persone migliore di quella che ero.
Io sono Lilith, comunque. Stava sorridendo. Aveva sorriso presentandosi. Forse sarebbe diventata lei la mia prima amica dopo tempo?Valeva la pena provarci.
-Io sono Taylor, Serpeverde come vedi, ma non esattamente uguale a tutti gli altri. Sai non ho mai avuto una vita tranquilla, una famiglia stabile. Ho saputo di essere una strega quando ho ricevuto la lettera di convocazione per Hogwarts.- Dissi posando la Burrobirra. Ormai l'avevo finita.
Quell'atmosfera che inizialmente appariva così irritante era diventata quasi piacevole, familiare. Mi girai, le persone ai tavoli sembravano felici, parlavano disinvolte, tranne un ragazzo al bancone, era triste solo. Iniziavo a provare compassione, perchè sapevo quanto potesse essere brutta la solitudine.
-Comunque dicevo.. mia madre è morta dandomi alla luce, o così pensavo, è semplicemente scomparsa, non ho più saputo nulla di lei. Mi ha mentito. Odio le bugie..
Te invece?-
Chiesi incuriosita.

 
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lilith¸
view post Posted on 5/1/2011, 17:47




Il barista dietro il bancone, mi feci una sorta di sguardo amico, forse pensava che quella serpeverde mi stesse importunando. Io lo fissai, facendo un sorriso gentile, per poi tornare sulla mia burrobirra, che oramai era finita. C'era tante gente, quasi non si sentiva ciò che dicevamo, infatti facevo fatica a sentire cosa diceva. Inoltre gli uomini accanto continunavano a parlare ad alta voce e sembrano pure divertirsi. Se la ridevano, se la ridevano come dei matti. Bah, forse erano solo ubricachi, troppo ubriachi, si sentiva tutto l'odore dell'alcool dalle loro bocche, che schifo. Non che non fossi abituata a sopportare l'alcool, anzi, forse in quello c'ero fin troppo abituata. Non che fossi un'ubriacona, ma dciamo che era il mio sfogo preferito. Già, chi non si abbandona all'alcool in caso di abbandono, paura o frustazione? Beh, io lo faccio sempre. Io sono Taylor, Serpeverde come vedi, ma non esattamente uguale a tutti gli altri. Sai non ho mai avuto una vita tranquilla, una famiglia stabile. Ho saputo di essere una strega quando ho ricevuto la lettera di convocazione per Hogwarts. disse, posando la burrobirra sul tavolo. Ah, miseriaccia. E così la sua famiglia non era una.. delle migliori insomma. Una serpeverde.. mezzosangue forse? Che stranezza, chissà se veniva presa in giro dai suoi compagni di casata, se era così.. beh.. mi dispiaceva un po'. Io ero sempre chiamata la 'rossa' per via dei miei capelli, oppure semplicemente Weasley, che per quando possa far onore a noi, non era una bella cosa. Anche perchè io preso il cognome di mia madre, quando mio padre è morto, non è per niente una bella cosa sentirsi sempre dire: 'perchè fai Weasley di cognome?' e bla bla bla.
Comunque dicevo.. mia madre è morta dandomi alla luce, o così pensavo, è semplicemente scomparsa, non ho più saputo nulla di lei. Mi ha mentito. Odio le bugie..
Te invece?
mi chiese, quasi in modo curioso e cordiale. Mi venne un colpo al cuore, odiava le bugie. In un attimo capì che forse potevo confidarmi con quella ragazza, che forse.. non tutti i serpeverde erano in un modo. Lo guardai e la presi per un polso, portandola in un tavolino più lontano, dando un'occhiataccia ai signori vicino a noi, che mi avevano tanto disturbato. Feci un mezzo sorriso.
- Perdonami, ma mi erano proprio antipatici. Comunque.. beh, io sono una Weasley, Lilith.. e qua puoi capire tutto, girano tanti pettegolezzi su di me a scuola, e beh.. sono veri. - dissi abbassando lo sguardo per fare un attimo una pausa. - Mio padre è morto, ero.. piccola. - dissi per poi passarmi una mani fra i capelli e sopirare. Non avrei detto altro, non avrei detto la verità tutta per intero, anche perchè quella la sapevo solo io, mio fratello e mia madre.
 
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(chia)
view post Posted on 5/1/2011, 18:02





Quei signori dietro al bancone mi guardavano male.Non so se lo facevano solo perchè ero una Serpeverde o perchè non mi avevano mai visto al paiolo magico, sapevo solo di essere un po' irritata. Gli sguardi mi davano fastidio.
- Perdonami, ma mi erano proprio antipatici. Comunque.. beh, io sono una Weasley, Lilith.. e qua puoi capire tutto, girano tanti pettegolezzi su di me a scuola, e beh.. sono veri. Non sapevo cosa dirle.
Non ho mai ascoltato pettegolezzi, non ho mai rivelato niente di me e mi ero esposta solo con lei. Volevo saperne di più, ma capivo che probabilmente lei non era pronta.
Forse la sua vita non era così facile.- Mio padre è morto, ero.. piccola. - La sua voce si era improvvisamente strozzata. Soffriva ancora. Forse aveva saputo delle cose, cose che nessuno avrebbe potuto immaginare, bigie forse? Era più simile a me di quanto potessi immaginare.
-Beh capisco. Conosco la famiglia Weasley di fama, ma di certo non ascolto pettegolezzi, quindi su di te non sò nulla a parte ciò che mi hai detto.-
In quel momento ero curiosa di sapere ciò che mi avrebbe risposto.
 
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lilith¸
view post Posted on 6/1/2011, 12:52




Quando mai avevo parlato così tanto con una ragazza serpeverde? Quando mai avrei avuto voglia di conversare con uno di loro? Beh, a dirla tutta non lo sapevo, ma c'era una prima volta per tutto, no?
Feci un sospiro, lungo e poi mi girai un capello ribelle dietro l'orecchio.
Beh capisco. Conosco la famiglia Weasley di fama, ma di certo non ascolto pettegolezzi, quindi su di te non sò nulla a parte ciò che mi hai detto. io sorrisi, e la fissai.
- Beh, quando verrà il momento te la racconterò. Di certo non qui che è pieno di.. queste.. dissi prendendo un orecchio sotto il nostro tavolo, con un sorriso soddisfatto, secondo loro non ero capace di trovarli? Diamine, sono una Weasley, i miei parenti queste cose le fabbricano. La guardai. - Si chiamano orecchie oblunghe. dissi, sorridendo appena. - in questo modo è possibile ascoltare le conversazioni preferite da molto lontano. - avvicinai l'orecchio alla bocca. - beccati, sfigati. - e poi con un incantesimo feci andare a fuoco l'orecchio e poi lo gelai. Ero abbastanza brava a riconoscere le cose con cui i miei parenti hanno fatto fortuna, e per portare un cognome del genere, dovrei pure essere esperta. - Di che anno sei?- chiesi, curiosa, mentre facevo segno al barista di venire, avevo ancora sete. - Altre due burrobirre, per favore. - dissi, mentre guardavo Taylor, sorridendo appena. In un attimo entrò quel Corvonero che mi veniva dietro da anni, sgranai gli occhi e girai lo sguardo, facendo finta di non averlo visto. Ma lui, niente, si avvicinò dandomi un bacio sulla guancia e riempiendomi dei soliti elogi da lecchino del tipo: 'sei stupenda, come se d'altronde' 'che bello vederti qui' e poi.. 'posso unirmi a voi?'
Alzai gli occhi al cielo. Avevo uno sguardo speranzoso. Finì la mia burrobirra di colpo, lo guardai facendo una finta faccia dispiaciuta. - Scusa, Andrew.. Ma siamo di fretta.. - dissi prendendo Taylor per un braccio. - anzi, mi faresti il favore di pagare? Ricordi? Avevi detto che mi avresti offerto qualcosa tempo fa', ho esaudito i tuoi pensieri.. - feci un finto sorriso dolce e poi ce ne andammo.
-Fiù - esclamai, fuori dalla porta.
 
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